"Ci candidiamo per metterci al servizio di una comunità": il programma di Stefano Motta
Il progetto per la città del candidato sindaco sostenuto dal movimento civico SìAmo Desio, Desio Popolare (appoggiata da Italia Viva), Forza Italia e Udc
“Una città non è disegnata, semplicemente si fa da sola. Basta ascoltarla, perché la città è il riflesso di tante storie”. E’ partita da una frase di Renzo Piano la presentazione del programma di Stefano Motta, docente e scrittore, candidato sindaco sostenuto dal movimento civico SìAmo Desio, Desio Popolare a cui ha aderito anche Italia Viva, Forza Italia e Udc.
"Il primo sì: rialzarsi dalle inefficienze", le azioni del risveglio
Nella sede di via Garibaldi, quartier generale della coalizione, il candidato ha posto un interrogativo: “Cosa ci chiede Desio?”. E qui arriva il primo sì, la prima azione: “rialzarsi dalle inefficienze”, che vuol dire “rimediare in fretta a dieci anni sbagliati, tornare ad essere quello che Desio merita di essere, per essere degna della propria storia e per scrivere altre pagine importanti”. Tra gli interventi per cambiare rotta rientrano: “l’eliminazione definitiva delle rotaie del tram, il riordino della viabilità, delle piste ciclabili, dei parcheggi, la pedonalizzazione del centro storico, la modernizzazione degli impianti di illuminazione e nuova vita ai tanti immobili abbandonati”. Prima di tutto c’è “il libro del risveglio” con l’obiettivo di costruire “una citta serena, vivace ma sicura, non addormentata ma nemmeno caotica”. E serenità è sinonimo di sicurezza, “in questi anni rimossa dall’agenda di governo”. Da qui la rivitalizzazione di aree e percorsi pericolosi, il potenziamento dell’organico e delle dotazioni del corpo di Polizia Locale, apparati di videosorveglianza più moderni e bonifica della cava di via Molinara”. “Per oltre dieci anni è rimasta lì, senza interventi” ha ricordato. E, “se si illumina bene la città, anche i facinorosi vanno da un’altra parte”.
"Ritrovare entusiasmo": nuovo slancio e nuovi progetti
Motta è convinto che “bisogna poter respirare liberi”, per questo “occorre ripartire dall’abc e ritrovare entusiasmo”. Come? Con “un nuovo piano integrato per il commercio di prossimità” sul modello di Parma, “con buone pratiche validate e incentivi per i negozi”, coniugando commercio e cultura. In più, propone “il completamento e la valorizzazione dell’area feste, un cartellone di eventi di prestigio per il Palasport, Villa Tittoni, e Mercoledì in centro; la creazione di una Cittadella dello Sport, la cura delle strutture ricreative e il sostegno alle associazioni”.
Un progetto ambizioso per Villa Tittoni
“Nessuno di noi tollera più che Villa Tittoni sia una birreria” ha detto, ricordando che “deve invece diventare un luogo identitario per Desio. Per Villa Tittoni abbiamo un progetto ambizioso e innovativo. Bisogna rispettare la storia e la vocazione dei beni artistici e architettonici cittadini, curare il decoro del centro storico”. Uno dei punti fondamentali è proprio quello di “custodire i simboli”. L’idea è di creare una serie di musei permanenti per valorizzare il passato, dedicati alla storia dell’industria tessile, dell’auto, al Palio degli Zoccoli, il Museo dedicato al Papa. “Per questo vogliamo realizzare nel cortile di Villa Tittoni una copertura in vetro come la piramide del Louvre a Parigi. Lì ci sarà la biglietteria unica per poter visitare tutti i musei della città”: E non si può dimenticare Desio “città della battaglia”. A questo proposito sarà costruito un percorso storico-artistico per i visitatori e le scuole.
Programma da realizzare in tre fasi
Un programma ambizioso che deve essere realizzato attraverso tre fasi. Prima di tutto, “bisogna recuperare il tempo perduto, porre rimedio in fretta alle questioni lasciate irrisolte per dieci anni”. In secondo luogo “ridare slancio” concretizzando le idee chiave del programma. Quindi, “progettare il futuro: una città capace di sognare”, che significa “avviare i grandi progetti per Desio 2030”.
"Non un Comune ma una comunità"
Un percorso che “va fatto insieme”. Motta ha parlato così relativamente al suo mandato di comunità: “Ci candidiamo non per stare su una sedia, non come guida, ma per metterci al servizio di una comunità”, attraverso patti di collaborazione, il baratto amministrativo, il bilancio partecipato, il bilancio di genere per una città realmente inclusiva. Non propone comitati, che intervengono a cose fatte, ma consulte, “per la concertazione delle scelte coi cittadini”. Punta al “coinvolgimento operoso di parrocchie, associazioni, società sportive, privati, e così via”. In Comune, “dove ci sono persone di alta professionalità”, auspica un clima di lavoro sereno e produttivo e, ha affermato, che non ci saranno assessori ad hoc per gestire i fondi del Recovery Fund che arriveranno, “basta una persona esperta in materia di bilancio”.
"Io sogno cose mai viste e mi chiedo: Perché no?"
Il suo è un programma corale, “scritto a molte mani, venti, trenta, perché tutti saranno partecipi e sentiranno la stessa responsabilità”. Non è mancato il riferimento a un libretto del 1999 che avevano creato i commercianti desiani, “dove è contenuta un’idea di città favolosa. I tempi sono cambiati ma la spinta e lo slancio che ci anima deve prendere spunto da lì”. Come dice una frase di George Bernard Shaw: “Tu vedi certe cose e chiedi ‘Perché?’. Io invece sogno cose mai viste e mi chiedo ‘Perché no?’”.
"Ciò che fa la differenza è la credibilità"
Alla fine, rispetto ai programmi di altri candidati sindaco, Motta ha affermato in modo deciso: “Io mi sono proposto di non leggere mai quello che altri hanno scritto. Penso che molti programmi hanno aree sovrapponibili, quello che fa la differenza è la credibilità nel momento in cui si farà”. Intanto, la sede resta sempre aperta ai desiani che vorranno avvicinarsi al progetto.
Sottoscritto il "Patto per la città delle donne"
Alla presentazione si è parlato anche del "Patto per le città delle donne” promosso dagli Stati Generali delle Donne ai diversi livelli istituzionali. Stefano Motta è il primo candidato sindaco a Desio che l’ha firmato, e ha invitato anche gli altri candidati a sottoscriverlo. Dell’iniziativa, durante la presentazione, ha parlato Francesca Pontani, consigliera comunale a Monza e una delle promotrici, evidenziando come “la questione femminile deve essere trasversale”. Desio entra così in una rete nazionale per condividere insieme a tante altre città “una profonda elaborazione culturale per consentire ai talenti femminili di partecipare alla rigenerazione delle città con lo sguardo di genere attraverso: azioni per educare al rispetto e all’accettazione dell’altro/a; la realizzazione di politiche efficaci di contrasto alla violenza sulle donne; la valorizzazione dei talenti in tutta la loro diversità, per promuovere il lavoro delle donne e le imprese femminili; l’adozione del bilancio di genere”, contenuto anche nel programma di Stefano Motta, “per una città veramente inclusiva”.