Seregno

Verità e giustizia per Luca Attanasio

Approvata la mozione per fare piena luce sull'uccisione dell'ambasciatore italiano in Congo nel 2021. Il padre in aula: "Lo Stato ha chinato la testa"

Verità e giustizia per Luca Attanasio
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Con ventidue voti favorevoli e un astenuto il Consiglio comunale di Seregno ha approvato una mozione per chiedere verità e giustizia per Luca Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio 2021 nel nord est della Repubblica Democratica del Congo mentre era in servizio. Insieme a lui hanno perso la vita il Carabiniere Vittorio Iacovacci e l'autista congolese Mustapha Milambo.

Verità e giustizia per Luca Attanasio

Nella serata di mercoledì 24 luglio, in Auditorium, l'assise ha approvato la mozione presentata dal consigliere di maggioranza Agostino Silva della lista civica Scelgo Seregno con cui il sindaco e la Giunta si impegnano ad attivarsi presso gli organismi competenti e, in particolare, sul Ministero agli Affari esteri per non archiviare la vicenda dell'ambasciatore brianzolo, vittima di un'imboscata. Nella mozione si definisce "un errore che lo Stato italiano non si sia costituito parte civile" nel processo celebrato in Italia.

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I processi in Congo e in Italia

In Congo sono stati condannati al massimo della pena cinque imputati, ritenuti gli esecutori materiali dell'agguato. In Italia il Gup di Roma ha invece dichiarato il non luogo a procedere per due funzionari dell'agenzia Programma alimentare mondiale dell'Onu, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza del convoglio su cui viaggiava Luca Attanasio, originario di Limbiate.

"Onorare la memoria delle vittime"

In Auditorium i consiglieri hanno ricordato la necessità di fare giustizia per onorare la memoria delle vittime, riconoscendo il loro coraggio al servizio dello Stato e "la giustizia è un sentimento che ci accomuna tutti, senza colori politici", come ha sottolineato Samuele Pallavicini (Fratelli d'Italia). Giacinto Mariani (Lega) e Susanna Ronchi (Cambia Seregno) hanno richiamato l'importanza di promuovere iniziative anche nelle scuole per conoscere l'ambasciatore e i progetti che tuttora proseguono per merito della moglie Zakia Seddiki.

Sulla vicenda "tante domande senza risposte"

In aula sono state evidenziate "le tante domande senza risposta" sull'agguato in Congo. "C'è un grandissimo alone di mistero dopo tre anni", le parole di Samuele Tagliabue (Scelgo Seregno) e "a volte lo Stato è complice di omissioni", ha aggiunto Renato Minotti del Pd. Al voto si è astenuto Luca Tommasi di Forza Italia: concorde sul senso della mozione, il consigliere di minoranza ha sottolineato che "i Governi Draghi e Meloni non si sono disinteressati alla vicenda. Si attribuisce al Governo una discrezionalità che non c'è. Dove ha potuto la Repubblica si è costituita. E' una vicenda dolorosa, ma i trattati internazionali sono vincolanti", con riferimento alle norme del diritto internazionale e all'immunità diplomatica dei due funzionari dell'Onu accusati.

Fare piena luce sulle responsabilità

"Se anche si sta facendo tutto il possibile, crediamo che sia un dovere stare vicino ai genitori di Luca Attanasio - ha detto il sindaco Alberto Rossi - Sulla mozione c'è una condivisione importante e non scontata, che riscontro con piacere. C'è una necessità impellente di fare piena luce, affinché ogni responsabilità sia chiarita. Occorre riconoscenza e rispetto, con una verità certa".

Il padre di Attanasio: "Lo Stato ha chinato la testa"

In Auditorium erano presenti anche la mamma e il papà dell'ambasciatore italiano, Alida e Salvatore, a lungo applauditi dalle ottanta persone in sala. Nel suo intervento il padre ha evidenziato "l'assenza dello Stato e nessuno ha chiesto all'Onu la rinuncia all'immunità per i funzionari, anche se erano state date garanzie in questo senso. Perché non lo ha fatto? Stiamo ancora aspettando una risposta e voglio questa risposta. Lo Stato non ha voluto costituirsi parte civile e neppure ha mandato un rappresentante dell'avvocatura accanto alla Procura di Roma. Uno Stato inerme di fronte all'Onu, uno Stato che ha chinato la testa e come italiano non lo accetto. E' mancato il coraggio", ha concluso Salvatore Attanasio, ricordando che il figlio "ha speso la vita per il Paese".

 

 

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