Coldiretti invita alla riflessione

Con la zona gialla riaprono (finalmente) 51mila bar e ristoranti in Lombardia

Ma Coldiretti rimarca le persistenti difficoltà del settore.

Con la zona gialla riaprono (finalmente) 51mila bar e ristoranti in Lombardia
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Con il passaggio in zona gialla di oggi, lunedì 1 febbraio 2021, riaperti in Lombardia per il servizio al tavolo o al bancone circa 51mila tra bar, ristoranti, pizzerie, oltre che gli agriturismi, dopo le chiusure e le limitazioni imposte dall’emergenza Covid19. E’ quanto afferma la Coldiretti regionale in riferimento alla nuova mappa dei colori che promuove quasi tutta Italia, con l’eccezione di Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia di Bolzano ancora arancioni.

Zona gialla Lombardia: riaprono migliaia di bar e ristoranti

Le riaperture – sottolinea la Coldiretti regionale – rappresentano un’opportunità per il ritorno alla normalità di 10 milioni di persone residenti in Lombardia, ma è anche un’importante boccata di ossigeno per le attività di ristorazione che si classificano tra quelle più duramente colpite dalle misure restrittive. A livello italiano – stima la Coldiretti su dati Ismea – si registra un crack senza precedenti per la ristorazione nazionale, che nel 2020 dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro.

Ma non mancano gli ostacoli

Nelle regioni gialle a minore criticità – sottolinea la Coldiretti –, le attività di ristorazione al tavolo sono comunque consentite solo dalle  5 alle 18 con la possibilità della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.

Le limitazioni fino alle 18 per i bar riducono ulteriormente la sostenibilità economica per giustificare le aperture, tanto che in molti preferiscono mantenere le serrande abbassate. Lo stop and go delle ordinanze per le aperture e le limitazioni presenti creano infatti ostacoli alla programmazione delle attività che si fondano su acquisto e vendita di prodotti deperibili.

Coldiretti "Serve una riflessione sulle aperture serali"

Le limitazioni alle attività di impresa – conclude la Coldiretti – devono dunque prevedere un adeguato e immediato sostegno economico lungo tutta la filiera per salvare l’economia e l’occupazione ma serve anche una riflessione sulla possibilità di apertura serale dei ristoranti anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.

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