Indagine

Arcore, la Guardia di Finanza irrompe negli uffici comunali di Largo Vela

Al vaglio delle Fiamme Gialle la procedura di acquisto e installazione delle videocamere ubicate nelle vie Monginevro e D’Immè

Arcore, la Guardia di Finanza irrompe negli uffici comunali di Largo Vela
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Fiamme Gialle negli uffici comunali di Arcore, in Largo Vela,  per fare chiarezza sulla procedura messa in atto dagli uffici comunali, nel luglio del 2022, per l’acquisto e l’installazione di alcune telecamere del sistema di videosorveglianza, ubicate in via Monginevro (davanti ala scuola elementare Giovanni XXIII e media Stoppani) e in via D’Immè. Il sospetto degli uomini della Guardia di Finanza è che sia stato messo in atto un comportamento irregolare, da parte del Comune, per favorire l’acquisto degli apparecchi nella ditta dove lavorava il figlio dell’ex vicesindaco Pino Tozzi.

I contorni della vicenda

Per capire i contorni della vicenda, che spiegherebbero in maniera palese il perché del siluramento improvviso dell’ex vicesindaco da parte del sindaco Maurizio Bono, avvenuto nel maggio di quest’anno, dobbiamo necessariamente riavvolgere il nastro e tornare a quanto accaduto nel luglio del 2022 quando gli uffici comunali decisero di attuare una procedura di assegnazione diretta (e quindi senza gara d’appalto) per l’acquisto di telecamere da installare in alcune zone della città. Una necessità, in verità, dovuta al fatto che il Comune avendo partecipato al bando «scuole sicure» era stato individuato tra i soggetti beneficiari di risorse finanziarie per la realizzazione di attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti nei pressi di istituti scolastici.

I tempi stretti per ottenere i finanziamenti ministeriali per installare le telecamere imponevano il posizionamento delle stesse in poche settimane. Circostanza che portò gli uffici a richiedere preventivi di spesa ad alcune aziende del settore per poi affidare l’incarico proprio all’azienda nella quale lavorava il figlio dell’ex vicesindaco e attuale coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia.

La "visita" della Gdf e il furto di corrente

La "visita" degli uomini delle Fiamme Gialle risale a lunedì mattina della scorsa settimana. I finanzieri hanno sequestrato tutta la documentazione, soprattutto le determine di spesa riguardanti la vicenda per accertare eventuali irregolarità. Ma la questione, nelle ultime settimane, si è arricchita di un ulteriore capitolo che, però, stando alle informazioni raccolte, riguarderebbero indirettamente le indagini della Gdf.

Pare che le telecamere in questione siano state successivamente installate su diversi pali della luce in maniera abusiva proprio da parte del Comune che quindi avrebbe usufruito di energia elettrica senza pagare Enel, che ha inviato una raccomandata arrivata negli uffici di Largo Vela. Nella missiva vengono contestati allacciamenti abusivi alla rete elettrica per alimentare le nuove telecamere.

L'esposto del sindaco alla Procura della Repubblica

La lettera ha fatto letteralmente sobbalzare il primo cittadino Bono. Quest’ultimo, subito dopo aver ricevuto la raccomandata, ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Monza per alcune presunte irregolarità amministrative messe in atto proprio dai suoi uffici. Sulla vicenda, per altro, sono già in corso accertamenti da parte della stessa amministrazione comunale arcorese.

Il primo cittadino, nello specifico, vuole capire chi abbia autorizzato l’acquisto e l’installazione delle telecamere e quale sia l’impresa che ha effettivamente seguito la messa in opera compreso l’allaccio abusivo alla rete di alimentazione elettrica.

Sulla vicenda il sindaco al momento non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione.
Se dovessero effettivamente emergere irregolarità, il primo cittadino potrebbe presentare un altro esposto-denuncia, nei confronti degli eventuali responsabili, a tutela sua e soprattutto della città che amministra.
Rodrigo Ferrario

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