Vertenza

Licenziamenti alla Borgwarner, cosa è emerso dall'incontro tra azienda e sindacati

"L’Azienda rimane ferma sul non ritiro della procedura di licenziamento ma propone ricollocazioni per alcuni lavoratori e incentivi per coloro che non si opporranno al licenziamento"

Licenziamenti alla Borgwarner, cosa è emerso dall'incontro tra azienda e sindacati
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Come annunciato qualche giorno fa si è tenuto mercoledì 19 marzo l'incontro tra Fim Cisl e Fiom Cgil, le Rsu e i vertici della Borgwarner Morse System Italy con sede ad Arcore, relativo alla procedura di licenziamento collettivo per 39 licenziamenti annunciato dall'azienda.

Licenziamenti alla Borgwarner, cosa è emerso dall'incontro tra azienda e sindacati

Nell’incontro del 19 marzo, si è registrato un avvicinamento delle posizioni tra azienda ,organizzazioni sindacali e RSU - fanno sapere le sigle sindacali -  che potrebbero portare a un accordo tra le parti. "Si è ragionato su un ipotesi che è stata da noi giudicata dignitosa - aggiungono Cisl e Cgil - a cui manca approvazione definitiva da parte della corporate".

"L’Azienda rimane ferma sul non ritiro della procedura di licenziamento collettivo per 39 lavoratori a seguito della decisione della Corporate di cessare l’attività - aggiungono i sindacati in una nota diffusa questa mattina, venerdì 21 marzo - ma propone ricollocazioni per alcuni lavoratori e incentivi per coloro che non si opporranno al licenziamento, che permetterà ai lavoratori di cercare con serenità un’altra ricollocazione esterna a Borgwarner. Le parti si aggiorneranno a breve dopo approvazione da parte dei vertici della multinazionale. Poi saranno i lavoratori a decidere nelle assemblee che si svolgeranno martedì 25 marzo".

"Un passo in avanti, arrivato con la dichiarazione dello sciopero in concomitanza dell’incontro, che oltre a trovare un ipotesi d’accordo dignitosa per i lavoratori, dice a i vertici di queste multinazionali, che i lavoratori non ci stanno a essere considerare delle cose che 8 mesi fa erano preziose e oggi sono da buttare, dietro ognuno di loro ci sono persone e famiglie, professionalità e dignità che vanno rispettate" - concludono Cisl e Cgil.

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