Tra Lissone e Muggiò

Scritte blasfeme e fiamme sulle chiese: identificato e denunciato l'autore

L'uomo aveva preso di mira il Santuario del Castagno e le parrocchie di San Carlo, San Francesco, Santa Giuliana e la lissonese del Sacro Cuore

Scritte blasfeme e fiamme sulle chiese: identificato e denunciato l'autore
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Scritte blasfeme sulle pareti di un santuario e fiamme sui portoni delle chiese tra Lissone e Muggiò. I Carabinieri hanno identificato e denunciato il vandalo-piromane.

Fiamme e scritte blasfeme

Quattro chiese vandalizzate con il fuoco appiccato ai portoni, un santuario imbrattato completamente con bestemmie a vernice spray nera. E poi qualcosa come oltre trenta automobili danneggiate, tra tagli alle gomme e segni sulla carrozzeria, tutte appartenenti a cittadini muggioresi.

I Carabinieri hanno identificato e denunciato il vandalo che, da giugno 2021, imperversa in città (e nella vicina Lissone). Si tratta di un trentenne, L.D., muggiorese della zona San Carlo, probabilmente affetto da qualche turba psichica.

Identificato e denunciato

A giugno 2022, il piccolo santuario della Madonna del Castagno era stato interamente ricoperto di bestemmie, visibili ai passanti, su tutta una facciata laterale, e su parte di quella frontale. Ma altre tre chiese, prima di quel fatto, avevano subito attacchi a partire dall’estate.

Il primo episodio aveva visto l’edificio religioso intitolato a San Carlo, colpita due volte nel giro di una settimana, a giugno, prima con lo sterco a imbrattare le maniglie del portone, e poi con lo stesso ingresso dato alle fiamme.

A settembre era toccato alla parrocchia intitolata a San Francesco, ancora con le fiamme che avevano annerito i battenti all’entrata, e successivamente alla chiesetta di Santa Giuliana. Era apparso subito evidenti che dietro questi due episodi ci fosse la stessa mano.

Colpiva anche a Lissone

Un uomo solo, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, che agiva di notte versando liquido infiammabile, e al quale andava attribuito anche l’ultimo episodio muggiorese ai danni del luogo di culto di via Santa Giuliana, nella frazione Taccona, tra il 17 e il 18 gennaio, con un altro principio di incendio che aveva danneggiato il portale.

L’orribile imbrattamento al Santuario di via Libertà, edificio dei primi del Settecento, aveva poi suscitato sdegno e l’indignazione pubblica, anche da parte di esponenti politici di rilievo nazionale. Uno sfregio ricoperto in fretta dalla mano dei volontari. L’uomo sarebbe responsabile anche delle fiamme al portone della chiesa del Sacro Cuore di Lissone.

Scritte blasfeme e incendi: denunciato

I Carabinieri erano riusciti anche a ottenere un’immagine del piromane da una telecamera, anche se molto sgranata.

L’uomo era riuscito a farla franca. Ma è stato indagando su una serie di danneggiamenti alle automobili, proseguiti fino a ottobre, che gli investigatori hanno trovato riscontri sul vandalo piromane, anche relativamente agli episodi contro le chiese.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Monza, sono ancora in corso, e necessitano di ulteriori verifiche. Il domicilio dell’uomo sarebbe stato perquisito: in casa sarebbe stato trovato materiale incendiario e altri elementi utili allo sviluppo delle indagini.

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