Riassetto Comprensivi

Col "trasloco" della scuola continuità a rischio

Dopo il piano di riorganizzazione, la dura lettera dei docenti della Tacoli di Monza e l'appello della Consulta in Regione

Col "trasloco" della scuola continuità a rischio
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Una missiva  accorata delle insegnanti della scuola e una lettera in Regione della Consulta per  esprimere tutta la contrarietà e la delusione davanti alla scelta di togliere la primaria Tacoli dal Comprensivo Don Milani di cui faceva parte da sempre (anche fisicamente appartenendo al quartiere Triante) per spostarla sotto il Comprensivo San Fruttuoso a Monza. "La continuità scolastica è a rischio e vi spieghiamo perché", hanno detto le docenti.

La lettera in Regione della Consulta

Dopo aver promosso anche una raccolta firme, la Consulta Triante, oggi venerdì 22 dicembre 2023 ha scritto una missiva a Regione Lombardia, all'Ufficio generale Istruzione e Formazione a cui spettava l'ultima parola sul riassetto degli istituti comprensivi (anche in Brianza,  ha interessato anche  Vedano che ha scelto di andare sotto Monza).

"Porgo protesta formale per aver preso una decisione priva di visione che danneggia il piano di risanamento del Ministero. La città di Monza ha bisogno di comprensivi robusti non di ostentarne il numero.  Avete adottato una proposta senza senso del sindaco di Monza, esponendo anche il corpo docenti a una situazione gravemente delicata. La vostra è una decisione che non ha tenuto conto del bilancio pubblico, della continuità territoriale, della salvaguardia del corpo docenti e della continuità didattica. Chiedo un incontro per aprire un dialogo e lo sforzo di  tornare indietro su decisioni prese dimostrando senso di responsabilità", ha scritto Pantaleo Bruno Troìa a nome della Consulta Triante, allegando anche l'articolo del Giornale di Monza in cui riportavamo la lettera delle docenti.

La lettera delle docenti della scuola Tacoli

Le insegnanti della scuola Tacoli, infatti, hanno scelto di metterci la faccia, scrivendo una lettera intensa, corredava da 25 firme per far sentire la loro voce ora che la proposta del sindaco Paolo Pilotto per salvare l’autonomia di San Fruttuoso (che senza la Tacoli non avrebbe avuto il numero di alunni sufficiente, 600, per continuare a esistere) è stata accolta dalla Regione Lombardia che ha sancito il passaggio a partire da settembre.

Una posizione auspicata sia dai docenti che dalla dirigente scolastica di San Fruttuoso - che ha festeggiato il passaggio promettendo collaborazione - e contro cui si erano esposti invece sia il dirigente del Don Milani che la Consulta Triante. Invano. Perché poi la decisione è stata presa.

Durissima la posizione delle docenti - davanti alla comunicazione ufficiale arrivata a dicembre - perché si sono sentite trattate da pedine in una scelta che ora avrà conseguenze anche sulla continuità didattica. Adesso infatti le insegnanti devono scegliere se accettare la mobilità forzata tenendo le classi e restando alla Tacoli o rimanere nel Comprensivo di appartenenza, lasciando gli attuali alunni con l'eventualità di scalzare le colleghe degli altri plessi di Don Milani, che hanno meno punteggio in graduatoria di loro.

Il testo integrale della lettera

Ecco l’appassionata e accorata lettera che le docenti della scuola Tacoli hanno fatto avere al Giornale di Monza e a Primamonza.it, sperando di essere ascoltate:

Finora siamo state in silenzio per rispetto e fiducia nei confronti dell’Istituzione alla quale apparteniamo, e perché ingenuamente convinte che la proposta così fuori dalla realtà e poco lungimirante avanzata dal Sindaco, alla luce del costante calo demografico in atto, non sarebbe stata accolta dalla Regione, anche perché totalmente in contrasto con il riassetto scolastico voluto dal Ministero il quale, possa piacere o meno, viene regolarmente portato avanti in tutto il resto d’Italia.Ci sbagliavamo: da settembre 2024 verrà messa in atto la “soluzione” proposta, ciòe quella di sradicare la nostra scuola dall’Istituto don Milani e conseguentemente dalla identità del quartiere a cui appartiene, basterebbe guardare la cartina stradale per rendersene conto, per accorparla all'istituto San fruttuoso il quale, essendo al di sotto del numero minimo di alunni stabiliti per legge, sarebbe stato scorporato. Invece di cogliere un’occasione che avrebbe permesso di rafforzare numericamente gli Istituti comprensivi vicini, scongiurando per qualche anno ulteriori dimensionamenti, si è optato per una soluzione tampone che mette a rischio nel breve periodo anche la sopravvivenza dell'Istituto a cui attualmente apparteniamo. Quindi adesso noi parliamo: a titolo assolutamente personale, perché questo siamo, persone. Una scuola è fatta di persone, di lavoratrici e lavoratori, di famiglie, di bambini, non di numeri o pedine da spostare a piacimento; tuttavia è così che siamo stati considerati, pedine da sacrificare per risolvere e neanche in modo definitivo i problemi altrui, per le quali non devono contare decenni di rapporti professionali instaurati nell'Istituto di appartenenza, una routine consolidata negli impegni lavorativi in base alla quale abbiamo organizzato la vita privata, una quantità di problemi amministrativi e pratici che inevitabilmente ci troveremo a dover affrontare. Ci vogliono presentare questo trasferimento coatto come un semplice cambio amministrativo, però la verità è che la nostra realtà lavorativa ne subirà comunque l’impatto; la cosa peggiore è che adesso ci troveremo a dover operare una scelta: accettare questa mobilità forzata per tenerci le classi in cui lavoriamo o rimanere nell'Istituto di appartenenza, che per molte di noi è la “casa” in cui stiamo da decenni, lasciando gli attuali alunni con l'eventualità di scalzare le colleghe degli altri plessi di Don Milani, che hanno meno punteggio di noi, dalle loro classi. Ebbene sì: salvare un Istituto dalla soppressione e da una diversa distribuzione dei plessi sul territorio è stato ritenuto più importante del fatto che alcune classi di un altro Istituto potessero perdere le rispettive insegnanti. Non sappiamo se questa incredibile vicenda sia ormai una partita chiusa o se si possa prima dell'inizio del nuovo anno scolastico tornare a far trionfare il buon senso: ognuna di noi quando verrà il momento prenderà la propria decisione con sofferenza e con la consapevolezza di dover perdere comunque una parte importante, ma siamo persone, ed una coscienza ce l'abbiamo.

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