Poste, la protesta di Briosco: "Siamo stufi di fare la coda" VIDEO
Questa mattina, lunedì, il presidio organizzato dal sindaco Antonio Verbicaro
Sul lato destro della strada, i cittadini in presidio contro le Poste, «armati» di striscioni e cartelli stretti tra le mani. Sul lato sinistro, la prova tangibile delle loro ragioni: l’ormai solita - purtroppo - lunga coda di clienti in attesa del proprio turno fuori dall’ufficio postale.
Si è presentata così questa mattina, lunedì 3 agosto, via Trieste, nel cuore di Briosco.
Il sindaco batte i pugni
Una situazione non più tollerabile per il sindaco Antonio Verbicaro quella legata allo sportello, aperto solo per tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) dall’inizio della pandemia, con ingressi limitati a due persone al massimo alla volta. Che ha così deciso di passare dalle parole ai fatti per suonare la sveglia alle Poste: il mese scorso si era affidato alla tastiera del computer per scrivere due missive mirate ad ottenere la piena riapertura dello sportello, come avvenuto nei comuni limitrofi di Veduggio e Renate; non ottenendo risposta adeguata, oggi, in collaborazione con Rosy Fusilli, titolare del Bar Mimosa, ha organizzato il presidio per sensibilizzare la Direzione Nazionale delle Poste in merito al disagio dei clienti del paese che già cinque anni fa avevano dovuto rinunciare all’ufficio di Capriano. Disagio che nelle scorse settimane aveva portato addirittura all’intervento dei Carabinieri.
Quello che il paese pretende da Poste Italiane «non è nulla di eccezionale, è un diritto che paghiamo», ha sottolineato con veemenza Verbicaro. Con un avvertimento per i «piani alti»: se i clienti se ne vanno, anche il «gigante» non sarà più tale.
Interrogazione in Regione
A dare man forte al sindaco questa mattina c’era anche il compagno di partito, il consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta. Anche lui non ci è andato per il sottile. Poste Italiane S.p.a è una società controllata in modo maggioritario dallo Stato, «non può pensare a fare solo business a discapito dei servizi offerti ai cittadini».
«Rompere le scatole è fondamentale», ha assicurato Corbetta che ha annunciato un’interrogazione sul tema al Pirellone.
«La Regione, purtroppo, non ha competenza in materia, ma faremo comunque sentire la nostra voce».
La protesta, comunque, non si ferma. «Procederemo con la raccolta firme», ha annunciato il battagliero sindaco a termine del sit-in.
Il servizio completo sul numero del Giornale di Carate in edicola domani, martedì 4 agosto.