Monza

Visite private nell’ospedale pubblico: patteggiano due medici

I reati contestati ai cardiochirurghi del San Gerardo erano quelli di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato

Visite private nell’ospedale pubblico: patteggiano due medici
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Approfittavano degli spazi dell’ospedale San Gerardo di Monza, dove prestavano servizio come medici specializzati in cardiochirurgia, per visitare privatamente i loro pazienti.

Patteggiano due medici

Per i due chirurghi, C.F., 47 anni di Seregno, e F.O., 56enne residente Monza, la vicenda giudiziaria nata dalle indagini della Guardia di Finanza si è chiusa nei giorni scorsi con il patteggiamento rispettivamente a un anno e cinque mesi, e un anno e otto mesi per i reati di peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Pena sospesa

Il gup Angela Colella ha concesso agli imputati il beneficio della sospensione condizionale della pena, e l’esenzione dall’applicazione delle sanzioni accessorie (per l’esempio l’interdizione dai pubblici uffici) come previsto da una recente riforma normativa in caso di patteggiamento.

I fatti

I fatti contestati risalgono agli anni tra il 2018 e il 2019. Secondo quanto emerso, nei confronti dei due medici la procura (pm Alessandro Pepè) aveva chiesto l’applicazione della custodia cautelare agli arresti domiciliari, o, in subordine, quella più blanda della sospensione dalla professione medica.

L’istanza del pm era capitata sul tavolo dell’allora gip Cristina Di Censo in piena epoca pandemica. Motivo che aveva indotto il magistrato a non applicare alcuna misura (anche se la richiesta era stata ritenuta ampiamente fondata per la sussistenza gravi indizi di colpevolezza) dal momento che le esigenze dettate dal lockdown avevano sospeso tutte le attività di libera professione.

Hanno risarcito il San Gerardo

Gli imputati, che erano stati sottoposti a sanzione disciplinare da parte dei responsabili dell’azienda ospedaliera (sospensione dal servizio e dallo stipendio per la durata di tre mesi), hanno risarcito il San Gerardo versando nel complesso la somma di circa 50mila euro.

Secondo il capo di imputazione, entrambi i medici (in servizio presso il reparto di cardiochirurgia dell’ospedale monzese e abilitati a svolgere la libera professione esclusivamente al di fuori dell’orario di lavoro) ricevevano i pazienti nei locali del San Gerardo, incassando per intero il relativo onorario (tra i 100 e i 150 euro per volta), che almeno in parte sarebbe stato destinato alla struttura pubblica.

Le indagini

Le indagini condotte dai militari della Guardia di Finanza, all’epoca, si erano avvalse anche dell’uso di intercettazioni. Giovedì scorso, a palazzo di giustizia, i due medici hanno formalizzato il patteggiamento in udienza preliminare.

I reati

Nelle motivazioni della sentenza, il gup ha citato l’orientamento della Cassazione in base al quale «integra il reato di peculato la condotta del medico il quale, nello svolgimento dell’attività libero professionale (cosiddetta “intra moenia”) riceva personalmente dai pazienti le somme dovute per la sua prestazione, anziché indirizzarli presso gli sportelli di cassa dell’ente omettendo il successivo versamento all’azienda sanitaria”. Il medico ospedaliero che svolge attività ambulatoriale in regime di intramoenia riveste la qualifica di pubblico ufficiale». Da qui il reato di peculato.

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