Raccolta fondi in memoria di Daniela, che aveva vinto il linfoma ma è stata uccisa da un pirata della strada
Le amiche d'infanzia di Meda hanno deciso di dare un contributo al coro Let's Gospel di Nerviano dove la 48enne cantava.
Raccolta fondi in memoria di Daniela Cassina, la 48enne di Busto Garolfo, originaria di Meda, che aveva vinto il linfoma ma è stata uccisa da un pirata della strada.
Raccolta fondi in memoria di Daniela Cassina
Immenso il dolore e tanta l'incredulità a Meda per la tragica scomparsa di Daniela Cassina, morta, insieme a Gabriella Andreasi, a seguito di un incidente dopo aver partecipato al Novara Gospel Festival. Le amiche d'infanzia hanno deciso di avviare una raccolta fondi sulla piattaforma Growish per sostenere Let's Gospel, il coro di Nerviano dove la 48enne cantava. «Siamo le tue amiche dell’adolescenza e della giovinezza, quelle con cui hai passato momenti di indescrivibile bellezza e spensieratezza, gli oratori feriali, i Capizzone, le vacanze, le giornate col Santo Padre a Parigi, le prove dei cori, i teatri nel mitico oratorio femminile. Tra noi c’è qualcuno che ha vissuto migliaia di sabati sera e ha ricordi indelebili con te - affermano - Resterai sempre con noi. Il Signore ti ha già abbracciato e la tua voce risuona già nel coro del Cielo». Chi vuole contribuire alla raccolta fondi può effettuare una donazione su https://growish.com/634300321ed1c34d718b4569.
I genitori: "Aveva vinto la battaglia contro il linfoma"
«Ha combattuto per oltre dieci anni contro la morte e poi se l’è trovata davanti così, all’improvviso. E’ assurdo». Non riesce a capacitarsi di quello che è accaduto, della crudeltà della sorte, di un destino così beffardo, Davide Viganò, zio di Daniela Cassina e fratello della mamma Maria Rita Viganò. Lunedì mattina, insieme al cugino Angelo Viganò, è stata una delle tante persone, tra parenti, amici e conoscenti, che ha fatto visita ai coniugi Cassina nella loro casa di vicolo Rho a Meda, per stringerli in un grande abbraccio, che è quello di tutta una comunità, incredula e affranta. Con un dolore composto e una dignità disarmante, Maria Rita e il marito Antonio Cassina, noto falegname da tutti chiamato «Mei» (che in dialetto brianzolo significa «meglio»), non pronunciano una sola parola contro il pirata della strada che ha strappato alla vita la loro figlia più piccola, Daniela, proprio ora che, dopo una lunga guerra contro il linfoma, era finalmente tornata a vivere.
"Era piena di vita e di energia, il suo sorriso rimaneva impresso"
«Aveva scoperto di essere malata pochi anni dopo il matrimonio con Massimo Cozzi, ex sindaco di Nerviano. E' stata una leonessa - dice la mamma - Nel 2019 si era sottoposta a un autotrapianto di cellule staminali e la situazione è migliorata. Ultimamente aveva eseguito degli accertamenti e sembrava andare tutto per il verso giusto, poteva dirsi guarita. E poi, domenica, è morta così». La 48enne stava tornando a casa dopo aver preso parte alla prima serata del Novara Gospel Festival insieme ad altre tre persone del coro di Nerviano. Una passione, quella per il canto, che aveva coltivato anche nel coro della parrocchia di Meda, prima del trasferimento a Busto Garolfo. E non era l’unica passione di Daniela, «piena di vita, di energia, era sempre attiva. Faceva parte anche del gruppo del Nordic Walking di Nerviano, le piaceva darsi da fare». Tante le attività che svolgeva nel tempo libero, quando non era impegnata nel lavoro da impiegata, in uno studio di commercialisti di Parabiago. Amante dei viaggi, tantissimi quelli fatti con il marito, che ora dovrà fare i conti con l’assenza del suo sorriso. «Il sorriso della Dany ti rimaneva impresso - conclude la mamma - Non so come faremo, la vicinanza di così tante persone ci aiuta, ma quello che è successo è terribile, indescrivibile».