Dopo il dibattito in Consiglio

Lo street artist di Cesano: “Volevo solo una città più colorata”

Da inizio 2019 Sondar ha dato un'anima a cento dissuasori della sosta.

Lo street artist di Cesano: “Volevo solo una città più colorata”

Lo street artist di Cesano Maderno: “Volevo solo una città più colorata”. Parla Sondar, l’artista al centro del dibattito in Consiglio.

Parla lo street artist di Cesano

L’idea gli è venuta quasi due anni fa, scendendo in strada di notte per portare fuori la spazzatura. “Ho visto un vecchio panettone, grigio, immerso nei sacchi dell’immondizia e ho avuto un rigurgito di colore – spiega, scoppiando in una risata fragorosa – E’ stato un attimo: sono salito in casa a prendere i colori”. Da quella notte di febbraio 2019 Sondar, nome d’arte di un cesanese che tiene a mantenere misteriosa la sua identità, di dissuasori della sosta ne ha colorati più di cento, notte dopo notte.

Il “caso” in Consiglio comunale

Di certo mai e poi mai avrebbe immaginato di finire al centro delle attenzioni dell’Amministrazione comunale, che nell’ultimo Consiglio ha “messo al bando” le sue opere d’arte:  i “suoi” panettoni con l’anima sono stati indicati tra quelli non a norma di Codice della strada e quindi da “cancellare”.

Cesano Maderno, Sondar
Cesano Maderno, Sondar, lo street artist che ha dato vita ai dissuasori sparsi per la città

“Volevo solo una città più colorata”

Sondar precisa: “Io non imbratto niente di nuovo. Non ho mai colorato dissuasori gialli con la banda catarinfrangente. Quelli che ho trasformato in personaggi unici, diversi uno dall’altro, erano panettoni grigi. E spesso, con il colore, ho coperto scritte e disegni osceni”.  La sua idea era quella di “colorare tutta Cesano” al motto: “Più colore, meno grigiore”.

Un museo diffuso dedicato alla street art

Il dibattito continuerà nel prossimo Consiglio comunale: Raffaele Di Staso di Passione Civica ha presentato una mozione per permettere la ricollocazione dei panettoni colorati in luoghi idonei sul territorio di Cesano Maderno, creando così un Museo diffuso.