autostrada contestata

Pedemontana: "La tratta breve può uccidere il parco agricolo nord est"

L'Amministrazione di Agrate attacca il progetto "Quest'opera devasterebbe il nostro territorio"

Pedemontana: "La tratta breve può uccidere il parco agricolo nord est"
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Pedemontana: "La tratta breve può uccidere il parco agricolo nord est". L'Amministrazione di Agrate attacca il progetto "Quest'opera devasterebbe il nostro territorio"

Pedemontana: "La tratta breve può uccidere il parco agricolo nord est"

"La tratta breve può uccidere il parco agricolo nord est". L'Amministrazione comunale di Agrate Brianza contesta la "tratta D breve” - lunga circa 10 km anziché i 17 inizialmente previsti - che porterà l'autostrada Pedemontana a concludersi non più raccordandosi con l’A4 a Osio Sotto, in provincia di Bergamo, ma ad Agrate Brianza. "Secondo i fautori del nuovo progetto, ad Agrate dovremmo essere addirittura “felici” di questa soluzione, che andrebbe a diminuire il traffico sulla A51 non andando a scaricare traffico sulla viabilità locale, soprattutto verso il Comune di Agrate sostengono - che in assenza dei collegamenti citati ha il problema dell’attraversamento nel centro abitato” ha premesso l'Amministrazione.

Il progetto? "Uno scempio"

Il sindaco di Agrate, Simone Sironi, ha definito il progetto “uno scempio”: "Oggettivamente quest’opera devasterebbe il nostro territorio. Nel progetto si vede una linea bianca - che rappresenta il nuovo tratto autostradale - lunga e larga, in alcuni casi anche più di 75 metri, che andrebbe a devastare il Parco Agricolo Nord Est (Pane), oggi pieno di natura e di verde: piante, prati, animali, cascine, attività. Tutto ciò che le persone, i cittadini, le Amministrazioni locali hanno da sempre cercato di tutelare e custodire con impegno umano ed economico, passione, dedizione".

Le richieste dei sindaci della tratta C

L'Amministrazione di Agrate ricorda che a giugno i sindaci di 11 Comuni interessati dalla tratta C della Pedemontana, guidati da maggioranze di diverso colore politici, (Arcore, Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Desio, Lesmo, Lissone, Macherio, Seregno, Usmate Velate, Vedano al Lambro, Vimercate) hanno avanzato una serie di richieste, tra le quali: “No alla tratta D breve, ma soluzione proposta con TRMI17 in semitrincea, potenziamento della SP45 e terza corsia a sud di Torri Bianche; conseguente ridisegno dello svincolo Usmate Velate-Arcore-Vimercate, con drastica riduzione del consumo di suolo”.

"Benefici scarsissimi, perdite ingentissime"

Secondo l'Amministrazione, il fine di questa operazione è dirottare sull’ennesima strada a pedaggio  un traffico locale che ormai ha direttrici completamente diverse da quelle previste trent’anni fa: "Benefici attesi scarsissimi, dunque, a fronte di perdite ingentissime, visto che questo tracciato e le sue opere connesse consumeranno il poco suolo libero nella Provincia più urbanizzata d’Italia senza poter neanche prevedere le minime compensazioni che, per legge, dovrebbero andare a limitare il danno che una tale arteria comporterà".

Il project financing pubblico-privato

Autostrada Pedemontana era nata come  operazione di project financing pubblico-privato: "In seguito alle ben note difficoltà economiche, ha ormai una proprietà a larga maggioranza pubblica. Dunque i suoi costi economici, così come quelli ecologici, ricadono sui cittadini lombardi"

Il tavolo di confronto del 14 giugno

Il 14 giugno il sindaco fu convocato ad un “tavolo” con Regione, Provincia, Concessioni Autostradali Lombarde e Autostrada Pedemontana Lombarda. "Questo dopo l’approvazione di una mozione presentata in tal senso dal vicecapogruppo della Lega in Regione, nonché vicepresidente della V Commissione permanente - Territorio e infrastrutture della Regione stessa, Andrea Monti.  Per curiosa “coincidenza” già il 20 maggio lo stesso sindaco Simone Sironi aveva denunciato quello che la Regione stava orchestrando per la “tratta D breve”.

"Una progettazione già appaltata da tempo"

Il 27 maggio si era svolta la biciclettata di protesta, con la partecipazione di sindaci e cittadini, lungo i 10 km della futura  “tratta D breve”. Continua l'Amministrazione di Agrate: "Mentre a livello di Provincia e Comuni ci si riuniva per discutere di progetti che ufficialmente erano ancora sulla carta, tutti da definire, un cittadino di Omate ha consegnato al sindaco di Agrate Brianza la fotocopia di una raccomandata nella quale Autostrada Pedemontana Lombarda comunicava che entrerà in alcuni terreni per fare delle prove per la predisposizione del progetto DEFINITIVO della tratta D (“breve”). Una progettazione già appaltata da tempo, come dimostrano documenti ufficiali trovati sul sito di Autostrada Pedemontana Lombarda. Non per nulla lo studio di fattibilità “Alternativa progettuale 3”, che solo qualche giorno fa è stato inviato da Autostrade Pedemontane Lombarde al Comune di Agrate Brianza, come semplice allegato ad una richiesta di verifica dei sottoservizi presenti nella zona, è datato gennaio 2021".

L'appello ai Comuni

L'invito dell'Amministrazione di Agrate è partecipare al tavolo con gli altri Enti: "Per cercare di ridurre quanto più possibile il danno e  continuare la lotta sul piano politico, amministrativo e legale, pur sapendo che Regione Lombardia non è disposta a tener conto dei pareri dei Comuni e a far marcia indietro sulle sue scelte (tanto meno in periodo preelettorale, con elezioni prima politiche e poi regionali in arrivo)".

"Boschi e campagne che potremmo non avere più"

Il sindaco Simone Sironi ha già avuto modo di scrivere: “Approfittiamo di queste belle giornate estive, nelle ore meno calde, per uscire e percorrere a piedi o in bicicletta qualche tratto di quei sentieri, boschi e campagne che potremmo non avere più. Godiamo della loro bellezza e prepariamoci a difenderla in tutti i modi che saranno possibili". Un'ipotesi, quella che queste bellezze possano essere cancellate, che l'Amministrazione non vorrebbe prendere in considerazione.

L'attacco al consigliere della Lega Monti

"In questi giorni viene spesso ripetuto dal consigliere regionale della Lega Andrea Monti che Agrate Brianza non può lamentarsi del consumo di suolo dovuto al progetto della nuova autostrada in quanto approvò la realizzazione di Cina Mercato - ha chiosato l'Amministrazione - Crediamo che il paragone sia assolutamente fuori luogo. Cina Mercato (centro di commercio all'ingrosso) è un insediamento che occupa una superficie di circa 16.000 mq su cui è stato realizzato un edificio su due piani più interrato per circa 35.000 mq. L'area interessata era in precedenza occupata da insediamenti industriali chimici. Era cioè suolo già “consumato",
non area agricola o verde. L'intervento Cina Mercato è stato in sostanza un intervento di riqualificazione di aree industriali dismesse, un tipo di intervento considerato dalla stessa Regione Lombardia positivo e da promuovere. La nuova autostrada si estenderà per 10 km, sarà di tre carreggiate più corsia di emergenza. Si presume che complessivamente possa occupare un'area di quasi 400.000 mq di terreni agricoli o verdi, inseriti nel Parco Agricolo Nord Est. Puro consumo di suolo.
Quindi ricapitolando: - intervento del Comune di Agrate, superficie occupata 16.000 mq di terreno industriale dismesso; - intervento proposto dalla Regione per la Pedemontana: 400.000 mq circa di autostrada che sarà realizzata su terreni agricoli e verdi.
Quello del consigliere Monti è dunque un evidente tentativo di buttarla in “caciara”: Agrate Brianza ha pienamente titolo per sollevare la questione del consumo di suolo".

Andrea Monti vicecapogruppo regionale della Lega
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