Confronto a Roma

Crisi Peg Perego: il Ministero spinge per la riconversione industriale

Ieri, martedì 25 novembre, i vertici dell'azienda arcorese, insieme alle sigle sindacali, al sindaco Maurizio Bono e ai rappresentanti di Confindustria Mb hanno incontrato i funzionari del Mimit, il Ministero del Made in Italy

Crisi Peg Perego: il Ministero spinge per la riconversione industriale

I fondi statali, in particolare quelli messi a disposizione dal Ministero del Made in Italy (Mimit) potrebbero correre in soccorso della Peg Perego solo nel caso in cui i vertici aziendali del colosso di Arcore dei passeggini decidessero di intraprendere un percorso di riconversione industriale. In poche parole iniziare a produrre altri proddotti che non siano più legati all’infanzia.

Parole che lasciano poche interpretazioni quelle esplicitate ieri, martedì 25 novembre 2025, durante l’incontro avvenuto a Roma tra vertici aziendali Peg Perego (era presente Cecilia Perego), il sindaco di Arcore  Maurizio Bono, le sigle sindacali, i vertici di Confindustria Monzae e Brianza e i funzionari del Mimit.

Un incontro che arriva a seguito della fumata nerissima che si era registrata lo scorso 30 luglio, sempre durante un tavolo di confronto al Ministero.   

Il punto di vista dei sindacati

“L’incontro di ieri rientra nell’ottica di un approfondimento sulle possibilità di una diversificazione e  riorganizzazione delle attività per salvaguardare l’occupazione nei siti produttivi di Arcore e San Donà di Piave  – ha sottolineato Adriana Geppert della segreteria della Fiom Cgil – Ricordo che gli attuali accordi, riguardanti la cassa integrazione in proroga, termineranno il prossimo 31 marzo. Gli esuberi erano 92, ma, fortunatamente, una ventina di maestanze hanno trovato una ricollocazione. Calcolatrice alla mano vuol dire che siamo ad una settantina di esuberi. Di questi, forse, una ulteriore decina di lavoratori potrebbero trovare una nuova occupazione nelle prossime settimane grazie ad alcune aziende del territorio che hanno dato la possibilità di assumere. Si tratterebbe di una ricollocazione esterna per dare continuità occupazionale. Da questo punto di vista voglio essere sincera: anche l’azienda si sta dando molto da fare. Se tutto andrà per il meglio vuol dire che a gennaio arriveremo ad una sessantina di esuberi in totale da dover gestire”.

Il tema vero è il futuro di Peg Perego

 

Il fulcro dell’incontro al Mimit, però, riguarda ovviamente il futuro della Peg Perego.

“Il Mimit ha presentato gli strumenti economici sottoforma di incentivi (attraverso gli accordi sull’innovazione o i contratti  di sviluppo per i grandi investimenti nei settori industriale, agroindustriale, turistico e della tutela ambientale, ndr) che potrebbero essere utilizzati dall’azienda per il futuro – ha continuato Geppert – Ma,

ovviamente, ci vuole un progetto, ci vuole un’idea, insomma ci vuole un piano industriale che preveva una riconversione aziendale. L’azienda ha risposto che però, per la riconversione industriale, che non significa diversificazione delle attività, avrebbe bisogno di un partner industriale. Però, a quanto abbiamo capito o meglio, l’impressione personale, è che il partner non ci sia. Però i tempi sono davvero stretti perchè il 31 marzo è dietro l’angolo. Insoma il Mimit ha fatto capire che bisogna partire con un nuovo progetto serio e concreto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte ma ci vuole un’idea su cosa fare. Comunque sono anni che noi sindacati chiediamo diversificazione e riconversione industriale. Comunque siamo ancora in una fase interlocutoria. Ci rivedremo il prossimo 3 febbraio dove l’azienda ci dovrà dire cosa vuole fare. Spero vivamente che non sia solamente un prendere tempo da parte dell’azienda perchè se loro hanno in mente di fare la riconversione industriale mettendo a disposizione delle aziende terze, che si trovano in un raggio di pochi chilometri da Peg,  attività di montaggio non funziona così perchè non è una riconversione industriale”

La posizione del sindaco Bono

“Ovviamente da sindaco ho partecipato all’incontro che riguarda la crisi occupazionale di una importante realtà arcorese – ha sottolienato il sindaco Maurizio Bono – Sono soddisfatto perchè vertici aziendali e sindacati, insieme ai funzionari del Mimit, stanno mettendo in campo tutti gli sforzi possibili per arrivare ad una soluzione. Personalmente penso che la soluzione migliore sia quella di riuscire a portare avanti, in parallelo, sia la ricollocazione che la riconversione aziendale. I tempi, è vero, sono stretti ma con la buona volontà… “.

In queste ore abbiamo anche cercato di entrare in contatto con i vertici della Peg per poter raccogliere il loro punto di vista. Siamo in attesa di una loro risposta.