Bufera politica a Seregno

Aeb-A2A, le minoranze chiedono le dimissioni del sindaco

Lega, Forza Italia e Noi per Seregno annunciano battaglia dopo la sentenza del Consiglio di Stato, che ha bocciato l'aggregazione fra Aeb e A2A.

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Acque agitate nella politica di Seregno dopo la clamorosa sentenza del Consiglio di Stato, che ha bocciato l'aggregazione industriale fra Aeb e A2A confermando il giudizio del Tar. Le minoranze, Lega, Forza Italia e Noi per Seregno, chiedono le dimissioni del sindaco Alberto Rossi e annunciano una dura battaglia in Consiglio comunale.

Le minoranze chiedono le dimissioni del sindaco

A Seregno bufera politica dopo la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato che ha bocciato le nozze fra Aeb e A2A nel campo delle multiutility. Dopo il consigliere regionale del M5S, Marco Fumagalli, anche le minoranze consiliari - Lega, Forza Italia e Noi per Seregno - chiedono le dimissioni del sindaco Alberto Rossi, dell'assessore alle Partecipate Giuseppe Borgonovo e l'arrivo di un commissario. L'intervista a Stefano Casiraghi ed Edoardo Trezzi della Lega.

Anche  Forza Italia insiste sulle dimissioni

Richiesta di dimissioni anche dalle consigliere di Forza Italia, Ilaria Cerqua e Chiara Novara, che mettono in guardia sul rischio di risarcimento dei danni: "Chi sbaglia paga".

Respinto il ricorso del Comune contro Tiziano Mariani

Nella conferenza stampa indetta ieri, mercoledì 1 settembre, era assente Tiziano Mariani della lista civica Noi per Seregno, impegnato in Regione a Milano con la vicepresidente Letizia Moratti. Mariani è stato il principale promotore delle azioni giudiziarie contro l'aggregazione industriale e lamentava di non aver ricevuto una sufficiente documentazione sull’aggregazione per esercitare le sue prerogative di consigliere. Il Consiglio di Stato ha respinto anche il ricorso del Comune, di Aeb e A2A contro il consigliere di minoranza.

Il commento di Tiziano Mariani

"La sentenza del Consiglio di Stato segna la degna conclusione di una dura battaglia condotta in difesa del diritto e nell’esclusivo interesse della collettività della città di Seregno - commenta Tiziano Mariani di Noi per Seregno - Questo epilogo fa emergere in maniera vistosa la palese illegittimità di una operazione su beni della pubblica amministrazione più volte denunciata e pervicacemente portata avanti da numerosi rappresentati delle istituzioni locali di livello dirigenziale ed elettivo, come sindaci e consiglieri comunali, di concerto con una società quotata in Borsa. L’assoluta gravità dei comportamenti e delle scelte poste in essere mette in luce oggi posizioni compromesse sotto il profilo politico e giuridico, che esigono quanto meno immediate dimissioni dalle cariche pubbliche ricoperte", conclude il capogruppo di Noi per Seregno.

Aeb e A2A pronte a impugnare la sentenza

Nel tardo pomeriggio di mercoledì, Aeb e A2A hanno diffuso una nota nella quale esprimono "sorpresa per il cambiamento di orientamento dell'organo giudicante rispetto ai contenuti delle precedenti ordinanze cautelari  favorevoli ai soggetti ricorrenti in appello. A tale riguardo, la società ha dato mandato ai propri legali di svolgere tutti gli opportuni approfondimenti ritenendo i provvedimenti impugnabili davanti ai giudici competenti". Al momento nessun commento del sindaco Alberto Rossi che, mercoledì pomeriggio, ha incontrato lo staff dei legali insieme ai vertici dell'Azienda.

 

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