Contenzioso

Carate, frana a Realdino: il Comune fa appello al Consiglio di Stato

La Giunta ha affidato l’incarico a un legale per proporre appello contro la sentenza di merito del Tar che aveva dato ragione al privato.

Carate, frana a Realdino: il Comune fa appello al Consiglio di Stato
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Frana in strada e ciclopedonale chiusa da tre anni: il Comune di Carate Brianza non molla e ricorre al Consiglio di Stato.

Carate, braccio di ferro legale

Proseguirà il «braccio di ferro» legale sulla frana di Realdino, lo smottamento avvenuto il 15 novembre del 2019 e in conseguenza del quale venne chiuso con ordinanza il tratto di ciclopedonale lungo il Lambro in via Leonardo Da Vinci.

Sconfessato dal Tar, che aveva disposto l’annullamento del provvedimento di diffida del Comune di Carate Brianza nei confronti del privato - proprietario del terreno franato a monte della strada - la Giunta nei giorni scorsi ha affidato l’incarico (per 7.295 euro, ndr) all’avvocato Maurizio Boifava per proporre appello dinanzi al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tribunale amministrativo regionale. Lo scontro legale tra Amministrazione e privato, come noto, si trascina da tempo.

Il proprietario del terreno al quale gli uffici comunali avevano intimato la sistemazione si era rivolto al Tar nel maggio 2021 ma si era visto però respingere in prima battuta l’istanza cautelare. Il successivo ricorso al Consiglio di Stato aveva invece dato buon esito: in appello era stata riformata la prima sentenza fino ad arrivare al giudizio di merito del Tribunale amministrativo della Lombardia, pronunciata lo scorso marzo secondo la quale la sistemazione della strada spetterebbe al Comune. («Le scarpate stradali sono da considerarsi parte delle strade sui cui insistono, in quanto pertinenze la cui staticità influisce sull’agibilità delle strade stesse», avevano sentenziato i giudici del Tar.

La palla era quindi tornata nelle mani del sindaco e della Giunta che ha scelto ora di ricorrere al Consiglio di Stato. Se anche il Comune di Carate Brianza  dovesse poi riuscire ad ottenere ragione, il privato potrà comunque interporsi in molti modi nei passi successivi, con la conseguenza di lasciare la strada in quelle condizioni per altri anni ancora.

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