Dopo l'ammissione del delitto

Tragedia di Sharon, l'avvocato dell'omicida chiede la perizia psichiatrica

Stefano Plenzick, l'avvocato di Gabriel Robert Marincat di Lentate: "Da piccolo era stato picchiato dal padre".

Tragedia di Sharon, l'avvocato dell'omicida chiede la perizia psichiatrica
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E' pronto a chiedere la perizia psichiatrica Stefano Plenzick, l'avvocato di Gabriel Robert Marincat, il 25enne rumeno da anni residente in Italia (prima a Barlassina e poi a Lentate), che martedì della scorsa settimana ha ammesso di aver picchiato e ucciso Sharon Barni, la piccola di 18 mesi di Cabiate morta l'11 gennaio al termine di un pomeriggio di violenze da parte dell'ex compagno della mamma, poi arrestato e tradotto in carcere.

Omicidio di Sharon, l'avvocato di Marincat vuole chiedere la perizia psichiatrica

Dopo che la contestazione nei suoi confronti è passata da morte come conseguenza di maltrattamenti in famiglia a omicidio volontario e a seguito della sua confessione, il suo legale ora è pronto a chiedere una perizia psichiatrica. «Marincat ha confessato la violenza sessuale nei confronti della bambina e il fatto di averla picchiata fino a provocarne la morte - ha dichiarato - Si è deciso a confessare perché, alla luce di quanto emerso dall’autopsia, la tesi della stufetta era oggettivamente poco credibile. Ritengo che chi compie un gesto simile, così eclatante e senza alcun senso, abbia dei problemi psichici. E’ un gesto privo di motivazioni, anche perché non l’aveva mai fatto prima né con la bambina né con i figli di un’altra donna con la quale aveva convissuto in passato».

"E' cresciuto in un clima di violenza, da piccolo era stato picchiato dal padre"

Secondo il legale una perizia psichiatrica potrebbe servire a fare luce su cosa sia scattato nella sua mente per portarlo a commettere un simile delitto: «C’è da dire che lui stesso ha dichiarato di essere stato vittima di violenza da parte del padre fino all’età di 12 anni, quando la madre, anche lei picchiata dal marito, decise di andarsene di casa. E’ cresciuto in un ambiente in cui la violenza era considerata la normalità, era all’ordine del giorno, e questo può aver condizionato la sua mente». A questo aspetto, secondo l’avvocato, va aggiunto il fatto «che Marincat ha fatto uso di sostanze stupefacenti e anche ora è curato in carcere con il metadone».

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