Cardiologie aperte, adesioni anche da Carate e Giussano
L’iniziativa è promossa a livello nazionale con finalità di prevenzione dalla Fondazione per il Tuo Cuore: attivato un numero verde gratuito. A rispondere saranno i medici per offrire consulenze e consigli.
Anche la Cardiologia degli ospedali di Carate e Giussano aderisce all’iniziativa Cardiologie Aperte.
Iniziativa nazionale: consulenze dai medici di Carate e Giussano
L’iniziativa è promossa, da 15 anni, con finalità di prevenzione dalla Fondazione per il Tuo Cuore, l’ente di ricerca dell’Anmco, Associazione Nazionale dei Medici Cardiologi Ospedalieri: un fiore all’occhiello nel panorama italiano ed europeo, in particolare nella ideazione e realizzazione di protocolli di ricerca clinica in ambito cardiovascolare, le cui malattie ancora oggi rappresentano la prima causa di morte in Italia e nei paesi industrializzati. Naturalmente, a causa del Covid, i promotori hanno rivisto il format dell’iniziativa.
Al pari dei colleghi di ben 150 cardiologie ospedaliere di tutt’Italia, i cardiologi di Carate-Giussano (nel 2020 hanno erogato circa 12.000 prestazioni) saranno a disposizione dei cittadini per consulenze telefoniche gratuite o per rispondere, semplicemente, alle loro domande su cuore e problemi cardiovascolari.
Dall’8 al 16 febbraio è stato attivato, in proposito, dall’Associazione un numero verde gratuito, l’800 05 22 33. Tre cardiologi della struttura dell’ASST della Brianza saranno a disposizione e risponderanno, dalle 14 alle 16 nei giorni 10, 12 e 15 febbraio.
Il progetto di Telemedicina
Vale la pena ricordare che Domenico Cuzzucrea , responsabile del servizio cardiologico di Carate/Giussano (afferisce alla struttura di Cardiologia di Vimercate, diretta da
Antonio Cirò), coordina a Giussano il progetto dell’Asst di Telemedicina, un progetto rivolto ai soggetti fragili e cronici che hanno una patologia cardiaca o che vivono problematiche aritmologiche.
I passaggi previsti? “Il paziente viene valutato inizialmente in ambulatorio – racconta lo specialista – gli si consegna un elettrocardiografo, con tutte le istruzioni del caso, e lo si dimette al domicilio. Settimanalmente il malato registra il proprio Ecg e lo trasmette all’ospedale. Il documento – aggiunge Cuzzucrea - viene poi refertato in tempo reale dal cardiologo: se non si accertano criticità particolari viene archiviato; in caso contrario il malato viene invitato (a seconda della serietà del problema emerso) o in ambulatorio o in televisita”.
I malati sono monitorati per tre mesi, dopo di ché vengono rivalutati: se permangono condizioni di estrema fragilità il sistema di monitoraggio è rinnovato per altri tre mesi. Sono dieci i dispositivi elettrocardiografici a disposizione: facili e semplici da usare, hanno una struttura di ultima generazione e sono in grado di configurare una elettrocardiografia completa. Nell’esperienza realizzata a Giussano, sino ad ora, hanno confermato una sensibilità diagnostica molto elevata.
Attualmente sono 17 i pazienti arruolati nel percorso di telemedicina: quando è stato avviato il progetto, a cavallo fra il settembre e l’ottobre scorsi, erano 8. Ad oggi sono stati registrati a domicilio quasi 150 elettrocardiogrammi, tutti refertati e archiviati nel fascicolo sanitario del paziente.