Ragazzino aggredito in stazione a Seregno, "spedizione punitiva" per una ragazza contesa
I poliziotti hanno contestualizzato l’accaduto ricostruendo come l’aggressione sia stata una vera e propria spedizione punitiva nei confronti della vittima, colpevole solo di aver mandato dei messaggini ad una ragazza contesa.
La Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza, in collaborazione con personale della Sezione Polizia Ferroviaria di Monza, ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Milano, due giovani di Desio e Seregno, resisi autori in concorso tra loro della tentata rapina e del tentato omicidio in danno di un coetaneo avvenuto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 25 gennaio, presso la stazione ferroviaria di Seregno.
Aggressione in stazione a Seregno, ricostruito quanto accaduto
I poliziotti hanno contestualizzato l’accaduto ricostruendo come l’aggressione sia stata una vera e propria spedizione punitiva in danno della vittima, colpevole solo di aver mandato dei messaggini ad una ragazza contesa.
Il malcapitato, un ragazzino di 15 anni, intorno alle 14.30 è stato prima raggiunto sul binario 1 della stazione ferroviaria di Seregno da un gruppo di giovani, che dopo aver ingaggiato con lui una lite, hanno tentato di asportargli la felpa colpendolo ripetutamente finché non non è riuscito ad allontanarsi sulla banchina del binario 2 in attesa del treno per tornare a casa.
Gli aggressori lo hanno però raggiunto anche qui affrontandolo nuovamente. Alla sua reazione, uno dei due, con gesto repentino, lo ha spinto verso il binario dove in quel momento era in transito un treno. Il ragazzino ha sbattuto violentemente la testa su una carrozza cadendo sui binari, rimanendo miracolosamente incastrato tra la banchina e le ruote della carrozza.
I soccorsi
Immediatamente soccorso è stato trasportato in codice giallo presso l’ospedale San Gerardo di Monza dove si trova ancora ricoverato in osservazione, ma non in pericolo di vita. Attualmente presenta una sutura estesa alla nuca e una probabile frattura della caviglia.
Le testimonianze
L’immediato intervento sul posto sia degli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza, sia delle pattuglie della Polizia Ferroviaria di Monza, ha consentito innanzitutto di acquisire le dichiarazioni dei numerosi testimoni presenti che, insieme alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dello scalo ferroviario, hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti, compresa la terribile scena della spinta sotto il treno.
L’analisi dei fotogrammi ha fornito l’identikit dei responsabili, che si erano dati immediatamente alla fuga, ma sono stati individuati dagli agenti della Squadra Mobilei. Il primo si trovava ancora a Seregno nei pressi della stazione. Per rintracciare il secondo i poliziotti si sono recati presso la sua abitazione di Desio non trovandolo a casa in quanto la nonna lo stava accompagnando alla Stazione Carabinieri dove gli agenti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato, conducendoli entrambi in Questura.
Determinante per l’identificazione dei due anche l’analisi dei social network, dai quali si accertava come uno degli autori dell’aggressione si fosse già cambiato gli abiti che indossava al momento dei fatti per sviare le indagini, mentre l’altro veniva bloccato mentre si allontanava in biciletta.
L'interrogatorio e il fermo
I poliziotti, acquisite tutte le informazioni, ne hanno dato notizia al P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, il quale si è subito recato in Questura per procedere agli interrogatori dei due sospettati, attività all’esito della quale, sussistendo gravi, precisi e concordanti indizi di reità in ordine ai reati di tentata rapina aggravata in concorso e tentato omicidio in concorso, ha disposto il fermo di indiziato di delitto a carico dei due minori.
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza e della Sezione Polizia Ferroviaria di Monza hanno quindi eseguito il provvedimento restrittivo nei confronti dei due giovani ed al termine delle incombenze di rito, hanno condotto gli stessi presso il CPA di Torino a disposizione dell'Autorità giudiziaria.