Carnate

Treno fantasma deragliato, ecco chi sono gli indagati

Il convoglio di Trenord lasciato incustodito con i freni difettosi riprese la corsa e fu fatto schiantare su un binario morto nella stazione di Carnate

Treno fantasma deragliato, ecco chi sono gli indagati
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Chiuse le indagini (con tanto di presunto tentato depistaggio) sul deragliamento del "treno fantasma" di Carnate, il convoglio regionale che il 18 agosto 2020 avrebbe dovuto raggiungere Milano Porta Garibaldi, partendo da Paderno d’Adda, e che invece si avviò da solo, a seguito di un guasto al sistema frenante, dopo essere stato lasciato incustodito dal macchinista e dal capotreno.

Gli indagati

Oltre a questi ultimi (Mauro Zorzan e Massimiliano Torre) sono indagati dalla procura di Monza, guidata da Claudio Gittardi (pm titolare del fascicolo: Michele Trianni) anche due membri della squadra manutentiva (Francesco Cirillo e Livio Romano) che avevano sottoposto a revisione l’impianto frenante, senza essersi accorti di un malfunzionamento dello stesso, nonché due figure dirigenziali di Trenord, Giorgio Colombo (direttore della manutenzione) e Giancarlo Devichic (responsabile del deposito locomotive Milano Fiorenza).

Questi ultimi sono indagati ai sensi dell'articolo 375 codice penale, che disciplina il reato di "frode in processo penale e depistaggio", secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti brianzoli, “intuita la causa del guasto, al fine di ostacolare le indagini sul disastro ferroviario”, avrebbero fatto “rimuovere”, e poi avrebbero “occultato” i pezzi malfunzionanti del sistema frenante.

Fortunatamente un solo ferito

Il treno era stato condotto da remoto, ed era stato fatto deragliare su un binario morto a Carnate, nella Brianza vimercatese. Il bilancio, incredibilmente, fu di un solo ferito (un nordafricano che si era addormentato sul treno) che aveva riportato lesioni lievi.

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