Mobilitazione

Riaprite gli ospedali, sit in di protesta al San Gerardo

Dopo il ricovero di sua nonna, la protesta di Mirko Damasco si è fatta più forte

Riaprite gli ospedali, sit in di protesta al San Gerardo
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Era una sua battaglia già da mesi: gli ospedali andavano riaperti alle visite dei parenti. Una situazione che si era poi avverata prima che la quarta ondata con Omicron chiudesse di nuovo tutti gli accessi. Dal 15 gennaio 2022 il San Gerardo di Monza così come la maggior parte degli ospedali italiani  ha nuovamente vietato gli accessi ai parenti dei ricoverati, a cominciare da geriatria. Ed è partita una nuova mobilitazione.

Riaprite gli ospedali, il sit in

Stamattina, giovedì 20 gennaio 2022 Mirko Damasco, presidente della onlus monzese Salvagente ha iniziato un sit in di protesta davanti  all'ospedale San Gerardo di Monza. Zaino in spalla, cartello e mascherina sul volto, Damasco si è piazzato davanti alla palazzina accoglienza, chiedendo che venga rispettato il diritto dei parenti di andare a trovare un ricoverato. Damasco non è nuovo a questa iniziativa e l'ultima volta nel 2021 aveva anche iniziato uno sciopero della fame chiedendo che ospedali e Rsa venissero riaperti ai parenti, nel rispetto rigoroso delle normative anti-contagio. Allora aveva funzionato.

Stavolta in ospedale c'è la nonna

Damasco protestò quando la situazione non lo riguardava personalmente, per il bene di migliaia di malati e delle loro famiglie. E stavolta il karma ha voluto che in ospedale ci fosse sua nonna. "E' successo anche a me, è successo anche a noi - ha annunciato Damasco sui social  e in una nota alla stampa - Queste mani molti di voi le conoscono perché mi preparavano pranzi abbondanti e buonissimi.  Mani che non possiamo piu’ stringere da 10 giorni. La nonna è in ospedale. Da un po’. In un ospedale che all’inizio consentiva un’ora di visita al giorno ad un parente ed ora, da qualche giorno è completamente blindato. Ai parenti ovviamente. Parenti che non hanno potuto evitare una caduta in ospedale con conseguente frattura".

La nuova battaglia per i diritti

E così è ripartita la mobilitazione. "Siamo in centinaia in questa situazione, centinaia l’hanno vissuta. In migliaia non hanno piu’ visto un loro caro. In migliaia sono stati privati di un diritto fondamentale. Migliaia di malati e migliaia di parenti  - ha rimarcato Damasco che resterà in ospedale fino alle 14.30 - Il diritto alla cura, all’assistenza delle persone che ami, il diritto a parte della cura. Si, perché quello che non volete proprio mettervi in testa, perché evidentemente non studiate o fate finta di non farlo, è che la relazione è cura, non un favore. La relazione ha lo stesso valore di una flebo".

Ci sono ospedali aperti

Anche perché non tutti gli ospedali sono chiusi (come il San Gerardo e i nosocomi dell'Asst Brianza). "Ci sono ospedali che non hanno mai chiuso, e sono questi ospedali che ci dimostrano che si può fare. Si può fare. Con sforzo organizzativo ma si può fare   - ha chiosato Damasco - Ed allora è tempo di riaccendere i riflettori su un vero e proprio scandalo. Siamo pronti a una protesta di piazza e stiamo mettendo insieme un pool di avvocati che vi potranno aiutare con i vostri diritti. Faremo un convegno e condivideremo protocolli per tutti quelli che vogliono riaprire e magari non sanno come fare". C'è anche una petizione, che si può firmare qui. Ma Damasco non ha intenzione di fermarsi:  ogni giorno, sarà davanti all’Ospedale San Gerardo di Monza, per protestare. In silenzio e pacificamente. "Davanti al San Gerardo come simbolo di ogni ospedale chiuso. Per Nonna e per tutti".

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