L'affondo contro l'assessorato

Il presidente dei negozianti ai ferri corti col Comune: "Mi dimetto"

Luca Dassi si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: "Comodo far organizzare tutto a noi, per poi dare il patrocinio e prendersi i meriti"

Il presidente dei negozianti ai ferri corti col Comune: "Mi dimetto"
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Il presidente dei commercianti del centro di Lissone, a sorpresa, lascia l'incarico e scoppia il dibattito.

Il presidente di Lissone Commercia lascia

Un vero e proprio terremoto. Lissone Commercia, dopo meno di due anni, perde il presidente che - non senza polemiche - decide di lasciare l’incarico. Luca Dassi, presidente dal dicembre 2023, ha infatti lasciato la presidenza dell’associazione che riunisce i commercianti del centro storico della città.

E’ stata una decisione sofferta, presa con estrema fatica. Ma non si poteva andare avanti oltre. Sapevo che era un compito difficile, ma i problemi organizzativi e la troppa burocrazia mi hanno portato a prendere questa scelta. Una scelta, dovuta anche alla scarsa collaborazione con l’attuale Amministrazione comunale.

Ha spiegato l'uscente in esclusiva al Giornale di Monza.

Parole dure e l'affondo contro il Comune

Parole dure come macigni, quelle di Dassi, che hanno nei fatti puntato i riflettori sull’Assessorato al Commercio.

Noi non siamo organizzatori di eventi, tutti i commercianti si mettono in gioco e lavorano per la città, ma quando c’è da organizzare qualche evento dal Comune si pretende che siano le associazioni a farsi carico di tutto: dalla stesura del programma alla fase organizzativa. Questo purtroppo è un peso che non possiamo più sopportare. Il lavoro in Lissone Commercia è tutto volontariato, ci serve una mano molto più concreta da parte dell’Amministrazione.

L’affondo, chiaro, è rivolto all’organizzazione della Cena in Bianco che si sarebbe dovuta tenere il prossimo 5 luglio.

Il Comune ci ha chiesto a noi un progetto e glielo abbiamo presentato. Abbiamo chiesto, quantomeno, un sopralluogo organizzativo con gli uffici. Un sopralluogo necessario per capire la logistica. Questa nostra richiesta è stata rifiutata, troppo comodo trovare sempre qualcuno che lavora e poi mettere il patrocinio e prendersi la medaglietta.

Ha spiegato Dassi, non nascondendo una certa delusione e amarezza.

Le critiche (velate) contro l'assessore

La critica, seppur velata, era indirizzata all’attuale assessore al Commercio Gianfilippo Alibrandi.

A Muggiò, dove questo evento si tiene da anni, l’Amministrazione è in prima fila nell’organizzazione e collabora in maniera molto più concreta con i commercianti. Qui invece niente, la burocrazia e la totale assenza di collaborazione fa perdere l’entusiasmo ai nostri associati.

Ha sbottato il presidente dimissionario.

Il presidente si dimette e le ripercussioni sulla politica

Una decisione che, seppur non di natura politica, rischia comunque di travolgere in via indiretta gli equilibri nel Centrodestra e nella Giunta del sindaco Laura Borella.

Questa Amministrazione non ha una visione d’insieme, va bene dare i contributi e i patrocini agli eventi delle associazioni, ma è l’organizzazione di un grande evento che è complicata. Ad esempio, per l’ultima Festa dell’Uva il progetto ce l’hanno fatto cambiare ben tre volte. Non dimentichiamo che siamo tutti volontari e che abbiamo delle attività da mandare avanti. Non abbiamo mai chiesto la luna, ma solo di avere una mano da parte degli uffici del Comune per avere una maggiore collaborazione e un supporto concreto nella realizzazione degli eventi. Purtroppo niente di tutto questo si è poi concretizzato.

Parole dure, quelle di Dassi, confermate anche nella sua lettera di dimissioni indirizzata a tutti gli associati di Lissone Commercia.

Il mio impegno è stato guidato dalla passione, senso di responsabilità e dal desiderio di contribuire alla crescita della nostra associazione - si legge, nero su bianco - Devo constatare che l’assenza di una struttura organizzativa solida e il continuo operare in condizioni di estrema difficoltà, anche a causa della scarsa contribuzione e collaborazione da parte dell’Amministrazione comunale, rendono ormai insostenibile questo incarico.

Insomma, ora non resta che attendere l’evoluzione degli avvenimenti e la convocazione di una nuova assemblea per scegliere il successore e il relativo direttivo.

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