Calcio - Serie C

Polveriera Seregno: "Minacce di morte ai giocatori"

Per il presidente di LegaPro, Francesco Ghirelli, si tratta di una "vicenda sconcertante"

Polveriera Seregno: "Minacce di morte ai giocatori"
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In casa Seregno non c'è pace. Alcuni giocatori avrebbero presentato denuncia ai carabinieri dopo aver ricevuto minacce di morte.

Minacce di morte

Sarebbero tre i giocatori del Seregno ad aver sporto denuncia presso i carabinieri per quanto sarebbe avvenuto nell'ambiente della società, presieduta da Davide Erba. Secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente brianzolo, "ci sono state minacce di morte al portiere, al vicepresidente, due giocatori sono stati picchiati da altri due ragazzi ed è stato mandato un pugile al campo a minacciare, ci sono le querele e io procederò a breve".

Periodo tormentato

Le parole di Erba arrivano poche ore dopo l'ufficializzazione del divorzio fra il Seregno e l'ormai ex direttore generale Ninni Corda. Stando a quanto dichiarato da  Erba in un'intervista al sito nicoloschira.com, sarebbe proprio Corda a essere al centro delle vicende sopra descritte: "Le minacce di Ninni Corda hanno probabilmente sempre funzionato nel calcio, ma invito tutti quanti a non aver paura e denunciare tutto quello che hanno subito. Non mi sembra difficile a questo punto ipotizzare che il metodo Ninni Corda vada avanti da tanto tempo". Lo stesso Erba nelle scorse settimane aveva peraltro fatto sapere di aver messo in vendita la società.

Seregno, la posizione di Ghirelli

Il presidente di LegaPro, Francesco Ghirelli, che nelle scorse settimane aveva avuto più di qualche contrasto verbale con Erba, si è espresso in questi termini: "La vicenda denunciata a Seregno, se confermata, è sconcertante. Questo non è sport, sono vicino ai calciatori. Il calcio deve esprimere rispetto, in senso assoluto. E lo stesso deve riguardare e gli avversari e i compagni. In definitiva, essere una squadra vuol dire avere valori comuni. Seguirò le indagini e, di conseguenza, agirò sempre per il pieno rispetto delle regole. Violenza e minacce sono atti da condannare sempre e comunque".

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