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Gli alabardieri saranno a guardia della Corona Ferrea

Il nuovo servizio ogni primo sabato del mese fuori dalla Cappella Teodolinda per farsi conoscere

Gli alabardieri saranno a guardia della Corona Ferrea
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Gli alabardieri del Duomo di Monza saranno a guardia della Corona Ferrea e a disposizione di curiosi e turisti ogni primo sabato del mese (ad eccezione di luglio e agosto) per raccontare la loro storia che è un unicum. Si parte già domani, sabato 2 marzo 2024 dalle 15.30 alle 17.30.

Gli alabardieri in servizio

Il Corpo Alabardieri del Duomo di Monza è, infatti, insieme alle Guardie Svizzere del Vaticano, l'unico corpo armato al mondo a cui è concesso di partecipare in armi a funzioni liturgiche e cerimonie religiose. Grazie a un accordo con il Museo del Duomo già da questo sabato e poi anche per i prossimi mesi, gli alabardieri guidati dal loro comandante Lorenzo Perego (39enne, che a settembre ha ricevuto l'incarico) svolgeranno questo servizio fuori dalla Cappella di Teodolinda. «Un paio di noi a rotazione faranno la guardia alla corona all'esterno della Cappella e potremo scattare foto coi turisti, parlare con loro e lasciare un volantino con la nostra storia - spiega Perego - Ovviamente non intralceremo il lavoro delle guide del museo, che hanno già espresso la soddisfazione per questa iniziativa».

Qualche precisazione è d'obbligo. «Questo significa che il consueto programma di visita alla Cappella non sarà modificato (banalmente anche per limiti di tempo molto serrati), non saranno inserite nuove o ulteriori spiegazioni riguardanti gli Alabardieri, se non i veloci accenni che le guide già normalmente facevano o le risposte alle domande dirette dei visitatori - ha aggiunto Perego - Invitiamo quindi i signori visitatori a non equivocare, richiedendo particolari visite guidate a tema Alabardieri o simili: nulla di tutto questo verrà attivato dal Museo del Duomo. Gli Alabardieri saranno a disposizione per chiunque volesse avvicinarsi, dialogare, fare domande, fare foto».

Sono sempre più social

Quella degli alabardieri di Monza è una compagine storica, che da oltre trecento anni si prodiga nella custodia della Corona Ferrea della Regina Teodolinda e nel prendere parte agli eventi religiosi più importanti della città e ora sta diventando sempre più  conosciuta anche sui social grazie a un puntuale lavoro di comunicazione.

Questo  progetto nello specifico però è un’assoluta novità perché solitamente il corpo presenzia solo alle messe solenni del Duomo, come in occasione - ad esempio - della Pasqua ed eccezionalmente ha avuto modo di farsi conoscere meglio grazie ad alcune iniziative del Fai. Il giovane e nuovo comandante della dozzina di Alabardieri però ha deciso di puntare molto sulla comunicazione. «Saremo a disposizione nel pomeriggio dalle 15.30 alle 17.30 circa quando il Duomo si anima anche di turisti, è un altro modo per far sapere che esistiamo dopo aver aperto un canale Facebook Alabardieri Monza e Instagram».

Un po' di storia

La leggenda dice che il corpo degli Alabardieri esistesse già dal VI secolo d.C. come guardie d’onore della Regina Teodolinda. La prima notizia certa della loro esistenza è datata però 1718, in occasione della ricorrenza del Santo Chiodo, che ancora oggi è data di passaggio di testimone del comandante, la cui carica si rinnova ogni 5 anni e può essere riconfermata. A legittimarli fu lo stesso Papa, che li riconobbe come protettori della Corona Ferrea e dell'arciprete di Monza, concedendo un vero e proprio privilegio. Dal Papa attualmente in carica, Francesco, gli Alabardieri sono stati nel 2017.

Il corpo degli Alabardieri vanta attualmente 13 componenti, anche se «si è sempre alla ricerca di nuove reclute». «Attualmente – ha continuato il comandante – il numero è appena sufficiente a coprire tutti i grandi eventi religiosi del Duomo. Non sempre infatti tutti e tredici i componenti sono disponibili a prendere parte agli almeno 10 grandi eventi che si celebrano all’anno, per motivi legati agli impegni personali e familiari. Pertanto nuove domande di ingresso vengono considerate con favore. Come requisito abbiamo l’altezza, che dovrebbe essere di almeno un metro e settanta, ma non c’è troppa rigidità in merito».

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