Sì agli spostamenti tra piccoli comuni a Natale, lo chiedono 31 senatori
La mozione dovrebbe andare in discussione domani. Fra i firmatari anche il parlamentare brianzolo del Partito democratico Roberto Rampi.
Sì agli spostamenti tra piccoli comuni a Natale, lo chiedono 31 senatori, per la stragrande maggioranza del Partito democratico. La mozione dovrebbe andare in discussione domani. Fra i firmatari anche il parlamentare brianzolo Roberto Rampi.
Spostamenti tra piccoli Comuni a Natale, c'è la mozione
Mentre a livello governativo si discute cosa chiudere a Natale e Capodanno per limitare gli spostamenti ed evitare gli assembramenti, non si arresta l'iniziativa dei 25 senatori del Partito democratico che hanno raccolto anche altre adesioni fra i colleghi del movimento Per le Autonomie.
Sono dunque 31 i membri di Palazzo Madama che hanno sottoscritto la mozione che dovrebbe andare in discussione domani e impegna il Governo a consentire gli spostamenti fra piccoli comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Giornate in cui nessuno, stando all'ultimo Dpcm, potrebbe varcare i confini del comune in cui risiede se non per giustificati motivi (lavoro, salute, situazioni di necessità o per rientrare alla propria abitazione).
Di qui la richiesta perché ai cittadini che abitano in piccoli centri sia consentita "la possibilità di ricongiungersi per poche ore con gli affetti più stretti che abitano in altri piccoli o medi comuni; è infatti evidente come questo problema non si pone, o si pone molto di meno, per coloro che vivono nei comuni più grandi dove, con più probabilità, sono presenti i familiari con i quali, quindi, è possibile ritrovarsi per le festività natalizie".
I 31 senatori impegnano il Governo:
ad adottare tempestivamente le iniziative necessarie, di natura normativa o interpretativa, al fine di consentire la possibilità per gli affetti più stretti di ricongiungersi nelle giornate del 25 e del 26 dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, prevedendo la possibilità di spostamento tra comuni al fine di evitare che le norme previste dal decreto-legge n. 158 del 2020 e dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 siano foriere di disparità di trattamento tra coloro che sono residenti in comuni grandi e coloro che sono residenti in comuni piccoli e medi, ovvero, in particolare, con popolazione inferiore indicativamente ai 10.000 abitanti.
Il Premier Giuseppe Conte dopo l'iniziativa dei 25 senatori Pd, che chiedevano un ripensamento sul divieto degli spostamenti, limitatamente ai piccoli centri - iniziativa accolta con favore anche da altre forze politiche - aveva detto che toccava al Parlamento prendersi la responsabilità di eventuali deroghe. Ora ci siamo.