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Sempre più truffe, finti poliziotti raggirano gli anziani

Ben tre i raggiri che sono accaduti a Monza nelle ultime settimane, con tre metodi diversi

Sempre più truffe, finti poliziotti raggirano gli anziani
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Sono arrivati addirittura a vestirsi da finti agenti di Polizia locale i truffatori che sono entrati in azione nelle ultime settimane a Monza per cercare di raggirare e derubare degli ignari anziani. Le trame delle truffe sono sempre più fantasiose e precise, spesso le vittime scoprono di essere state studiate per giorni dai malviventi che poi fanno leva sui loro punti deboli. Ricordando, ad esempio il loro nome o quello dei figli.

Allarme truffe a Monza

Massimiliano Longo

A lanciare l’allarme in Consiglio comunale è stato Massimiliano Longo, ex assessore, oggi consigliere di Forza Italia, ma del resto che questi episodi siano in aumento è emerso anche nel report del Prefetto sugli eventi criminosi a Monza.
L’attenzione al problema, ben noto anche alla Giunta Pilotto, è stata sottolineata sia dall’assessore Ambrogio Moccia, che ha garantito: «Ci impegneremo con l’Arma nel portare avanti progetti di sensibilizzazione», sia dall’assessore al Welfare Egidio Riva che ha ottenuto un piccolo finanziamento proprio per portare avanti progetti di formazione per i soggetti più fragili nei quartieri.
Anche perché – come ha poi spiegato Longo  – i truffatori che si aggirano per Monza conoscono bene le vittime, le hanno studiate a lungo e ne hanno ben compreso i punti deboli pur non essendo – come ovvio – le loro vittime sui social.

Il finto conoscente

«Il primo caso è avvenuto in centro storico fuori casa. Un signore che ogni giorno fa la stessa strada per fermarsi a prendere il giornale è stato raggiunto in via Cortelonga da una persona distinta che lo ha chiamato per nome e gli ha chiesto come stesse fingendo di conoscerlo», ha spiegato Longo. Quando poi la vittima si è mostrato dubbioso non riconoscendo quell’uomo, il truffatore ha rincarato la dose chiedendo come stessero i figli. E quando la vittima ha ribadito che non sapeva chi fosse, ha alzato il tiro. «Già che non mi riconosci almeno prendiamoci un caffè». «A quel punto l’anziano si è trovato costretto a prendere quel caffè e lì il raggiro è andato in porto: lo ha talmente rigirato che quello è tornato a casa con un orologio patacca e una collanina da due soldi che il truffatore gli ha rifilato scucendogli 250 euro – ha chiosato Longo – Il problema è che ora questa persona non esce nemmeno più di casa».

Le truffe dei falsi poliziotti

E’ andata meglio ai due anziani che si sono trovati alla porta i due finti vigili. Se inizialmente gli hanno aperto, poi si sono resi conto che qualcosa non andava e hanno evitato di cadere nella trappola. «La loro è la dimostrazione che i corsi di prevenzione servono perché quando uno dei due ha tirato fuori uno spray, la signora si è ricordata di qualcosa che aveva sentito e ha dato l’allarme, aprendo la porta di casa e gridando aiuto e così i due finti agenti sono scappati».

«In città quella delle truffe sta diventando una vera e propria emergenza. In poche settimane ho già sentito di tre raggiri a danni di miei conoscenti di cui ho avuto contezza diretta e soprattutto ho potuto conoscere le conseguenze psicologiche su queste persone che sono state derubate – ha raccontato Longo lunedì sera in Assise – So che non è diretta competenza della Giunta, ma mi appello comunque agli assessori e al sindaco perché penso che fare informazione e sensibilizzazione nei centri anziani e nei quartieri sia fondamentale per mettere in guardia più persone possibile e magari si può attenzionare anche la Polizia locale visto che alcuni dei truffatori si sono anche vestiti da agenti».

La scusa della figlia in difficoltà

Ci hanno rimesso invece soldi e gioielli i due anziani genitori truffati per telefono da qualcuno che sapeva che la loro figlia era via per lavoro. Una donna si è spacciata per lei, ha finto che la figlia fosse in difficoltà economica per il periodo Covid e ha chiesto citando il nome del loro notaio, ai due anziani di mettere da parte tutto il contante e i soldi che avevano perché avrebbe mandato qualcuno a prendere i loro beni. «Alla fine qualcuno è arrivato a portarsi via tutto, peccato fossero i truffatori. Ribadisco agli anziani: per qualsiasi dubbio chiamate sempre l’112», ha chiosato Longo.

Qui qualche consiglio contro le truffe, nel vademecum realizzato dai Carabinieri.

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