Scuole chiuse e calcio fermo, la sofferenza di Manuel: "Voglio tornare alla normalità"
L'amaro sfogo di un bambino che studia in città e gioca nel Molinello calcio.

Scuole chiuse e calcio fermo, la sofferenza di Manuel, un bambino di Cesano Maderno: "Le regole le ho rispettate, voglio tornare alla normalità".
Scuole chiuse e calcio fermo, la sofferenza di Manuel
E' iscritto al quarto anno della scuola primaria Rodari e, dallo scorso anno, anche al Molinello Calcio, dove gioca con i 2011. O meglio, vorrebbe giocare, visto che tra zone rosse e restrizioni, è tanto che non va più al campetto ad allenarsi. Manuel ha tanta voglia di tornare alla normalità e nei giorni scorsi, aderendo a un tam-tam che si diffuso a macchia d'olio in tutta Italia, ha manifestato tutta la sua sofferenza su un foglio. Ha disegnato un arcobaleno, come quelli che coloravano l’Italia un anno fa, nel primo lockdown, e ha aggiunto la scritta «Io le regole le ho rispettate». Poi si è messo in posa per una fotografia e, con l'aiuto della mamma, ha preso un foglio e ha messo nero su bianco i suoi pensieri.
"Mi hanno rubato l'infanzia"
"Forse, un giorno, quando sarò grande, capirò tutto, ma adesso ho come l’impressione di essere privato della mia spensieratezza e della mia infanzia" l'amarissima considerazione che chiude lo sfogo del baby calciatore. Manuel ha ripercorso gli ultimi mesi della sua vita così: "Mi avete detto che potevo tornare a scuola, ed io ero tanto contento di poter stare nuovamente con i miei compagni. Mi avete detto di non togliere mai la mascherina, ed io, anche se mi mancava il fiato, non l’ho tolta. Mi avete detto di non abbracciare i miei amici, ed io, anche se ne avevo tanto bisogno, non li ho abbracciati. Mi avete detto che non potevo andare a giocare a calcio con la mia squadra, ed io, anche se mi mancava tanto il campo, ho calciato quel pallone contro un muro. Mi avete detto che non potevo festeggiare il Natale con i miei cugini, ed io, con tanto dispiacere, l’ho accettato. Mi avete detto che se rispettavo queste semplici regole tutto sarebbe tornato alla normalità".
La lettera di una bambina al presidente Fontana
Nei giorni scorsi un'altra bambina che studia in una scuola primaria di Cesano Maderno aveva messo nero su bianco i suoi sentimenti. La bambina, alunna della primaria bilingue Bbe di Cassina Savina, aveva scritto una lettera al governatore Attilio Fontana. Anche lei, come Manuel, cerca negli adulti la risposta alla domanda che in questi giorni si stanno facendo tanti bambini della Lombardia: "Siamo stati bravi, perché allora non possiamo stare a scuola a fare lezione?" .