Uccise la cognata, il processo inizia il 26 marzo
Secondo la perizia psichiatrica Giuseppe Caputo è totalmente infermo di mente. E’ ricoverato in una Rems

Uccise la cognata, il processo inizia il 26 marzo. Secondo la perizia psichiatrica Giuseppe Caputo è totalmente infermo di mente. E’ ricoverato in una Rems
Udienza fissata il 26 marzo
Processo in Corte d’Assise fissato il 26 marzo per Giuseppe Caputo, il 63enne che ha ucciso la cognata e vicina di casa Giovanna Chinnici sulle scale di casa in via Magellano, a Nova Milanese, il 24 ottobre 2024 e che ha tentato di uccidere la nipote (nonché figlia della vittima) 28enne.
Incapace di intendere e volere
L’udienza è stata fissata nei giorni scorsi, ma l’esito del processo appare scontato, visto che la perizia psichiatrica disposta dagli inquirenti ha concluso per la totale incapacità di intendere e volere dell’uomo, che soffrirebbe di una sorta di “delirio lucido”, in relazione alle sue convinzioni di essere stato costretto dai vicini (e familiari) a vivere al freddo, al punto da provocare la malattia della moglie (che è anche sorella della vittima). Caputo viene considerato come “pericoloso socialmente" e per lui è stato trovato un ricovero in una Rems, sistemazione alternativa al carcere.
Il divieto di dimora alla moglie
L’idea che i parenti, dopo aver effettuato lavori sull’impianto di condizionamento dell’aria, avessero fatto in modo di indirizzare un getto di aria fredda a casa loro si è rivelata totalmente infondata, tanto che i carabinieri hanno eseguito anche il divieto di dimora della moglie di Caputo, per evitare che la situazione fra inquilini precipitasse nuovamente.
Accusato anche di stalking condominiale
A carico dell’uomo viene contestato anche il reato di stalking condominiale, così come alla coniuge. I disturbi del 63enne, difeso dall’avvocato Francesco Fontana, del foro di Monza, non sarebbero diminuiti neanche dopo la terapia farmacologica alla quale è stato sottoposto dopo l’arresto.