Dall'alba di oggi a Lissone

Di nuovo braccia incrociate fuori dalla Vefer

La mobilitazione portata avanti dai dipendenti di una cooperativa che opera all'interno degli storici stabilimenti

Di nuovo braccia incrociate fuori dalla Vefer
Pubblicato:

Ancora operai con le braccia incrociate fuori dai cancelli della Vefer di Lissone.

Braccia incrociate fuori dall'azienda

Sono scesi di nuovo in piazza e questa mattina, giovedì primo dicembre, hanno deciso di scioperare nuovamente per la tutela del loro posto di lavoro.

Alcuni dipendenti delle cooperative che forniscono la manodopera all'interno della storica azienda hanno deciso di protestare fuori dai cancelli degli stabilimenti di viale Martiri della libertà.

Per mantenere costi bassi l'azienda committente, facendo riferimento delle tariffe previste dall'ispettorato del lavoro - 20,50 euro all'ora invece dei 14,50 che pagava alla Itala Project Srl in appalto - ha obbligato alla appaltatrice a risolvere il contratto lasciando per strada a 65 operai con una anzianità promedio di 15 anni.

Ha sottolineato Luis Manuel Seclen Monsalve sindacalista dell'Unione sindacale italiana-Lsa.

Non è la prima volta

La mobilitazione di oggi è solo l'ultima di una serie di proteste portate avanti nelle ultime settimane e che coinvolge i dipendenti della cooperativa.

La società in appalto, non potendo poi sostenere i propri costi e non potendo poi sostenere gli stipendi, lascia e la Vefer contratta un'altra società che volentieri accetta il meccanismo. A dura posizione, la committente non accetta nemmeno trattative con l'Unione Sindacale Italiana e ci obbliga a difendere il posto di lavoro dei 40 associati. Il posto di lavoro non si tocca.

Ha concluso Monsalve durante la mobilitazione in corso dall'alba di questa mattina.

LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA

Leggi anche
Seguici sui nostri canali
Necrologie