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Arcore, le 3 priorità del candidato sindaco Maurizio Bono

Arcore, le 3 priorità del candidato sindaco Maurizio Bono
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Il candidato sindaco di Arcore Maurizio Bono si presenta e riassume i punti salienti del suo programma elettorale. Bono è supportato dal centrodestra unito e dalla lista civica “Viviamo Arcore”, realizzata per dare la possibilità ai cittadini che non si riconoscono nei partiti di partecipare attivamente alla vita politica di Arcore.

Può presentarsi a chi ancora non la conosce: che è Maurizio Bono e perché ha scelto di candidarsi ad Arcore?

Ho cinquantatré anni, vivo ad Arcore ormai da più di 11 anni. Sono sposato con Eleonora e ho due figlie, Giorgia e Ginevra entrambe di quasi 6 anni. Di professione avvocato penalista, patrocinante in Cassazione, sono titolare dell’omonimo studio Bono.
Dopo una lunga riflessione condivisa con mia moglie (nata anche dalle vicende personalmente vissute della chiusura dell’Asilo San Giuseppe e degli ingenti danni subiti alla mia casa a seguito dell’alluvione dello scorso anno), ho capito che era il momento di mettere al servizio del mio paese il mio impegno, la mia professionalità e la mia passione.
Intendo, infatti, riportare al centro della mia azione di governo il primato della bellezza della politica. Intesa non solo come accezione estetica, ma come trasparenza, partecipazione, condivisione, attraverso programmi e linee programmatiche, poste al servizio delle varie realtà territoriali. Politica con responsabilità e rappresentatività, sviluppando una cultura del confronto e dell’ascolto, impegnato a valorizzare ciò che unisce piuttosto che a enfatizzare ciò che divide.
Nobilitare la politica, credo che non sia impresa disperata. Piuttosto, è un navigare in acque agitate che richiede passione e rispetto, ma soprattutto speranza. Che è in fondo, desiderio di andare oltre, di aspirare ad altro, di tendere a qualcosa di meglio.

Può indicare 3 priorità del suo programma elettorale?

Per ovvi motivi di spazio, indico solo tre priorità del programma di governo della città, che ho predisposto insieme agli amici che mi accompagnano in questa avventura e che perseguirò nel caso di elezione a sindaco.
La prima è costruire un nuovo rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Al secondo posto c'è il progettare l’Arcore del futuro. Terza priorità riguarda i servizi e diritti sociali.

Avv. Bono, approfondiamo questi tre punti a cominciare dal primo: costruire un nuovo rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Cosa si intende?

Il Comune è al servizio dei cittadini. Le scelte non devono cadere dall’alto ma vengono costruite insieme.
Per dare concreta attuazione a questa affermazione ritengo fondamentale garantire la piena conoscenza e partecipazione di tutti i cittadini alla gestione della “res pubblica”. Mi riferisco, ad esempio, al dare immediata attuazione alla delibera che permette di seguire on line in diretta  le sedute del consiglio comunale; consentire il diritto di interagire in Consiglio a chiunque ne faccia richiesta per porre questioni e/o interrogazioni ed il relativo dovere da parte dell’amministrazione di rispondere alle richieste; il diritto di partecipazione al consiglio comunale di tutti i presidenti dei comitati di frazione e la necessità di fissare riunioni periodiche tra i comitati di frazione  con il sindaco e gli assessori.
Gli uffici dovranno evadere le richieste nel minor tempo possibile. Dovranno fungere da tramite, da accompagnamento ai bisogni dei cittadini. Con la creazione anche di appositi punti di ascolto che possano aiutare i cittadini nel disbrigo delle loro pratiche
Occorre poi investire nel capitale umano valorizzando le professionalità presenti negli uffici.

Progettare l’Arcore del futuro

Occorre predisporre un nuovo piano urbanistico che disegni un nuovo profilo per Arcore per risolvere le attuali criticità delle alluvioni e della viabilità. Salvaguardando soprattutto l’aspetto ecologico che contraddistingue la nostra città.
Per il commercio, è necessario garantire e sostenere la ripresa delle attività commerciali al minuto per aprire un sincero rapporto tra politica e mondo imprenditoriale perché in una logica di condivisione e confronto si operino delle scelte utili al rilancio delle attività ed alla “vivibibilità” della nostra città; incentivare la creazione di nuove startup giovanili; valorizzare le botteghe storiche di Arcore;
Focus anche sulla cultura: dal passato prende vita il futuro. L’identità, la tradizione, la memoria, la sapienza, il senso, la riserva di esperienza quali valori intorno ai quali costruire un “rinascimento culturale”. La bellezza tornerà a essere visione del presente e ragione di sviluppo. Il patrimonio artistico, una concreta fonte di attrazione, da sottrarre al patimento dell’indifferenza e dell’inesperienza. Ecco perché voglio ridare dignità alla Villa Borromeo: liberarla dal provincialismo di questi anni e dai tentativi mal riusciti di valorizzazione.
I processi artistici e culturali non sono solo patrimonio identitario collettivo, ma anche asset economici di rilevante portata prospettica. In tal senso verranno avviati contatti con le università e con istituzioni culturali nazionali ed estere.

Servizi e diritti sociali: i giovani

Questa pandemia ha colpito più pesantemente in particolare i giovani e gli anziani. I giovani sono il nostro futuro, gli anziani la nostra storia le nostre radici, la nostra memoria. Dobbiamo dedicare maggiore attenzione e cura alle necessità di entrambi, soprattutto attraverso l’ascolto e la predisposizione di programmi ed azioni efficaci.
Il mio lavoro, inoltre, mi mette spesso a contatto con il mondo giovanile con le sue problematiche, con le sue speranze e idealità tradite e non considerate. Oltre a soffrire il peso dell’isolamento e dell’emarginazione sociale, da molte parti i giovani sono stati colpevolizzati e ritenuti responsabili dell’aumento dei contagi. In questo momento hanno bisogno di noi, ritengo sia necessario dare loro fiducia, ascoltarli e renderli coprotagonisti di tutti i progetti che insieme a loro costruiremo. Ad esempio, penso alla valorizzazione delle attività scolastiche, favorendo l’implementazione dell’offerta formativa. Penso agli oratori come realtà educative significative in campo pastorale e come luogo di educazione integrale della gioventù. Alle associazioni sportive, culturali e di volontariato che dovranno svolgere insieme al Comune un ruolo attivo. E che dovranno essere sostenute anche con i fondi e progetti che si potranno ottenere dal Recovery plan.

L'attenzione agli anziani

L’anziano per noi è una risorsa, un tesoro di esperienza da valorizzare, un grande affresco della nostra storia da emulare e ammirare. Evitando, soprattutto, che l’anziano non si senta utile e, al contrario, abbia la sensazione di essere improvvisamente divenuto invisibile. E questa invisibilità è vissuta drammaticamente da uomini e donne quando viene meno il ruolo che hanno ricoperto prima dell'età della pensione. Sarà nostro dovere, prima etico che amministrativo, intervenire per garantirgli una miglior qualità della vita. Migliorando ed agevolando la fruizione dei servizi presenti sul territorio, incrementando l’assistenza domiciliare (penso ad esempio a riportare il medico negli ambulatori presenti nelle frazioni della nostra città), individuando, d’intesa con l’Asst di Monza, quali elementi fondamentali di qualsiasi intervento, l’integrazione sociosanitaria, la continuità assistenziale.

Quali invece le proposte per tutelare le fragilità?

Non dimenticheremo la protezione delle persone e delle famiglie più fragili, con particolare riferimento alle famiglie numerose, con disabili o anziani non autosufficienti e famiglie con disagi conclamati che richiedono sostegni urgenti. Favoriremo, in concerto con Regione Lombardia, la presa in cura personalizzata e continuativa, calibrata sulle effettive esigenze degli individui e mirata al raggiungimento della massima efficacia ed efficienza delle azioni.
Non tralasciamo il problema che potrà affacciarsi con l’autunno quando molte aziende potrebbero chiudere. In tal senso riteniamo opportuno, sin d’ora, istituire una consulta permanente tra Associazioni di volontariato, Caritas e tutti gli enti pubblici (Regione e Provincia) per monitorare il mercato del lavoro e le nuove professionalità richieste. Favorendo forme di aggregazione cooperativistiche.

"Nel tempo che viviamo che è frutto di una crisi politica valoriale ed etica, credo che ci sia un solo modo per sopravvivere e continuare: volare alto. Auguro a me stesso e a quelli che crederanno in me di volare in alto senza mai perdere di vista la terra da cui ci siamo levati" conclude Maurizio Bono.

 

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