Politica al vetriolo a Lissone

Ferri corti in minoranza: nel Centrosinistra volano gli stracci

Sulla pista ciclabile verso Monza l'ex dem (oggi Vivi Lissone) tuona contro l'ex sindaco e vicesindaco del Listone

Ferri corti in minoranza: nel Centrosinistra volano gli stracci
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Ferri sempre più corti tra le fila dei vari gruppi della minoranza di Centrosinistra a Lissone.

Ferri corti in minoranza

Ad accendere la miccia della polemica, questa volta platealmente, ci ha pensato l’ex segretario del Partito democratico (oggi tra le fila di Vivi Lissone) Giancarlo Castoldi.

Il lissonese, da sempre impegnato in prima fila nel Comitato di quartiere di via Giotto, a dicembre si era voluto togliere qualche sassolino dopo la bocciatura della petizione promossa per la realizzazione di una ciclopedonale tra il rione e viale Elvezia verso Monza.

Petizione, tra l’altro, promossa anche dal Listone.

Ringrazio sinceramente la promotrice dell’iniziativa e tutti i firmatari perché queste petizioni riaccendono la luce su un’area di Lissone che da almeno 10 anni rivendica di essere presa in considerazione per lo stato in cui versa, tra abbandono e disinteresse. Questi temi non sono nuovi o fulmini a ciel sereno. Certo non aiuta a ritrovare fiducia nelle istituzioni il fatto che la lista civica (il Listone, Ndr) che negli ultimi dieci anni ha espresso sindaco e vicesindaco e che ha governato la città per due legislature, abbia messo il “cappello” su questa iniziativa. A me sembra, più che altro, un'occasione di marketing politico: sapete quelle iniziative post batosta elettorale, tipo "ripartiamo dai quartieri, facciamoci vedere".

Queste le dure parole, scritte nero su bianco, da Castoldi.

La replica del Listone

Una posizione, quella di Castoldi, che non è affatto piaciuta all’ex sindaco Concetta Monguzzi e all’ex vicesindaco Marino Nava - entrambi oggi in Consiglio all’opposizione - che hanno rispedito al mittente tutte le accuse.

Ci spiace leggere certe accuse di “marketing politico”, di “voler mettere cappelli e bandierine”, di “aver sistematicamente ignorato chi in quartiere ci ha vissuto e si è organizzato” - sbottano - Tanti sono stati gli interventi negli ultimi dieci anni, dall’apertura della palestra Piermarini, alla nuova mensa alla scuola Tasso, dall’area cani in via Guido Sala, alla sistemazione della piscina o della questione della montagnetta in via Cilea.

Il Listone, oggi rappresentato in Aula dallo stesso Nava e dall’ex primo cittadino Monguzzi, ha elencato quanto fatto in tutto il rione Da là dal punt tra il 2012 e il 2022: «Forse qualcuno era distratto o occupato a fare altro, forse qualcun altro ha bisogno di un paio di occhiali nuovo. Noi abbiamo aiutato a raccogliere le firme perché vogliamo ottenere un risultato positivo per il quartiere. Le chiacchiere le lasciamo agli altri».

Vivi Lissone fa quadrato

A difendere invece la posizione di Castoldi ci ha pensato direttamente la civica Vivi Lissone che ha tuonato contro i (quasi ex) colleghi di coalizione.

I toni stizziti e permalosi del Listone ci fanno capire che ciò che aveva scritto Giancarlo Castoldi, membro di Vivi Lissone e esponente per anni del Comitato di Via Giotto, era del tutto fondato - sottolineano i colleghi di Sinistra - Chi ha collaborato con lui in seno al Comitato di via Giotto, queste cose le dice da anni. Le ha dette anche in campagna elettorale, mettendoci la faccia, perché sa di cosa parla e tiene al quartiere. Sono cose che il Comitato chiedeva da anni nelle riunioni con l’ex assessore ai Lavori pubblici e a cui non veniva dato mai seguito, tanto che siamo ancora qui a parlarne. Un quartiere che, spiace dirlo (e le elezioni hanno parlato chiaro), si è sentito abbandonato proprio da chi aveva amministrato.

E’ poi lo stesso Luca De Vincentis, capogruppo di Vivi Lissone, a prendere personalmente le difese del collega di lista Castoldi.

Credo che se c'è qualcosa di cui il nostro gruppo può andare fiero è la propria onestà intellettuale. Mai ci siamo sottratti nel dire ciò che pensavamo o che ritenevamo giusto - ha spiegato - Giancarlo ha fatto altrettanto da una posizione di un uomo che per quel quartiere ha dato e fatto tanto. Lo ha fatto perché casa sua, il suo territorio, il suo paese. Non certo per visibilità o chissà che altro. Pertanto non meritava alcun rimprovero né alcuna morale, semmai una sana stretta di mano.

Insomma, sembra proprio che tra le fila del Centrosinistra lissonese non siano proprio "tutte rose e fiori".

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