Parla Sartini

Riqualificazione di via Rota a Oreno, le rassicurazioni del Sindaco

Ci sarà "Massimo rispetto dei vincoli, della storia, della funzione e delle esigenze che i cittadini hanno espresso attraverso la consulta".

Riqualificazione di via Rota a Oreno, le rassicurazioni del Sindaco
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Dopo l'incontro virtuale avvenuto nei giorni scorsi tra il sindaco Sartini e alcuni cittadini della Consulta di Oreno in merito alla riqualificazione di via Rota il progetto resta ancora al centro del dibattito cittadino. L'incontro infatti era arrivato dopo le proteste della consulta sul progetto di riqualificazione che "snaturerebbe l’essenza di quello che fu il viale delle Rimembranze voluto nel 1927 per ordine del podestà Gian Giacomo Gallarati Scotti che coinvolse l’architetto Cesare Nava". Il progetto prevede l’abbattimento dei cedri, già avvenuto, e la realizzazione di due piste ciclabili e un viale alberato di tigli.

Riqualificazione di via Rota a Oreno, le rassicurazioni del Sindaco

Nella serata di ieri intanto l'Amministrazione comunale ha diffuso una nota del sindaco Francesco Sartini che ha voluto rassicurare i cittadini proprio sulla riqualificazione. La pubblichiamo integralmente:

Alla vigilia di questo Natale speciale, voglio rassicurare tutti i miei concittadini, e anche gli affezionati che nel tempo e per vari motivi hanno scelto di trasferirsi altrove, che seguono con passione le vicende della nostra città. Voglio rassicurarli sull’impegno che l’Amministrazione pone per completare la riqualificazione di via Rota, viale d’ingresso in Oreno, borgo di carattere, nel massimo rispetto dei vincoli, della storia, della funzione e delle esigenze che i cittadini hanno espresso attraverso la consulta.
Appena divenuto sindaco ho trascorso un periodo di alcuni mesi ricevendo numerosissime segnalazioni di problemi irrisolti e dei quali ero chiamato ad occuparmi. Tra queste, alcune richieste mi sono rimaste impresse, ed una di queste era lo stato di degrado in cui era lasciato il viale d’ingresso che da Vimercate porta ad Oreno: via Rota.
Le belle piante ornamentali di calocedro erano ormai giunte alla fine del loro ciclo vitale, presenti in pochi esemplari con evidenti problemi, tali da costituire pericolo, trasmettere un senso di incuria e rendere inutilizzabili i camminamenti pedonali in alcuni punti. Il fondo stradale, sottoposto ad un elevato traffico veicolare, ormai deteriorato. Le aiuole, frammentate e divenute ricettacolo di rifiuti, così come ormai era inservibile lo stretto camminamento sul confine con l’oratorio, dissestato, male illuminato e impraticabile in alcuni tratti.

Il monumento IN MEMORIA DI GIAN CARLO GALLARATI SCOTTI PRINCIPE DI MOLFETTA dedicato AI GLORIOSI CADUTI DI ORENO ridotto a sentinella di un parcheggio che lo nasconde e rende irriconoscibile la presenza di una ampia esedra destinata a sottolineare l’ingresso al cimitero storico. Il viale, sede di parcheggio selvaggio, tale da costringere i pedoni a camminare in mezzo alla strada, con disagio e pericolo. Nessun rispetto per i ciclisti, che si trovavano a reclamare il loro spazio su una strada resa stretta dai mezzi costantemente parcheggiati ed intensamente frequentata dalle auto.

Oreno meritava di essere ascoltata, dopo tanti anni in cui nessuno aveva raccolto la sfida di una riqualificazione difficile, che doveva tenere conto del vincolo paesaggistico, della morfologia, della funzione, delle normative sul traffico, dell’impatto visivo e delle richieste dei cittadini. Con la mia Amministrazione abbiamo voluto affrontare la sfida, assieme a tante altre, per non lasciare anche questa parte di territorio abbandonata come in passato.

Ci siamo quindi messi al lavoro, per programmare l’intervento, e per poterlo sviluppare nel rispetto dei tanti aspetti che lo interessavano e, ovviamente, reperire i fondi per la sua realizzazione. Gli aspetti da tenere in forte considerazione erano molti: la funzione di accesso al borgo, la necessità di garantire la fruizione da parte della mobilità dolce, la possibilità di restituire lo spazio ad una funzione di incontro tra le persone, la presenza di un forte carattere storico e paesaggistico sottoposto a tutela, le esedre, il monumento, il cimitero, la necessità di garantire la sicurezza dei pedoni e limitare l’aggressività delle auto, ma anche aspetti come la risoluzione dei problemi di allagamento, la gestione delle acque meteoriche, i sottoservizi inesistenti, l’illuminazione.

Come si legge nella relazione allegata alla delibera di approvazione della progettazione, del 6 luglio 2020, “La progettazione per la riqualificazione della via Rota si è quindi basata essenzialmente sul rispetto morfologico e geometrico che ha caratterizzato la strada nel passato. La via ha da sempre rappresentava il principale asse di collegamento verso Arcore oltre ad essere l'ingresso del borgo storico di Oreno.
La realizzazione di un viale alberato è sicuramente una chiara volontà di attribuire importanza alla via di acceso ad un borgo di Oreno. Le caratteristiche geometriche volute in origine, esedra centrale e due laterali sono purtroppo perse con il passare del tempo che, a causa di ammaloramento delle essenze arboree ed a un uso improprio della zona pedonale a sud, rendono disordinata e poco funzionale la piattaforma stradale.
L'obbiettivo del presente progetto è, come già detto, quello di conciliare le attuali esigenze viabilistiche rispettando il più possibile il , disegno e le caratteristiche d'origine della via.
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Nel 1931, come testimonia la foto, la stradale era caratterizzata da due marciapiedi sterrati con cordonature. in "spaccati di ceppo" e corsia stradale a doppio senso di marcia sterrata. Le lampade dell'illuminazione pubblica erano installate su pilastri in cemento posti a lato strada oppure su appositi tiranti a centro carreggiata.

A bordo strada erano presenti i calocedri ai piedi dei quali erano stati collocati i cippi in granito in onore dei caduti della prima guerra mondiale.
La via ha mantenuto negli anni la stessa divisione degli spazi, tuttavia l'attuale carreggiata stradale è stata realizzata con materiale bituminoso. I marciapiedi hanno mantenuto il fondo sterrato anche se quello a sud è stato impropriamente utilizzato come area parcheggio.
L'illuminazione pubblica è garantita da corpi illuminate ormai obsoleti e non conforme alle attuali normative illuminotecniche, collocati su pali in cemento. Le alberature, che presentano notevoli problematiche a livello vegetativo come descritto nella relazione VTA, hanno assunto crescite irregolari con tronchi fuori asse che invadono i percorsi pedonali.”
La relazione, pubblicata sul sito del comune dal 29 maggio 2020 e disponibile pubblicamente sull’albo pretorio assieme a tutti gli altri allegati, riporta quindi una sintesi degli approfondimenti sviluppati, e due interessanti fotografie dell’assetto della via, a supporto del lavoro di indagine storica e valutazione progettuale.

Trattandosi di area compresa nel vincolo ambientale, in data 11/03/2020 è stato richiesto parere alla Soprintendenza Archeologica, Belle arti e Paesaggio che in data 25/03/2020, nota protocollo 12370 del 31/05/2020, ha espresso parere favorevole. Ogni cautela e protezione dei vincoli e delle valenze storiche è quindi stata adottata con competenza e precisione.
Il progetto che ne emerge tiene quindi in profonda considerazione l’importanza storica del luogo, l’applicazione del migliore approccio per la conservazione delle caratteristiche compositive, morfologiche e materiche, gli equilibri e la composizione progettuale originaria, la sua morfologia, la sua geometria, l'ordine compositivo dei percorsi nel riproporre anche la stessa quantità di essenze erboree individuate nel rispetto delle indicazioni che il progredire della conoscenza fornisce.
Questo lavoro è stato condotto scrupolosamente sulla base di tutti i documenti ben noti e disponibili, non solo negli archivi del comune, ma anche nel fascicolo della pratica di vincolo paesaggistico di competenza della soprintendenza, opportunamente coinvolta e che ha fornito chiare e precise indicazioni a tutela di tutti gli elementi citati, per preservare ed accrescere il valore del luogo e del borgo.
L’impegno progettuale è stato condotto con professionalità e competenza, soppesando opportunamente ogni scelta, senza lasciare al caso che potrebbe suggerire, sull’onda di un trasporto emotivo momentaneo e indisciplinato, di prendere una cosa da qua e metterla più in là.
A questo importante lavoro si è aggiunto, in una visione rispettosa della storia ma anche della funzione e delle richieste dei cittadini, il tema della funzione, andando a proteggere spazi che divengono di uso collettivo, che favoriscono la socialità e il riappropriarsi da parte dei pedoni, dei ciclisti, degli anziani e dei bambini di un area da cui erano stati estromessi.

Il progetto attuale ricalca il progetto originale, e ricrea le esedre scomparse all’inizio e alla fine del viale, riportando a dignità di importante spazio di ingresso al cimitero la grande esedra (oggi irrispettosamente utilizzata come parcheggio), e permettendo di riscoprire il monumento lì posto proprio a richiamo dei caduti di oreno, cui era dedicato il viale.

Sono molto suggestive le foto d’epoca che mostrano i pedoni che possono camminare tranquillamente ed in sicurezza in mezzo ad una strada in cui non passavano auto, perché non ce n’erano. E proprio su questa esigenza, il progetto vuole restituire ampi spazi all’uso in sicurezza e in tranquillità, proprio per riproporre lo spirito di chi, allora, poteva farlo liberamente per ammirare il viale e giungere al cimitero, dove oggi riposano i cippi dei caduti in onore dei quali verranno posti nuovi alberi lungo il viale.

Con questa mia nota voglio tranquillizzare e ringraziare tutti gli orenesi che si sono impegnati, fin dal 2016, nel chiedere a questa Amministrazione di affrontare questo importante progetto, sollecitando questa realizzazione praticamente ad ogni riunione della consulta, fin dal suo rilancio nel 2017, che hanno partecipato alla seduta appositamente dedicata alla presentazione del progetto, nell’ottobre del 2019 esprimendo apprezzamento e suggerimenti, come riportato nel verbale pubblico e confermato dalle comunicazioni collaborative che ne sono seguite.
Oggi siamo disponibili come allora, e stiamo lavorando con la consulta e con la soprintendenza per verificare la coerenza con l’impianto storico e progettuale delle richieste che ci sono state presentate. Devo però onestamente spendere una parola per complimentarmi con i tecnici comunali che, anche alla luce delle verifiche che sto personalmente portando avanti, hanno dimostrato di aver eseguito con grande professionalità, sensibilità e attenzione questo progetto, senza aver tralasciato niente di fondamentale al caso.

È difficile che si spendano parole di ringraziamento per le persone che lavorano per una pubblica amministrazione, lontano dai riflettori, mettendo a servizio della comunità una professione costruita con preparazione secondo percorsi di selezione tutt’altro che scontati. Ci sono persone, come in questo caso, che con la loro professionalità rendono possibile l'attuazione dei programmi politici rispettando il proprio ruolo e che si trovano, loro malgrado, coinvolti in situazioni che cercano di condurre sul piano della competizione politica il frutto del loro appassionato lavoro.
Devo poi ringraziare il funzionario della soprintendenza per l’importante collaborazione che ha permesso di sviluppare questo progetto con la garanzia della salvaguardia di importanti valori storici e che ancora collabora con l’Amministrazione comunale per la valutazione delle modifiche richieste dalla consulta.

Posso quindi, dopo aver avviato questo ulteriore approfondimento, rassicurare che non siamo di fronte a nessun errore, né tantomeno ad un difetto di indagine o di ruolo. Posso rassicurare che sono stati presi tutti i tempi necessari agli approfondimenti, e sono stati fatti tutti i passaggi opportuni e richiesti a garanzia del risultato, senza per questo indugiare, dimostrando una capacità, tutt’altro che scontata, di elaborare un progetto valido e riuscire a raccogliere un importante finanziamento che si innesta su un lavoro curato e avviato da tempo.
Posso rassicurare che le richieste puntuali della consulta, intese a migliorare l’utilizzo del viale, anche in occasione della sagra della patata, e a riproporre una diversa tipologia di essenze arboree, verranno valutate con il supporto della soprintendenza.

Posso rassicurare che non si porranno indugi, non si dilungheranno i tempi e non si metterà a rischio la programmazione del progetto con pericolose e immotivate azioni, tralaltro avulse dal percorso sviluppato e non rispettose delle evidenze storiche. La competenza e la professionlità, oltre alla preparazione e all’attaccamento al nostro territorio, dimostrati dai tecnici comunali che curano questa realizzazione, è la miglior garanzia che posso offrire sul rispetto e la valorizzazione del viale di Oreno.

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