Referendum, Più Europa e Volt a sostegno del "no"
Sono pochi i partiti e i movimenti che si sono già "messi al lavoro" in vista della tornata referendaria del 29 marzo
Mancano poche settimane al referendum confermativo sul cosiddetto "taglio dei parlamentari" ma a Monza, e anche in tutta Italia, non ne parla quasi nessuno schieramento politico. Sabato, invece, i partiti europeisti Più Europa e Volt scenderanno in piazza a Monza per sostenere il "no" a quella che definiscono una "ghigliottina della democrazia".
Il referendum il 29 marzo
Il prossimo 29 marzo, infatti, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sulla riforma costituzionale che ridurrà il numero dei parlamentari. I senatori passeranno da 315 a 200 e i deputati passeranno da 630 a 400.
Nessun reale e sostanziale taglio dei costi, ma solamente un taglio del sistema democratico del nostro Paese. Una proposta, quella del quesito referendario, puramente demagogica e che va a diminuire la rappresentanza dei cittadini sia alla Camera che al Senato.
Così hanno spiegato i coordinamenti cittadini delle due forze politiche che hanno promosso il gazebo che si terrà sabato pomeriggio, dalle 15, in via Italia a Monza.
Poche le posizioni dei partiti
Ad oggi sono pochi i partiti che hanno iniziato attivamente la campagna referendaria. Se da un lato Movimento 5 Stelle, una parte di Lega e Fratelli d'Italia e il Sudtiroler Volkspartei hanno dato indicazione per il voto favorevole, dall'altro si sono schierati apertamente per il "no", oltre a Più Europa di Benedetto Della Vedova e Emma Bonino e Volt, anche il Partito Socialista Italiano, Centro Democratico e Azione di Carlo Calenda.
Ancora non si sono espressi ufficialmente ne il Partito Democratico, spaccato sul quesito referendario, e tantomeno Forza Italia, Italia Viva di Matteo Renzi, Articolo Uno e Sinistra Italiana.
La democrazia e la rappresentanza popolare non possono, e non devono, essere messe in discussione per andare a rispondere agli slogan populisti e demagogici di chi ha dimostrato di non aver alcun rispetto per le Istituzioni democratiche.
Hanno concluso i rappresentanti dei due coordinamenti brianzoli, dando appuntamento a sabato pomeriggio.
(foto Camera dei Deputati)
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