Il film di un regista caratese in concorso ai David di Donatello

Il regista caratese Gabriele Fabbro presenta al pubblico il suo primo film, The Grand Bolero, un thriller romantico sugli organi a canne girato nel 2020, in pieno lockdown, tra Lodi, Bergamo e Monza.

Il primo film del regista caratese

Ieri, venerdì 21 ottobre, al CityLife Anteo e domenica 23 ottobre al Capitol Anteo spazioCinema di Milano, la presentazione del film The Grand Bolero, la prima opera del regista caratese Gabriele Fabbro. Il film è stato presentato all’Austin Film Festival ed è ufficialmente in concorso per i David di Donatello 2023. E' una storia di forti ossessioni incentrata su Roxanne (Lidia Vitale), una rude restauratrice di organi a canne di mezz’età, che cerca di reprimere la sua attrazione ossessiva verso Lucia (Ludovica Mancini), la sua nuova giovane assistente muta.

Ambientato durante il primo lockdown

Ambientato durante il primo lockdown, il film dà voce alla paura del "contatto" che ognuno di noi ha sperimentato, in un modo o nell'altro, durante la pandemia. L’opera è stata selezionata in competizione anche al St. Luis International Film Festival, Cinequest e Los Angeles Italia Film Festival. Ha vinto il premio “miglior regia” e “miglior fotografia” al Beverly Hills Film Festival, il premio “miglior regia internazionale” al Phoenix Film Festival, “miglior lungometraggio” all’Arpa International Film Festival, “miglior attrice” e “miglior regia” al Social World Film Festival.

Le riprese del film anche a Carate Brianza

Il film è stato girato per la maggior parte nella cappella di Santo Spirito dell’ospedale vecchio a Lodi. Gli esterni, invece, sono stati girati a Porto D’Adda, Carate Brianza e Airuno. La colonna sonora è stata registrata a Monza, nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto a Milano e sul grande organo della chiesa di Sant'Anastasia a Villasanta, uno degli organi sinfonici più grandi d’Europa. Non è la prima volta che la Brianza è protagonista sul grande schermo.