Triuggio

Memento Pro Nobis...Villa Sacro Cuore

Lo storico e ricercatore triuggese, Angelo Cecchetti, ripercorre le tappe dalla nascita dell’antica dimora fino alla chiusura definitiva nell’ottobre del 2022.

Memento Pro Nobis...Villa Sacro Cuore
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Chiusa da due anni, quale futuro avrà Villa Sacro Cuore, la storica dimora di Triuggio? Lo storico e ricercatore triuggese, Angelo Cecchetti, ripercorre le tappe storiche dalla nascita dell’antica dimora, purtroppo chiusa definitivamente nell’ottobre del 2022.

Memento Pro Nobis...Villa Sacro Cuore

"Con questo caldo non posso fare altro che ritornare alla mia infanzia (tantu temp fà) e di quando con le nostre biciclette sgangherate uscivamo da Macherio per esplorare la Canonica… Ebbene senza nessuna fatica, allora, ci dirigevamo prima al laghetto di Castelletto alla ricerca di qualche corna bubò (cervo volante), poi, sempre senza fatica, riprendevamo la salita fino a quando, in alto, vedevamo la Villa Sacro Cuore che naturalmente non faceva parte del panorama in quanto Lei era il panorama stesso con le montagne dietro che le facevano da cornice. Questa immagine ben impressa nei miei ricordi di bambino per diversi anni mi era scomparsa, ma poi non ne so il motivo mi si sono affiancate altre immagini come ad esempio di quando una trentina d’anni fa mi ero resoconto che dalla cima della salita la Villa Sacro Cuore non era più visibile coperta da una fila di abeti o pini, non conosco l’esatta essenza, che come barriera celava la vista del sacro luogo".

Il sacro luogo, "clinica dello spirito"

"Recentemente anche la costruzione di divere case ha posizionato un’ulteriore barriera al campo visivo. Vuole o voleva essere significativo di qualcosa? Non so. E’ per una certa similitudine di come quando per tanto tempo ci “si dimentica” di una vecchi zia, una vecchia nonna che non si ha più il tempo di andare a trovare fino al giorno dell’ultimo giorno. Così parrebbe essere per la Villa Sacro Cuore. Per natural rispetto mi sembra minima cosa ricordarne la storia. Per la parte sacrale e spirituale mi permetto di esonerarmi in quanto non detentore dei titoli necessari. Nel 1952 esce, in occasione del trentesimo di fondazione, il volume 1922-1952 Villa Sacro Cuore Triuggio – Per un Nuovo Mondo Ricostruire lo Spirito dal quale estrapoliamo qualche informazione. Nell’introduzione di padre Francesco Brambilla S.J. Superiore di Villa Sacro Cuore riporta: "Si capisce come la casa di Esercizi Villa Sacro Cuore sia una vera "clinica dello spirito", che non sarà mai abbastanza conosciuta e frequentata …”.

Scriveva il parroco di Tregasio....

Anche il parroco di Tregasio, don Andrea Baj, scriveva “… Lietamente partecipo alle celebrazioni del trentennio di fondazione di Villa Sacro Cuore. La mia parrocchia ha visto con gioia la trasformazione materiale avvenuta ed è testimone dei miracoli di trasformazione spirituale che avvengono sempre. Seguo ammirato l’affollarsi di anime in cerca di bene e di pace…”. La casa degli esercizi spirituali trae le proprie origini da Sant’Ignazio di Loyola della Compagnia di Gesù che fin dal 1500 fondano la prima casa a Milano. ”… Il fermento sociale dopo il 1848, minava pericolosamente la classe operaia: bisognava istruirla per salvarla…” Si iniziarono così dei corsi di esercizi agli operai nelle case di Verderio, Sartirana ed altre ancora . All’inizio del 1900 un operaio partecipante dichiarava “… Avete convertito una bestia: eccovene ora altre sette come me: lavoratele per bene …”.

I Gesuiti in Villa Sacro Cuore

Intorno al 1920, Padre Beretta direttore nonché responsabile in Italia dell’Opera dei Ritiri Operai, scriveva: ”… taluni arrivavano alticci, cantando Bandiera Rossa, ma tutti partivano trasformati … mandatemene altri: se socialisti o anarchici, tanto meglio …” . Essendo aumentata la richiesta d’adesione occorreva aggiunger un’altra sede, un’altra casa, e appunto nel 1917 padre Beretta scriveva. “… Una casa che ha ospitato San Carlo, che fu convento dei Barnabiti. La dedicheremo al Sacro Cuore di Gesù, Gli erigeremo una statua, una bella cappella …”. Fu così che i Gesuiti presero possesso della Villa Sacro Cuore. Stava parlando di Triuggio e nel gennaio del 1921 pubblicò nel Bollettino il progetto. “… Dei cinque corpi di case, esistono già i tre corpi centrali, che però vanno adattati. Nel corpo di mezzo stiamo innalzando il secondo piano che non esiste . Al piano terreno costruiremo, al posto della tettoia, un volto a due colonne; al primo piano, un atrio a vetri. Nell’angolo a destra, una cappella capace di 60 persone. Dall’alto una grande statua dl Saro Cuore stenderà le sue braccia verso Milano…”.

Vi fu ospite San Carlo Borromeo

Tornando alla storia dell’edificio. Nel 1546 / 1547 Giacomo Antonio Morigia cedeva alla Congregazione dei Barnabiti (tra l’altro lo stesso Morigia fu cofondatore dell’Ordine) e venne subito utilizzata come villa estiva per i padri e per i Novizi. Lo stesso San Carlo Borromeo fu ospite in varie sue visite pastorali nei dintorni. Nel ‘600 dimorò anche il cardinale Federico Borromeo.
Villa Sacro Cuore prima del restauro
Villa Sacro Cuore prima del restauro

La dominazione napoleonica

Arriva la dominazione napoleonica e nel 1810 i Barnabiti abbandonarono la villa che fu venduta in seguito all’ingegnere Guido Susani, insediato a Rancate che l’acquistò per la sua attività di bachicultore e deposito bachi da seta. Nel 1916 don Davide Colli, parroco di Tregasio, invitò Padre Beretta a scegliere l’ex sede dei Barnabiti e fu lui stesso che portò a conclusione le pratiche d’acquisto. Era infatti il novembre alla festa di San Martino a Biassono, Don Colli, insistette affinché Padre Beretta vedesse l’ex convento e fu così che P. Beretta s’invaghì della posizione e a metà mese ci ritornò con l’ingegnere Spirito Maria Chiappetta, tra l’altro, progettista anche della chiesa di Tregasio. Il 3 febbraio 1917 si conclusero le trattative per l’acquisto con gli eredi Susani diventando così proprietaria dello stabile, l’Anonima Immobiliare Zuccone e nel 1920 l’impresa Mottadelli di Villa Raverio iniziò i lavori di restauro. Nel settembre del 1921 P. Beretta mostrò agli astanti, come modello, la statua in legno del Sacro Cuore alta metri 4,50 ad opera dello scultore Pagnoni di Monza, che in seguito ne fu fatta una copia in rame, dalla Ditta Ronchi di Milano, e posizionata sulla sommità dell’edificio.

La statua di legno

Una nota riferita alla statua di legno che fino all’incirca alla fine del 1970 era ancora presente nell’atrio della Villa da dove fu spostata all’oratorio femminile di Albiate per circa una quindicina d’anni ed in seguito, a causa del degrado del legno, è stata dismessa. Un’altra particolarità, mi si raccontava, che essendo le mani amovibili, durante alcune festività i bambini scrivevano dei pensieri che venivano inseriti negli incavi delle mani e che poi successivamente, tali proponimenti, venivano letti. Il 4 giugno 1922 viene inaugurata ufficialmente la Villa. Dalla curia di Milano e da Monza partirono treni speciali e trams. “… La Villa, tutta imbandierata, accolse festosa migliaia di persone dì ogni ceto e condizione: sette corpi musicali e la corale degli Artigianelli di Monza decorarono la cerimonia … Alle 8 Messa del Padre Beretta nel cortile interno davanti al modello in legno della statua del Sacro Cuore … Dopo le 9, all’ingresso della Villa, dove troneggiava la statua in rame arrivò il Delegato Pontificio …”.

La Messa dell'inaugurazione

“… Alle quattro la cerimonia finale … Tutta la folla dei convenuti si è riversata sulla spianata di tramontana davanti all’ingresso, attorno, in semigiro, al colosso di rame che sta per essere varato verso il cielo … Il momento è arrivato! Le catene si stirano e la statua ha le prime scosse, i primi sussulti, come se un prodigio di vita la investisse; lenta, lenta, essa sale ed ogni cuore si sente sospeso … Giunta all’altezza del terrazzo scorre rapida in avanti verso il bordo meridionale dove il piedistallo la riceve…”

La benedizione e l'innalzamento della statua del Sacro Cuore
La benedizione e l'innalzamento della statua del Sacro Cuore

L'ingegnere Spirito Maria Chiappetta

Nel giugno del 1922, quando la Villa era in attività, si erano dovute rifiutare oltre 100 domande di partecipazione, talmente alta era l’affluenza ed il primo semestre chiuse con la presenza di 647 esercitanti. Dal 1924 iniziarono gli arrivi riservati ai Coscritti, più tardi nel 1925 si organizzarono i corsi per i fidanzati, inoltre si instituirono corsi per le varie classi di dipendenti comunali ( non si cita il perché), Tramvieri, Vigili Urbani, dazieri, Vigili del Fuoco e persino facchini dei mercati rionali. Nel primo decennio, quindi nel 1932, per Villa Sacro Cuore sono passati 23.000 esercitanti, tenendo a precisare che, per esempio, nel solo anno del 1928 si sono dovute rifiutare circa 4000 richieste di partecipazione ai corsi. Nel 1930 si iniziano i lavori della nuova ala e nell’agosto del 1931 viene subito utilizzata. Nel 1936 viene consacrata la cappella del Sacro Cuore costruita su disegno dell’ingegnere Spirito Maria Chiappetta, divenuto sacerdote nel 1925, che andò in seguito anche in Vaticano con papa Pio IX come Direttore dello Studio Centrale dell’Arte Sacra. Passò gli ultimi 8 anni della sua vita nella Villa Sacro Cuore.

L'ingegnere Spirito Maria Chiappetta
L'ingegnere Spirito Maria Chiappetta

Il periodo bellico

Nel 1944, durante il periodo bellico, l’autorità militare venne a visitare Villa Sacro Cuore per la requisizione della struttura, che però la provvidenza scongiurò. Nel giorno della Annunciazione 25 marzo 1945 si posizionò la prima pietra della seconda ala laterale, come completamento del progetto iniziale, che sarà inaugurata il 28 giugno 1946. Tra le varie descrizioni di persone che hanno subito cambiamenti e ne vogliono far partecipi gli altri “ …Vengono come avversari e partono trasformati in Apostoli …: un capoccia socialista che era stato scuola a Leningrado, un feroce anticlericale, detto il "Lenin di Tregasio"…”

Il destino di Villa Sacro Cuore

Per ora mi fermo qui in quanto il testo prosegue con descrizioni di contenuto spirituale. Mi permetto di ritornare all’inizio di questa breve descrizione dove Villa Sacro Cuore era, ed è ancora, celata alla vista salendo dalla Canonica così come anche la stessa visuale che dalla terrazza della Villa è obnubilata alla vista, a causa delle cime degli alberi. Sempre per associazioni d’immagini, mi ricordo quando nel 2015, in occasione dell’Expo di Milano, ero salito fino ai piedi della statua del Redentore e guardandomi in giro mi sono accorto che il tempo, e non solo il tempo, ne aveva appunto mutata la visuale. Il destino della Villa non è certo “… le crescenti criticità nei costi di gestione e manutenzione … quindi la Diocesi si vede costretta a venderla…”. Ricevere la fotografia di una vecchia parente che per anni si era un po' dimenticata e, dopo che ce ne siamo ricordati con un po’ di nostalgia, abbiamo preso la foto e l’abbiamo messa in un cassetto, il mondo va avanti. Ora ritorno con fatica, alla salita della Canonica da dove, un tempo, vedevo una porta sempre spalancata che aveva come fondo il Resegone, ora la porta mi pare chiusa e la chiave forse smarrita… Mi permetto di accompagnare il ricordare la Villa Sacro Cuore con delle immagini, che non ho nel cassetto…

Bromofoto anni '50
Bromofoto anni '50
Gli esercitanti che escono dalla Cappella - Casa degli Esercizi Villa Sacro Cuore
Gli esercitanti che escono dalla Cappella - Casa degli Esercizi Villa Sacro Cuore
Padre Carlo Beretta - 1873-1960 gesuita
Padre Carlo Beretta - 1873-1960 gesuita
Vista dalla villa Visconti di Macherio - al centro la chiesa di Canonica Lambro e sullo sfondo Villa Sacro Cuore
Vista dalla Villa Visconti di Macherio - al centro la chiesa di Canonica Lambro e sullo sfondo Villa Sacro Cuore
Villa Sacro Cuore con ancora presente la cascina Morganti "I Masee" ora demolita (masee è il fattore che ha in cura i fondi del padrone)
Villa Sacro Cuore con ancora presente la cascina Morganti "I Masee" ora demolita (masee è il fattore che ha in cura i fondi del padrone)
Particolarità: la prima cartolina promozionale usata negli anni '20 riproduceva una statua che non era "l'originale"
Particolarità: la prima cartolina promozionale usata negli anni '20 riproduceva una statua che non era "l'originale"
Refettorio degli operai
Refettorio degli operai
Congregazione maschile 1943 (magari qualcuno si riconosce)
Congregazione maschile 1943 (magari qualcuno si riconosce)
Gruppo 1948
Gruppo 1948

Il servizio completo è pubblicato anche sul Giornale di Carate in edicola da martedì 27 agosto 2024.

 

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