La sentenza

Quattro condanne per l'assalto all'Eurospin di Barlassina

Il magistrato ha inflitto pene da 6 mesi, due anni, e 4 anni e 8 mesi di reclusione, per il reato di rapina aggravata

Quattro condanne per l'assalto all'Eurospin di Barlassina
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Quattro condanne per l’assalto dello scorso 15 settembre al supermercato Eurospin di Barlassina. La sentenza è stata emessa al termine del processo celebrato con il rito abbreviato dal gup Gianluca Tenchio martedì scorso, presso il palazzo di giustizia di Monza.

Quattro condanne per l'assalto all'Eurospin di Barlassina

Il magistrato ha inflitto pene da 6 mesi, due anni, e 4 anni e 8 mesi di reclusione, per il reato di rapina aggravata. A catturare la banda composta da 4 persone (3 uomini di 45, 40 e 39 anni, e una donna 42enne che ha avuto la pena più lieve a a causa della minima partecipazione), erano stati i carabinieri della Compagnia di Seregno, che nell’arco di tre mesi dal fatto avevano chiuso il cerchio sul gruppo di malviventi, tutti di Mariano Comense.

Il colpo, la fuga e le indagini

I banditi erano stati arrestati a dicembre scorso, in virtù di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari chiesta dal pm Carlo Cinque. I quattro avevano assaltato il supermarket armati di coltello: in due avevano fatto irruzione, mentre gli altri due erano rimasti in macchina. I rapinatori erano arrivati sul posto a bordo di una Fiat Punto di colore bianco. Mentre il 40enne e la 42enne erano rimasti in macchina per garantire la via di fuga, gli altri due erano entrati, e avevano minacciato con un coltello una cassiera per farsi consegnare l'incasso. La banda era riuscita a fuggire, nonostante il tempestivo arrivo sul luogo di una pattuglia dell’Arma.

Grazie alle testimonianze, alle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ai sistemi di lettura targhe e alla localizzazione delle celle telefoniche, i militari erano riusciti a identificare il gruppo. Nell’ambito delle indagini, era scattata anche una perquisizione a casa degli imputati, che aveva permesso di trovare alcuni degli indumenti utilizzati durante il colpo, circostanze che avevano poi trovato riscontro anche nelle intercettazioni ambientali captate dai militari. In una di queste il 40enne rimproverava al 39enne di non aver buttato le scarpe indossate durante la rapina.

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