Massima attenzione per la situazione in Lombardia

Fontana: “Lombardia verso la zona rossa” VIDEO

Le parole del Governatore Attilio Fontana questa mattina, lunedì 11 gennaio, a Sky TG24.

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La prospettiva di una Lombardia tinta nuovamente di rosso si fa sempre più concreta. Un’ipotesi confermata non soltanto dai numeri, ma anche dalle parole del presidente Attilio Fontana che ai microfoni di SkyTg24 ha manifestato il suo timore per il peggioramento di tutti gli indicatori.


Fontana: “Lombardia verso la zona rossa”

“Purtroppo la scorsa settimana l’indice Rt ha avuto un improvviso innalzamento: da 1 siamo passati a 1,24. Tenendo conto dei nuovi parametri, ci stiamo sicuramente avvicinando alla zona rossa. Mi auguro sempre che questi numeri si invertano e l’indice Rt si abbassi. Ma nel caso così non dovesse essere, potrebbe succedere di tornare in zona rossa”. Così il governatore della Lombardia Attilio Fontana, commentando i dati delle ultime ore sull’inizio della “terza ondata”.

I nuovi criteri per il monitoraggio

Fontana è intervenuto anche sul nuovo parametro introdotto dal Governo per la misurazione e il monitoraggio del livello di gravità della pandemia: il numero dei nuovi contagi su 100mila abitanti. “Tutti questi parametri dovrebbero avere una loro omogeneità, andrebbe rifatto tutto il discorso in chiarezza. Anche il discorso dei tamponi rapidi, va valutato. Si rischia di peggiorare la situazione senza una ragione valida”.

Cosa cambierebbe con la zona rossa

Le restrizioni della zona rossa non andrebbero a incidere soltanto sulla mobilità delle persone e sulle attività economiche, ma anche sulla scuola. Nel caso si concretizzasse questo scenario si arriverebbe anche alla chiusura delle scuole a partire dalle medie. È di giovedì la decisione del Pirellone di rinviare almeno al 25 gennaio il ritorno a scuola in presenza degli studenti delle scuole superiori. «Avevamo fatto quanto era stato richiesto dal Governo, anche in merito al trasporto pubblico – ha spiegato -. Purtroppo l’improvviso peggioramento dei numeri ci ha costretto a cambiare opinione».

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