Carate Brianza

«Dopo la mia “cacciata” dalla Giunta, Carate Brianza ha detto che è con me»

L’ex assessore Eleonora Frigerio non è stata eletta in Regione (quinta tra i candidati) ma ha raccolto in città 545 voti personali

«Dopo la mia “cacciata” dalla Giunta, Carate Brianza ha detto che è con me»
Pubblicato:
Aggiornato:

Le 2.900 preferenze tonde tonde raccolte l’altro fine settimana in provincia di Monza e Brianza non le sono bastate per strappare un posto in Consiglio regionale.

«Dopo la mia “cacciata” dalla Giunta Carate Brianza ha detto che è con me»

L’avvocato Eleonora Frigerio si è piazzata solo quinta tra i candidati della lista Fratelli d’Italia (dietro a Federico Romani, Alessia Villa, Claudia Toso e Marco Meloro, ndr), ma a Carate Brianza ha raccolto 545 voti, un record mai raggiunto prima da altri candidati in corsa per il Pirellone (l’avvocato Frigerio aveva fatto il record personale con Il Popolo della Libertà alle Provinciali del 2009 con 3.692 a Carate, ndr).

Certo però che quello dell’altro fine settimana per lei ha un sapore diverso, dopo un anno e mezzo relegata nel «limbo politico» seguito al suo siluramento dalla Giunta. Un tesoretto di preferenze importante che, a pochi mesi, da un’altra scadenza importante (in città si voterà a breve per il rinnovo del Consiglio comunale) l’ex assessore di Forza Italia, sfiduciata nel luglio del 2021 dal sindaco, non ha intenzione certo di disperdere e che, soprattutto, mette in discussione oggi gli equilibri dentro il centrodestra con il partito di Giorgia Meloni divenuto prima forza della coalizione.

Frigerio, partiamo dall'inizio: «Si corre per vincere». E’ soddisfatta o delusa del risultato?

Sinceramente molto soddisfatta. È stata una campagna elettorale combattutissima ed intensa. Ho corso circondata da amici veri, quelli storici e quelli che ho incontrato e conosciuto in queste settimane. Non avevo organizzazioni di alcun genere al mio fianco, non avevo strutture di partito: solo due circoli mi hanno sostenuta, Carate Brianza e Nova Milanese, segreterie, movimenti organizzati, lobby, amministrazioni comunali o altro. Solo grandi amici e persone meravigliose che hanno creduto in me. E quando parlo di loro io li ho in mente tutti, ad uno ad uno, sono volti e nomi, sorrisi e sguardi, persone uniche...

Al di là della mancata elezione in Regione ci sono quei 2900 brianzoli che in pochi mesi hanno scelto di mettere il suo nome sulla scheda e, soprattutto, quei 545 voti raccolti nella sua città, Carate Brianza? Cosa significano per lei?

In molto meno tempo! La candidatura mi è stata confermata solo ad inizio gennaio, quindi in poco più di un mese! Sì, 2900 persone che scrivono il tuo nome perché ti incontrano, ti conoscono e ti stimano sono un riconoscimento importante, una soddisfazione immensa, un giudizio positivo su quello che sei, che sei stata, su quello che hai fatto e su come ti sei proposta. Ho corso in una lista, il partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia, per me nuovo, che conoscevo molto poco nella sua struttura, nella sua organizzazione, che però mi ha dato fiducia, mi ha dato spazio riconoscendo la mia storia di impegno per il territorio e per i cittadini brianzoli. Lo ringrazio tantissimo perché questa possibilità si è rivelata utile per avere per me un riconoscimento importante di quello che sono e che ho fatto. Riconoscimento che, per primo, è partito dal Circolo caratese di FdI che è unito e compatto, che ha lavorato molto sia per la mia candidatura che in questa campagna elettorale e che ha raggiunto con me un risultato unico nella storia caratese dove nessuno mai ha raggiunto un record così importante di preferenze. E per questo mi impegnerò ancora per il mio territorio e per il mio partito...

Nel suo post dopo il voto delle regionali – mi corregga se sbaglio o male interpretato – lo considera un “tesoretto” di preferenze che non intende affatto disperdere in vista delle amministrative in programma per il rinnovo del Consiglio Comunale… E’ così?

Certo che è così. Quello che sento ora è prima di tutto una grandissima responsabilità: 2900 persone che scrivono il tuo nome, che scelgono te, sono persone che ti chiedono di fare, che ti chiedono di impegnarti per loro. È come se mi avessero detto: “Ok, crediamo in te, nelle tue idee, nelle tue capacità, nel tuo modo di fare” e tutto ciò non può e non deve essere sottovalutato. Mi sento investita da questa responsabilità e dunque sono certa che il mio compito è quello di continuare a lavorare per il mio territorio e per i cittadini brianzoli.

Non è mancata una frecciatina ai suoi ex compagni di squadra in Giunta e di partito in Forza Italia: faccio riferimento al passaggio dove ritiene quei 545 voti raccolti a Carate come «un giudizio chiaro e limpido sul suo lavoro in paese a quasi due anni dalla cacciata dalla Giunta comunale»… Cosa intendeva esattamente dire?

Esattamente quello che ho scritto... Ho sempre pensato che la mia estromissione improvvisa dalla Giunta comunale e dall’Amministrazione caratese, dopo che ero stata la prima degli eletti del mio partito, non era stata condivisa dai caratesi. Qualcuno ha provato a dire che avevo lavorato male e contro gli interessi dei miei concittadini... Dopo quasi due anni, senza che io abbia più avuto alcun ruolo politico o amministrativo, senza avere alcun sostegno dagli esponenti presenti in amministrazione, i quali hanno fatto la campagna elettorale per altri candidati di altri partiti, sono stata letteralmente sommersa dalle preferenze: 545 caratesi hanno scritto il mio nome, anzi, qualcuno in più, perché ci sono state diverse schede con il mio nome scritto sopra che sono state annullate e mi hanno dimostrato stima e sostegno. E moltissimi me lo hanno anche detto e scritto in questi giorni: il voto è stato il modo attraverso il quale Carate ha dato un giudizio su di me. Tutto ciò mi ha emozionato, mi ha commosso e sono veramente grata a tutti per questo enorme attestato di stima. È la prima volta che mi capita di non vincere una competizione elettorale, eppure sono così carica, così pronta a ripartire. Merito di questa enorme iniezione di fiducia che ho ricevuto dal voto e dal sostegno reale di così tante persone. Conosco quasi ad uno ad uno le persone che mi hanno votata, dietro ogni scheda c’è un volto, una persona, una stima personale, e tutto ciò è stupendo. Certe volte si arriva all’obiettivo che ci si è prefissati senza sapere come, magari con una buona dose di fortuna. In questo caso io non ho raggiunto l’obiettivo specifico, ma ne ho conquistato un altro molto più importante: l’aver toccato con mano la stima profonda di così tante persone; e questo risultato, questo giudizio è il più bello che potessi avere. In fondo era quello che cercavo e quello di cui avevo paura. Quindi posso dire con grande soddisfazione e sincerità che l’obbiettivo è stato raggiunto.

Il Circolo cittadino di Fratelli d’Italia, primo partito oggi a Carate con oltre il 30%, ha a suo tempo dichiarato appoggio al sindaco uscente in vista delle amministrative. C’è la possibilità anche di un suo impegno a sostegno alla candidatura già annunciata di Luca Veggian? O la ritiene invece, personalmente, una “partita chiusa” considerati i trascorsi e la revoca delle deleghe che le era toccata?

Mi permetta di sottolineare come questo risultato elettorale certifichi in modo indiscutibile quanto avevano già dimostrato le elezioni politiche di settembre, e cioè che Fratelli di Italia è indiscutibilmente il primo partito in città. Se dopo le politiche qualcuno aveva sottolineato che le amministrative con le preferenze avrebbero potuto rimettere in discussione questo primato, le elezioni regionali con le preferenze hanno invece addirittura rafforzato il peso del nostro partito che passa dal 27,7% al 30,98%. Il Circolo ed io ci siamo più volte dichiarati disponibili a sostenere una ricandidatura del sindaco uscente. Il tempo stringe: certamente il Governo Meloni fisserà il voto per il mese di maggio. Sarà dunque necessario ed indispensabile formalizzare l’alleanza entro l’inizio di marzo per poter presentare agli elettori un progetto scritto anche da Fratelli d’Italia che deve essere forza politica protagonista del prossimo governo cittadino.

Prove d’intesa tra dem e «Cinque Stelle»: «Nel centrodestra non tutto è rose e fiori»

Il voto regionale brucia, ma per il centrosinistra è già tempo di concentrarsi sull’appuntamento con il rinnovo del Consiglio comunale in programma fra qualche mese per arrivare con «un progetto alternativo aperto a tutti coloro che non si riconoscono nel centrodestra».
In politica, insomma, non c’è mai davvero tempo per sedersi sulle sconfitte; lasciata alle spalle la scoppola regionale la prospettiva adesso è il voto per le amministrative. Una partita certo in salita, al cospetto di un centrodestra lanciatissimo dalla ricandidatura del sindaco uscente Luca Veggian, eppure «tutta da giocare». Le voci dei partiti progressisti non nascondono la delusione per il risultato del 12 e 13 febbraio.
«Dispiace, i cittadini lombardi avevano un’opportunità di cambiamento dopo la gestione a dir poco non impeccabile della pandemia: ma è anche responsabilità nostra se questa occasione non è stata percepita fino in fondo. È sfumata nel modo peggiore, con un’astensione allarmante per chiunque fa politica», il commento amaro del segretario cittadino del Partito democratico, Cristiano Coletta.

Parla il capogruppo in Consiglio del Movimento 5 Stelle

Sulla stessa lunghezza d’onda, ma con qualche punta polemica in più, il capogruppo di Consiglio comunale del Movimento Cinquestelle, Luca Riva.
«Inutile nascondere il risultato negativo, siamo fuori dal Consiglio regionale nonostante il nostro rappresentante uscente abbia ben lavorato come dimostra il doppio delle preferenze raccolte rispetto a cinque anni fa», ha detto Riva, rammaricato per «la linea poco chiara del partito che ha disorientato molti nostri elettori». «A mio avviso l’astensione colpisce solo il campo del centrosinistra, il centrodestra invece la persegue perché è la base delle sue vittorie», ha scandito.
Davanti a questo scenario, al risultato personale di Eleonora Frigerio che potrebbe scompaginare gli equilibri nel centrodestra, Pd e Cinquestelle restano concentrati sul loro campo dove la priorità è adesso quella di provare a «unire le forze».
«Non voglio scoprire le carte, ma posso certamente dire che la linea del Pd è quella di parlare con tutti per costruire un progetto alternativo, dal basso. Le comunali sono elezioni civiche, occorrono la partecipazione e il coinvolgimento della città oltre le mere logiche di partito», ha scandito Coletta.
«Nei fatti Pd e Cinquestelle collaborano da quattro anni in Consiglio comunale: dobbiamo restare uniti, sederci ad un tavolo e dar vita ad un percorso comune, tutto il resto lo vedremo», ha confermato Riva, anteponendo il metodo a programmi, candidati e perfino ricandidature. Gli ingredienti? Partecipazione ed inclusione.

«Questo percorso non può limitarsi ai partiti, deve aprirsi quanto più possibile alla città. La formula dev’essere civica, anche nella scelta dei candidati, come necessario in un’elezione locale», ha detto Coletta, rilevando come già questo metodo sia stato già utilizzato nelle ultime tornate cittadine. Un percorso obbligato, anche perché «nel centrodestra non sono tutte rose e fiori». «L’exploit l’ha fatto solo Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia non hanno certo brillato. Fossi in Veggian mi preoccuperei per gli equilibri della sua coalizione...», ha ragionato il segretario Pd senza ipotizzare scenari, mentre Riva non si è illuso su possibili crepe nel centrodestra: «Andranno uniti perché saranno come sempre costretti ad obbedire ai diktat dei partiti calati dall’alto, nel loro campo non c’è discussione o si fa quel che comandano i vertici o si è fuori», ha detto senza mezze parole.

E se invece una Frigerio «scissionista» raggiungesse da sola il ballottaggio? Nel centrosinistra neppure ci pensano: «Al limite al ballottaggio ci andremo noi, ci andremo per vincerlo e tornare alla guida della città», ha tagliato corto il segretario dem.

Meloni fa il boom, Forza Italia alza la testa

Vittoria più che straripante in città del centrodestra alle elezioni regionali, trainato da Fratelli d’Italia (30,96%), che incrementa di ben 3 punti e mezzo le preferenze raccolte alle Politiche di fine settembre (27,66 per cento), grazie anche alla candidatura della caratese Eleonora Frigerio, avvocato ed ex assessore, in corsa per il partito della premier Giorgia Meloni.

Prova d’orgoglio dentro la coalizione per Forza Italia, il partito del sindaco in carica Luca Veggian, che è «riuscito» ad ottenere il 13,56% (+6,36% sul dato lombardo con FI ferma al 7,2%, ndr) e che ha contribuito a dare una straordinaria spinta al candidato di lista, Fabrizio Figini eletto in Consiglio regionale. Agli scrutini nei 17 seggi caratesi una scheda su due andata agli «azzurri» di Silvio Berlusconi ha avuto la preferenza espressa per il vicesindaco di Varedo (812 i voti totali di lista, 424 quelli di Figini, ndr) che in città, negli spazi dell’Hotel Cora, aveva aperto il suo comitato elettorale. Perde «qualcosina» la Lega (11,77%) che conferma però, sostanzialmente, il risultato ottenuto alle elezioni politiche dello scorso settembre (11,9).

Il Pd riconfermato secondo partito

Sul fronte degli sconfitti magra consolazione per il Partito democratico, riconfermato secondo partito in città con il 17,06%; sonora batosta, invece, per il Movimento 5 Stelle «sprofondato» al 3,46% (alle regionali del 2018 era al 17,1%). L’accordo con il Pd e il sostegno a Pierfrancesco Majorino non hanno evidentemente pagato per i pentastellati. Delusione anche nelle file del Terzo polo, con la lista di Letizia Moratti che non sfonda e Azione-Italia Viva che si devono accontentare delle briciole, un punto e mezzo in meno del 10,78% raccolto alle Politiche di fine settembre.
In città, insomma, il centrodestra non ha fatto sconti e ha stravinto ancora. A Carate Brianza le liste del governatore uscente Attilio Fontana hanno raccolto complessivamente 3.999 preferenze (pari al 60,25%) e hanno più che doppiato il candidato del centrosinistra e Movimento 5 Stelle, Pierfrancesco Majorino che si è dovuto accontentare del 28,81% dei consensi con 1.912 preferenze.

Sono stati 634 in tutto invece i voti per Letizia Moratti (Terzo Polo), pari al 9,55%: anche in città l’ex vicepresidente della Regione ha ottenuto più voti rispetto alle due liste che la sostenevano, ma non ha fatto quella differenza che i suoi sostenitori si aspettavano. A sua parziale consolazione il fatto che la sua lista civica ha ottenuto più voti del Terzo polo, ma è una magrissima consolazione viste le percentuali decisamente inferiori alle attese.

Non ha lasciato traccia Mara Ghidorzi di Unione popolare, che rispettando appieno i pronostici non arriva a quel 3% che le avrebbe consentito di entrare in Consiglio regionale. Preoccupante, come dappertutto in Lombardia, infine, il dato dell’affluenza: l’altro fine settimana a Carate Brianza ha votato solo il 47,32 per cento (6840 elettori su 14.445). Nel 2018 alle Regionali di marzo aveva votato il 76,81% degli aventi diritto.

Seguici sui nostri canali
Necrologie