La polemica continua

Dopo la frase shock su Liliana Segre, chieste le dimissioni di Meroni

Sia il Centrosinistra in Consiglio provinciale che quello nel Parlamentino lissonese hanno chiesto un passo indietro all'ex sindaco

Dopo la frase shock su Liliana Segre, chieste le dimissioni di Meroni
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Dopo la frase shock sulla senatrice a vita Liliana Segre chieste le dimissioni del lissonese ed ex sindaco leghista Fabio Meroni attualmente consigliere provinciale di Monza e Brianza.

Dopo il post sulla Segre chiesto un passo indietro

La lista "Brianza rete comune", che riunisce le anime e gli eletti del Centrosinistra nel Consiglio provinciale di Monza e Brianza, ha chiesto le dimissioni del consigliere provinciale Fabio Meroni dopo la bufera che si era scatenata dopo un suo post su Facebook con il quale al posto di citare la senatrice con il suo nome, ha utilizzato la matricola che le fu tatuata quando venne deportata nel 1944.

Meroni ha citato la senatrice Segre senza nominarla ma richiamando il codice numerico che i nazisti le avevano marchiato sul braccio. Un modo davvero brutto, irrispettoso e volgare che riprende, con una naturalezza preoccupante, la disumanità di chi marchiava le persone cancellandone nome e dignità. Il fatto che il consigliere della Lega si sia scusato non cancella la gravità dell’atto.

Questo il commento del capogruppo Vincenzo Di Paolo dopo che il gruppo provinciale di Centrosinistra aveva espresso "indignazione per le parole di Fabio Meroni che ha attaccato Liliana Segre per la sua denuncia contro chi intende equiparare la vaccinazione covid al regime nazista".

"Il presidente Santambrogio prenda le distanze"

Per gli eletti all'opposizione nell'Aula del Palazzo della Provincia anche il presidente Luca Santambrogio e le altre liste di Centrodestra avrebbero dovuto esprimere maggiore condanna e prendere apertamente le distanze sull'accaduto.

Ci saremmo aspettati da subito una presa di posizione più netta da parte del presidente Santambrogio e delle forze di Centrodestra in Consiglio provinciale. La condanna nei confronti delle dichiarazioni di Meroni deve essere chiara e inequivocabile. Chiediamo che tutto il Consiglio provinciale si esprima prendendo le distanze.

Così ha continuato Di Paolo che, poi, ha rincarato la dose andando a chiedere un passo indietro all'ex sindaco e oggi consigliere delegato per i Trasporti.

Meroni compia un gesto di responsabilità rassegnando le dimissioni dal suo incarico provinciale. Anche se il mandato del Consiglio sta per scadere, il gesto rimane doveroso dal punto di vista politico e istituzionale. La Brianza non può essere rappresentata da chi manifesta di non avere rispetto di chi ha sofferto personalmente violenza e barbarie del nazifascismo e contribuisce ad alimentare una cultura che strumentalizza le pagine più tragiche della storia per portare avanti posizioni discutibili e pericolose.

Così ha concluso il capogruppo della minoranza di via Grigna.

Anche a Lissone chieste le dimissioni

A Lissone, dove Meroni è capogruppo della Lega in Consiglio comunale, a chiedere le dimissioni è stata la segretaria del Partito socialista Elisa Ratti che siede nel Gruppo misto.

Un numero, quello della matricola della senatrice, che rappresenta la tragedia peggiore della nostra storia contemporanea. Dimissioni immediate di Meroni. Ho anche chiesto al sindaco Concetta Monguzzi di verificare l’eventualità di allontanarlo dal Consiglio.

Questo è stato il duro commento e la dura presa di posizione della consigliera del Psi. Anche la stessa Lega, per voce del coordinatore lombardo Fabrizio Cecchetti, aveva annunciato provvedimenti e preso le distanze.

Presentato un ordine del giorno urgente

Nella serata di domenica i gruppi consiliari del Partito democratico, del Listone, della Lista Monguzzi Sindaco e di Vivi Lissone hanno anche presentato un ordine del giorno urgente nel quale vengono richieste, all'unanimità, le dimissioni del capogruppo leghista.

La richiesta, indirizzata al presidente del Consiglio comunale Elio Talarico, prevede che l'ordine del giorno venga discusso con urgenza nella prima seduta ordinaria di lunedì 29 novembre.

Un servizio speciale sul numero del Giornale di Monza in edicola domani, martedì 23 novembre

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