Fratelli d’Italia si prende un consigliere e il super assessore sfiduciato

Fratelli d’Italia si prende un consigliere e il super assessore sfiduciato
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Tanto tuonò che, alla fine, piovve. L’ennesimo divorzio in casa Lega (a dicembre se ne era andato Davide Terruzzi, ndr), da tempo nell’aria nel partito di Matteo Salvini, si è concretizzato mercoledì scorso in Consiglio comunale.

Fratelli d’Italia si prende un consigliere e il super assessore sfiduciato

Il 60enne consigliere Fausto dei Molinari l’ha ufficializzato con una breve ma roboante comunicazione in apertura di seduta con la quale ha annunciato di aderire al partito dei Fratelli d’Italia, costituendo così un nuovo gruppo autonomo in Aula. Nel farlo, però, si è levato ben più di qualche sassolino dalle scarpe destinato a lasciare strascichi dentro il partito, ma anche dentro la maggioranza stessa in vista della scadenza per il rinnovo del Consiglio comunale in programma il prossimo anno. L’uscita di dei Molinari, per quanto nell’aria, era stata anzitempo concordata e programmata. La riprova è anche nel comunicato stampa diramato alle redazioni dei giornali alle 20,31 di mercoledì, appena conclusa la sua dichiarazione in Aula, dal gruppo politico cittadino di Giorgia Meloni che annunciava per l’indomani una conferenza stampa alla presenza dei vertici del partito.

«Siamo un gruppo coeso, impermeabile alle logiche di potere», ha esordito dei Molinari citando una sua dichiarazione di quattro anni fa, allora capogruppo della Lega.
«Quanto suona amara ed ironica questa frase quattro anni dopo, con il concetto di coesione rimasto solo un lontano ricordo», si è schermito.

Poi, l’affondo politico: «Si è costituita nel partito una fazione di tre persone che ha occupato il potere, sino all’operazione culminata nell’ottenere le dimissioni dell’ex assessore Alessandro Terraneo. C’è chi ha rifiutato questa logica: chi lo ha fatto con l’irruenza dell’età, penso al consigliere Davide Terruzzi, e chi, con più moderazione, come il sottoscritto, nell’intento di tutelare la credibilità del partito...», ha continuato dei Molinari.

«Appare chiaro l’effetto domino di questa scelta scellerata: cacciato Terraneo, se va Terruzzi. La sezione viene gestita in gran segreto e senza condivisione alcuna degli indirizzi con il gruppo consigliare. Quanto può essere credibile un gruppo politico quando dichiara riguardo alla sostituzione di un assessore: “Ha fatto bene, ma vogliamo fare meglio” se ci mette dei mesi per trovare un sostituto e poi nomina una persona, certamente stimata professionista (il riferimento è all’assessore Barbara Baroncelli, ndr) ma del tutto estraneo alla sezione, con conseguente ed evidente perdita di credibilità del partito nella maggioranza che regge questo Esecutivo?», ha scandito il dimissionario, girando poi il dito nella piaga e citando le parole durissime dello stesso Terraneo consegnate al «Giornale di Carate» in un’intervista di qualche tempo fa con uno sfogo ex post in piena regola per bollare senz’appello l’operazione ordita ai suoi danni come «opera di un presidente in cerca di visibilità e di due consigliere saputelle» con chiaro riferimento nell’ordine al presidente del Consiglio comunale, Maurizio Schena, Alessia Scotti e Gaia Torrente.

«L’ultimo effetto domino è quello di stasera: lascio la Lega per aderire a Fratelli d’Italia costituendo un nuovo gruppo in Aula. Al regista di questa operazione - ha detto rivolgendosi al presidente Schena - visti gli effetti, mi sento di chiedere: è proprio sicuro che ne valeva la pena?», ha concluso amaro dei Molinari sbattendo definitivamente la porta agli ex compagni ma senza nemmeno dichiarare pubblicamente sostegno alla maggioranza di Luca Veggian.

«Il suo addio? Era già nell’aria: faccia un esercizio di coerenza»

In Aula mercoledì sera, seduta a fianco dell’ormai ex collega di partito Fausto dei Molinari, si è limitata ad ascoltare accompagnando con espressioni di sorpresa le esternazioni del compagno di partito.
E’ il capogruppo della Lega, Alessia Scotti a commentare i risvolti di una settimana politica che - dice - «non scalfisce minimamente la credibilità del nostro gruppo». Anzi...
Scotti, è arrivato come un fulmine a ciel sereno l'addio del consigliere dei Molinari o era nell'aria?

Era nell’aria, con diverse avvisaglie: l’ex militante, già da mesi non frequentava più la sezione e ha anche deciso di non rinnovare la sua militanza...

Temete altre defezioni dopo la sua e quella del consigliere Davide Terruzzi?

Assolutamente no! La sezione composta da oltre dieci militanti e molti sostenitori è compatta.

Dei Molinari non ha usato certo parole tenere nei confronti del partito, parlando come già aveva fatto in un'intervista al Giornale di Carate l'ex assessore Alessandro Terraneo - di una «fazione dentro la Lega che ha occupato il potere» e, ancora, di «perdita di credibilità per alcune scelte (la sostituzione di Terraneo con un assessore esterno del tutto estraneo alla sezione). Come stanno le cose?

La linea politica di un partito viene definita in modo democratico, eleggendo un segretario - peraltro votato all’unanimità anche da dei Molinari - che delinea la linea politica del partito. Meglio che dei Molinari sappia di queste dinamiche interne ai partiti, altrimenti a breve si troverà in difficoltà all’interno della nuova esperienza. Lui è esterno, l’assessore Barbara Baroncelli è militante della sezione della Lega di Carate. Naturalmente chi gli ha scritto l’intervento non lo può sapere... La credibilità verso i cittadini la perdi quando non raggiungi gli obiettivi proposti. Non abbiamo certamente questi problemi.

Che idea si è fatta della scelta di Dei Molinari di aderire a Fratelli d'Italia in accordo con l'ex assessore Eleonora Frigerio che il sindaco e la maggioranza avevano allontanato nemmeno un anno fa?

La sua domanda contiene già la risposta! È dei Molinari che dovrebbe fare un esercizio di coerenza, perché prima ha allontanato l’ex assessore Eleonora Frigerio in linea con tutta la maggioranza, quindi anche lui è un tagliatore di teste, mentre oggi sembra essere lei la sua nuova musa ispiratrice politica.

Il partito più rappresentativo in Aula dopo le elezioni del 2018 oggi si ritrova però con soli tre consiglieri. A bocce ferme cosa non ha funzionato? E da dove riparte la Lega a Carate Brianza?

La Lega va oltre le antipatie o simpatie personali tra le persone, in quanto i consiglieri della Lega lavorano solo per il benessere dei cittadini caratesi. Partendo da questo principio, tutto ha funzionato e i risultati positivi ottenuti sono sotto gli occhi di tutti in quanto stiamo portando avanti le opere sociali e pubbliche della campagna elettorale del 2018 ed abbiamo sostenuto i cittadini durante l'emergenza Covid-19, attraverso numerosi aiuti posti in essere dall'Amministrazione. Poi, se il consigliere dei Molinari si è posto fuori dalla maggioranza con il suo provinciale e vorrà dare il suo supporto esterno, libero di farlo. Che dire? Bella lungimiranza politica!

Nel 2023 si vota per il Consiglio comunale: quali saranno i prossimi passi della Lega?

Stiamo già formando la squadra per la prossima campagna elettorale e, senza dubbio alcuno, con il sostegno a Luca Veggian come candidato sindaco.

Il partito di Giorgia Meloni pronto a mostrare i muscoli: «Insieme nel 2023? Vediamo se il sindaco farà il bravo»

L’impegno a lavorare per la città con la consapevolezza di potere finalmente contare sul traino di un partito lanciatissimo a livello nazionale e su un ritorno in Aula che mancava da tempo. Poi l’appoggio assicurato al sindaco dentro la coalizione di centrodestra fino alla fine del mandato, ma con il monito chiaro, in vista del rinnovo del Consiglio comunale in programma nel 2023, ad un sostegno che non sarà affatto incondizionato.
«Vedremo se Luca Veggian farà il bravo...», ha chiosato con una battuta Rosario Mancino, presidente provinciale di Fratelli d’Italia nella conferenza stampa convocata giovedì allo Chalet de «Il Parco» durante la quale il partito cittadino di Giorgia Meloni ha ufficializzato un ritorno in grande stile, dopo anni in sordina e senza una voce diretta dentro il parlamentino locale.

L’occasione è stata la presentazione del nuovo consigliere Fausto dei Molinari, fuoriuscito dalla Lega, edicolante di via Cusani, accompagnato per l’occasione dalla moglie Nadia e di Eleonora Frigerio, altro nome di spicco della vita politica cittadina, approdata dopo nemmeno undici mesi alla corte del partito di Meloni, (anche lei presente con il compagno, l’imprenditore Claudio Mirabella) votatissima capolista di Forza Italia nel 2018 con 227 preferenze ed ex super assessore nella Giunta Veggian clamorosamente sfiduciata a luglio dal primo cittadino e dalla maggioranza.

Una «campagna acquisti» salutata con qualche lapsus iniziale («Passo dalla Lega a Forza Italia», ha detto prima di correggersi Dei Molinari) ma con legittimo orgoglio da Claudio Corti, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia (anche lui tradito da un’amnesia che gli ha fatto per un momento dimenticare il cognome del neo consigliere) e dal suo vice, l’avvocato Massimo Moscatelli a lungo «costretti» in città al semplice ruolo di gregari nella coalizione di centrodestra e oggi, invece, pronti a «far sentire la rappresentatività dei valori e delle linee del partito, aprendo a uomini e donne con esperienza, passione e professionalità», come hanno rimarcato.
A salutare l’ingresso dei due nuovi esponenti del partito Federico Romani, consigliere regionale di FdI ed ex collega dell’avvocato Frigerio in consiglio provinciale nel 2009, quando i due militavano nel Popolo della libertà: «Ci sarà da lavorare - ha detto Romani - Ma avremo, da oggi, un interlocutore diretto in Consiglio, che è fondamentale soprattutto in comunità come quella di Carate Brianza».

A cominciare proprio dal futuro, ormai prossimo, quello legato al voto per le elezioni amministrative in programma il prossimo anno (nel 2018 FdI in città raccolse 216 preferenze pari al 2,94%). Una partita che Fratelli d’Italia intende giocarsi da «protagonista». Se il coordinatore cittadino è stato chiaro («Assicuriamo l’appoggio al sindaco Luca Veggian fino a fine di questa legislatura»), altrettanto chiaro è stato il monito del «numero uno» provinciale Rosario Mancino.
«Lavoriamo partendo anche da qui al progetto che portiamo avanti da anni: quello di confermare Fratelli d’Italia come primo partito in Brianza del centrodestra. Siamo aperti al confronto in una coalizione ampia secondo il modello vincente che abbiamo realizzato con Fratelli d’Italia a Monza. L’appoggio a Veggian? Sì, per ora, ma per il 2023 vedremo se farà il bravo...», ha concluso con una stoccata.

Il primo cittadino ha dettato la linea nella riunione di maggioranza convocata d’urgenza sabato mattina a Palazzo

La linea l’ha dettata chiara il sindaco in occasione della riunione di maggioranza convocata d’urgenza sabato mattina a Palazzo: fino ad una presa posizione netta da parte del circolo cittadino di «Fratelli d’Italia», il partito di Giorgia Meloni in Aula consigliare potrà appoggiare, ma solo «dall’esterno», l’operato e l’azione amministrativa del centrodestra.

Tradotto, in termini semplici, fino ad allora il neo consigliere Fausto dei Molinari «non prenderà parte alle decisioni e alla programmazione futura delle strategie di governo in vista del prossimo mandato amministrativo».

Una condizione chiara ed esplicitata a chiare lettere per dire che il sostegno all’attuale maggioranza passa per l’inevitabile appoggio alla ricandidatura a sindaco di Luca Veggian nel 2023.
Non sono piaciute al primo cittadino le «riserve» avanzate dalla segreteria provinciale di «Fratelli d’Italia» in occasione della conferenza stampa che si è tenuta giovedì alla presenza dei vertici di FdI.

«Mi fa piacere che i referenti locali abbiano espresso l’impegno pubblico a tenere fede fino a fine mandato all’accordo sottoscritto nel programma elettorale del 2018 - ha precisato Veggian al termine di un confronto interno durato quasi due ore - Per il futuro ritengo però che sia stato doveroso chiarire che, visto quanto dichiarato dai vertici provinciali e fino a diversa pubblica comunicazione da parte del circolo caratese di Fratelli d’Italia, il loro appoggio non potrà essere che esterno e non nelle riunioni di maggioranza dove, nelle prossime settimane, andremo a delineare obbiettivi e strategie che ci vedranno impegnati in prima linea con l’obbiettivo di proseguire il nostro mandato», ha chiarito. In una lunga telefonata nella giornata di giovedì, Veggian ha manifestato poi il suo personale disappunto all’ex consigliere della Lega passato a FdI dopo la dichiarazione al veleno rilasciata in apertura di seduta mercoledì sera. «Dentro la maggioranza abbiamo sempre puntato ad “alzare l’asticella”, lasciando fuori da una riunione istituzionale come quella del Consiglio comunale scaramucce e personalismi che, invece, andrebbero risolti nelle stanze di partito. Nelle istituzioni ci è chiesto di lavorare e di dedicare tempo alla crescita della nostra città. Non ho gradito affatto i modi che il consigliere dei Molinari ha voluto invece utilizzare per quella dichiarazione che è rimasta agli atti», ha concluso il primo cittadino.
Non una parola, invece, sulla scelta dell’ex lumbard di avere accolto l’invito di Eleonora Frigerio, il super assessore sfiduciato dallo stesso Veggian e dalla maggioranza nel corso della famosa riunione di metà luglio nella quale sedeva, fra l’altro, lo stesso dei Molinari.

«Nessuna rivalsa, torno per passione: il mio allontanamento? In questi undici mesi Veggian non lo ha mai saputo motivare»

Chiusa l’esperienza politica con Forza Italia, Eleonora Frigerio riparte da Fratelli d’Italia, a fianco di Claudio Corti, con il quale vent’anni fa aveva condiviso per la prima volta i banchi dell’Aula.
E' trascorso meno di un anno dal suo allontanamento dalla Giunta. Cosa è successo in questi mesi?
Sono stati mesi bellissimi, dove mi sono dedicata agli affetti e alla famiglia: in questo tempo ho sicuramente recuperato una dimensione della mia vita che mi mancava da tanto. Se vogliamo fare un passo un poco più indietro, dal punto di vista politico, gli ultimi due anni sono stati per me molto complessi. La mia lealtà e trasparenza sono sempre state evidenti e sotto gli occhi di tutti; ho però dovuto prendere atto di una profonda ostilità e dell’isolamento sistematico operato nei miei confronti dal gruppo dirigente di Forza Italia per ragioni che nulla hanno a che fare con la politica.

Il suo repentino ritorno in campo con Fratelli d'Italia sembra avere il sapore di una sfida...
Sono passati undici mesi dalla mia uscita di scena dalla politica caratese. Undici mesi nei quali ho fatto profonde riflessioni. Il termine “repentino” non credo descriva bene i tempi di questo ritorno in campo. Anche il termine “sfida” non lo condivido: chi dovrei sfidare? In che modo? La rivalsa è un sentimento che non mi appartiene. Sicuramente questi mesi mi sono serviti per riflettere e capire che fare politica è una mia grande passione. La politica è un lavoro complesso che merita attenzione, dedizione e sacrificio. Non lo si può fare per rivalsa o per sfida, ma solo per passione, altrimenti ci vanno di mezzo i cittadini che meritano invece amministratori attenti e presenti, oltre che competenti. Come ho detto in conferenza stampa, sono esattamente 20 anni che faccio politica attiva e sono stati 20 anni intensi, ricchi di molteplici esperienze e di soddisfazioni. La mia prima elezione è stata il 26 maggio del 2002 quando venticinquenne, dopo aver ricoperto il ruolo di rappresentante degli studenti nel Consiglio di Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano, sono stata per la prima volta eletta consigliere comunale a Carate, insieme all’amico Claudio Corti che veniva nominato assessore e che oggi ritrovo in Fratelli d’Italia. Da allora la mia esperienza politica è passata dal Comune alla Provincia di Monza e Brianza, dal Parco Valle del Lambro alla Regione fino a Roma dove ho fatto parte del Consiglio nazionale Federparchi.

Come è nato l'avvicinamento a Fratelli d'Italia? Si dice che ci stesse lavorando quando ancora era assessore nella squadra di governo della città: è così?
Ho moltissimi amici anche di vecchia data in Fratelli d’Italia. Forza Italia e Fratelli d’Italia, oltre ad essere partiti di coalizione, hanno percorso un lungo tratto di strada comune nel Popolo delle Libertà. Nel 2009 sono stata candidata proprio per il Pdl come consigliere della Provincia di Monza e Brianza e, eletta in Consiglio provinciale, ho rivestito il ruolo di capogruppo Pdl. Il mio vice era Rosario Mancino e con lui ho sempre lavorato con sintonia. Nel gruppo c’era anche l’attuale consigliere regionale Federico Romani e in giunta l’assessore Francesco Giordano, persone che considero amici di sempre, come l’onorevole Daniela Santanchè e il senatore Mario Mantovani che ringrazio per aver voluto prendere parte alla conferenza stampa di giovedì. Sono stati proprio questi amici, insieme ad altri, a dimostrarmi stima e sostegno anche nei momenti difficili. Queste in politica sono cose importanti. Sono state dette e sussurrate molte falsità per provare a screditare la mia persona; tra queste anche di un mio fantomatico accordo per passare da assessore caratese nelle file di FdI. Nulla di più falso...

Sarebbe pronta a sostenere l'eventuale ricandidatura a sindaco di Luca Veggian per il centrodestra alle amministrative?
Non sono entrata in Fratelli d’Italia per avere posti o poltrone. Ho scelto un partito di centrodestra perché condivido ideali e valori di questa parte politica. Quando parlo di valori e ideali intendo anche linearità, coerenza e chiarezza nella proposta, tutte caratteristiche che ritrovo nel partito di Giorgia Meloni. Voglio ribadire che sono entrata nel partito da semplice cittadina. Le scelte sulle alleanze politiche competono i vertici del partito, certamente non me. Il nostro presidente provinciale, il consigliere regionale Romani ed il senatore Mantovani hanno unanimemente chiarito che FdI è a disposizione del sindaco dal quale aspetta una proposta di condivisione e coinvolgimento amministrativo. Io, come ho sempre fatto anche in passato, starò a quello che mi verrà chiesto dal partito e da Giorgia Meloni.

Ha avuto modo di sentire o incontrare in questi mesi qualche ex collega di Giunta o maggioranza?
Mi fa sorridere questa domanda. Carate non è certo una metropoli: ci si conosce tutti e io sono caratese dalla nascita. Non ho certo smesso la mia vita di sempre e la mia presenza in paese. Ho più volte incontrato e visto diversi esponenti dell’amministrazione comunale caratese. Anche perché con molti ho rapporti personali e di vecchia data che mi è sembrato più che naturale mantenere.

Si vocifera anche di uno suo possibile impegno a livello regionale con il partito di Giorgia Meloni: ci sta pensando davvero?
Ribadisco quello che le ho appena detto: sono entrata in FdI perché qui ho degli amici con i quali voglio lavorare. Sono soddisfatta di quanto ho fatto fino ad ora in questi venti anni e sono certa che il mio futuro, come del resto lo è già il mio presente, continuerà ad essere ricco di soddisfazioni.

Ha sempre sostenuto che alla base del suo allontanamento dalla Giunta ci sono state solo ragioni esterne alla vita amministrativa. Non così il sindaco e la maggioranza. Dentro la squadra e la maggioranza attuale c'è qualcuno che simbolicamente "butterebbe volentieri dalla torre"?
Sul mio allontanamento non sono mai state date risposte sincere: ci si è sempre nascosti dietro ad un generico “sono venute a mancare le condizioni di fiducia”, ma non sono mai stati chiariti o indicati fatti concreti che avrebbero determinato questa decisione. Anche a fronte di precise e puntuali domande fatte in Aula durante il Consiglio comunale, il sindaco non ha mai risposto. A quasi un anno di distanza è chiaro che tali fatti concreti non esistono. Da sempre sono abituata a giudicare le persone in base a quello che fanno e di conseguenza scelgo i miei amici. Non sono una persona che prova rancore o risentimento e quindi è lontana da me l’idea di pensare di buttare qualcuno dalla torre. La vita è troppo breve per vivere rimuginando sul passato. Voglio solo guardare al futuro...

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