Pallavolo, la scossa di Alessandra Marzari: "Basta aspettare"
La presidentessa di Vero Volley chiede "assunzioni di responsabilità" a chi deve decidere
Il pensiero di Alessandra Marzari, presidentessa del Consorzio Vero Volley, racchiude quello di tantissimi appassionati di sport, oltre che di atleti di tutte le età: "Ora è tempo di agire, non si può più aspettare".
Dopo la parziale ripartenza?
Lo sport italiano è faticosamente ripartito, dopo il blocco totale da Covid-19, seppur con tante limitazioni e con stringenti protocolli di cui tener conto. Nel caso della pallavolo (che è stato una delle prime discipline a bloccare tutto ai tempi dell'esplosione dell'emergenza), ci si allena, ma non si gioca. "Per quanto riguarda Vero Volley, fin da subito ci siamo mossi con il massimo rigore possibile, testando tutti gli atleti, lo staff e il personale della nostra struttura sia con prelievi sierologici che con tamponi - le parole di Alessandra Marzari - Inoltre, abbiamo insistito molto sull’informazione anche al nostro interno, richiamando pure tutti i giocatori a una responsabilità individuale che, comunque, già appartiene al loro stile di vita: i ragazzi e le ragazze sono ben consapevoli che si parla di salute e di lavoro e, quindi, sono i primi a voler essere attenti". Ma il passo successivo? "Il tema principale di cui si dovrebbe parlare è come si riprenderà, come si giocherà. E da questo punto di vista è necessario ricevere delle risposte e delle indicazioni chiare e precise. Personalmente sono convinta che in prossimità delle gare potrebbe essere corretto, se continuassero ad essere confermati i numeri di positivi che attualmente si registrano sul territorio nazionale - nel Pronto soccorso dell’ospedale dove lavoro, il Niguarda di Milano, per esempio, sugli ultimi 2000 accessi sono stati solo 4 i casi di Covid-19 di cui soltanto uno è stato ricoverato in Malattie Infettive - eseguire il tampone a tutti i soggetti coinvolti direttamente dalle partite senza applicare indiscriminatamente un protocollo come quello studiato per il calcio, che è stato sviluppato per un’altra disciplina e nel pieno dell’emergenza. Questo per garantire a tutti la stessa forma di sicurezza anche nel caso di modalità quotidiane di gestione che possono essere diverse tra loro. Allo stesso modo se come tutti ci auguriamo la situazione in Italia non dovesse peggiorare, non vedo motivi validi per mantenere chiuse le arene e giocare senza pubblico...”.
La ricetta di Alessandra Marzari
La presidentessa di Vero Volley ha questa visione: "Prima di tutto bisogna fare una campagna efficace di comunicazione, continuando a trasmettere le corrette informazioni ai tifosi. Bisogna trasmettere la consapevolezza che, come già dicono le norme in questo momento, se si presenta qualche sintomo bisogna restare a casa ed essere controllati. È necessario, poi, sviluppare un protocollo adeguato per l’accesso alle arene. Gli impianti devono sempre essere puliti in maniera approfondita e sanificati, con il gel per la disinfezione delle mani a disposizione in più punti, ma tutti i palazzetti dovrebbero anche essere dotati di scanner per la misurazione della temperatura di tutti i presenti e, per quanto riguarda gli spalti, si dovrebbero studiare soluzioni per far sedere gli spettatori distanziati tra di loro, magari, con un terzo della capienza negli impianti. Poi, dovrebbe essere necessario l’accesso con la mascherina, con l’invito di limitare cori, urla e canti e l’uscita dagli impianti regolamentata per evitare assembramenti. Credo che già con queste poche regole, da applicare subito, per il primo mese di gare, sarebbe possibile avere gli spettatori alle partite. Come presidente di società, io, che sono una che si assume le proprie responsabilità, farei la mia parte”.