Venerabile Adele Bonolis: all'incontro atteso pure il neo-ministro Marta Cartabia
All'appuntamento parteciperanno anche l'arcivescovo Mario Delpini e il presentatore tv (e pronipote) Paolo Bonolis
A Vedano al Lambro, giovedì 25 febbraio, un evento online per discutere della figura della Venerabile Adele Bonolis e per presentare il nuovo documentario sulla sua vita. All'incontro è atteso anche il neo ministro della Giustizia Marta Cartabia.
Vedano ricorda Adele Bonolis
Un appuntamento per parlare e raccontare di Adele Bonolis, dichiarata Venerabile direttamente da Papa Francesco. Si terrà questo giovedì, alle 17.30 in streaming, l’incontro di presentazione del docufilm «La centesima strada» di Paolo Lipari e proposto proprio dalla Fondazione AsFra di via Misericordia.
Al termine della presentazione della pellicola, che ripercorre la vita e le opere della benefattrice che a Vedano aprì Casa San Paolo per le persone con disturbi psichici, seguirà un dibattito (sempre in modalità online) con l’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini e con il noto presentatore televisivo Paolo Bonolis che è pronipote della Venerabile Adele. All’incontro è stata invitata anche Marta Cartabia, neo ministro della Giustizia nel Governo del premier Mario Draghi. La serata sarà disponibile sul sito www.fondazioneadelebonolis.it.
La storia
Adele Bonolis nasce a Milano il 14 agosto del 1909, da Luigi Bonolis e Luigia Varenna. Nonostante i genitori non siano praticanti, lei aderisce comunque alla comunità cristiana in modo deciso.
Laureata in Lettere all’Università Cattolica, insegnerà nei licei di Milano, Lecco e Sondrio. Durante il periodo della guerra Adele si dedicò alla formazione e all’insegnamento.
Il 24 giugno 1941 a Monterosso, in una piccola chiesa, con una forma di consacrazione semplice e privata decise di dedicarsi completamente agli altri. Ex prostitute, giovani difficili e ragazze madri: queste le persone cui la Venerabile ha deciso di dedicare la tua intera vita.
Nel dicembre del 1976 Adele Bonolis è operata per un tumore all’intestino, ma non si arrende e fino alla morte, avvenuta l’11 agosto del 1980, si dedica alle sue opere caritatevoli e di solidarietà.
LEGGI L'EDIZIONE DIGITALE DEL GIORNALE DI MONZA