Cesano Maderno

Spaccio di droga nelle Groane: chiesti fino a dieci anni per i primi otto a processo

Dopo la maxi-operazione dell’Arma conclusa con 24 arresti lo scorso dicembre

Spaccio di droga nelle Groane: chiesti fino a dieci anni per i primi otto a processo
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Richieste di condanna con pene da due e 10 mesi a 10 anni di reclusione per i ras dello spaccio al Parco delle Groane. Le ha formulate la scorsa settimana, davanti al gup di Monza Andrea Giudici, il pubblico ministero Sara Mantovani, che avevano coordinato l’inchiesta dei Carabinieri della Tenenza di Cesano Maderno culminata lo scorso dicembre nel blitz che aveva riguardato 24 persone.

Spaccio di droga nelle Groane: chiesti fino a dieci anni per i primi otto a processo

Le richieste riguardano, in questo caso, gli otto imputati che si sono avvalsi del rito abbreviato, tutti di nazionalità marocchina e ancora in carcere, ad eccezione di uno, difeso dall’avvocato Amedeo Rizza, che ha ottenuto i domiciliari su decisione del Riesame.

In tutto, i destinatari di due distinte misure cautelari, emesse su richieste delle procure distrettuali di Milano e Monza, erano 24, in maggioranza pusher magrebini. Nella prima veniva contestata anche l’associazione a delinquere, nell’altra erano coinvolti gli spacciatori al dettaglio dei boschi che si estendono fra Cesano, Solaro, Ceriano Laghetto, Cogliate, Misinto.

L'indagine

L’indagine dei militari parte nel 2019, quando due immigrati senegalesi vengono aggrediti a colpi di machete e di pistola, sotto il ponte della Giubiana di Ceriano Laghetto. Due 28enni che, nell’estate di tre anni fa, vengono scoperti dai magrebini mentre scavavano per rubare la droga nascosta in una delle tante buche ricavate nella vegetazione. Una reazione molto violenta. I due feriti vengono soccorsi con profondi tagli uno, vittima di colpi di machete, e con una ferita da arma da fuoco l’altro. Da quell’episodio, i carabinieri ricostruiscono ruoli e modalità di spaccio. I pusher stavano nascosti tra la fitta vegetazione. Il bosco delle Groane era presidiato militarmente da bande di nordafricani, armati di machete e pistole. Violenti e spregiudicati. Ricostruiti almeno un migliaio di cessioni a tutti tipi di clienti, compresi ragazzi minorenni, provenienti da ogni parte della regione, e agevolati a raggiungere il parco grazie alle stazioni di Cesano Groane, e Ceriano Laghetto-Solaro, dislocate lungo la linea delle ferrovie nord Albairate-Saronno.

In alcuni casi la merce veniva pagata con oggetti rubati, come televisori e prodotti simili.  Cocaina, hashish ed eroina erano disponibili a ogni ora del giorno e della notte, anche durante la pandemia o sotto la neve, da parte di spacciatori organizzati in bivacchi e dotati di potenti power-bank per tenere carichi i telefoni cellulari.

(foto archivio)

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