"Fermiamo Pedemontana": banchi informativi e presidi di protesta
Tante associazioni in campo contro la grande opera.
Associazioni attive in tutta la Brianza: anche a Seveso presenti per dire no alla realizzazione dell'opera. Da Legambiente a Seveso Futura, dal coordinamento No Pedemontana a Passione Civica di Cesano Maderno.
Meggetto: "Progetto vecchio e problematico"
Sette presidi su tutto il territorio brianzolo per dire no a Pedemontana. Tra le associazioni più attive tra quelle che ieri, sabato 17 dicembre, si sono attivate per protestare contro la realizzazione dell'opera, c'è Legambiente. “Un progetto vecchio e che devasterà territori pregiati come il Parco PANE e quello dei Colli Briantei, portando scompiglio al Bosco delle Querce e al quello della Valle del Lambro. Ma che comprometterà anche la Rete Ecologica Regionale dell’Est, visto che già si parla di logistiche come a Usmate Velate – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Insomma soldi pubblici spesi per un progetto vecchio, problematico e costoso. Che si vorrebbe servisse per le Olimpiati 2026. Siamo al ridicolo. Si disfano aree e si mettono milioni in compensazioni per fare ciò che c’è già: alberi e boschi. Un’inutile colata di cemento”.
Attività di protesta e di informazione
Tante le associazioni attive su tutto il territorio. Se nel vimercatese si è marciato da Vimercate a Bellusco e ad Usmate Legambiente ha organizzato una raccolta firme, anche a Seveso gli attivisti di Legambiente Seveso, Seveso Futura, Sinistra e Ambiente Meda e Passione Civica Cesano Maderno erano presenti al mercato con banchi informativi. "Pedemontana è un'infrastruttura vecchia ed obsoleta che non serve al territorio. I cittadini sono consapevoli che quest'opera non serve. Continueremo perché vogliamo far cambiare idea a chi governa" sottolinea il presidente di Seveso Futura e consigliere comunale Giorgio Garofalo. Aggiunge Alberto Colombo (Sinistra e Ambiente Meda): "Il momento attuale non è molto favorevole, ma nonostante sia stato firmato il progetto esecutivo continuiamo ad occuparci di questa vicenda, che resta pesante per il territorio. Nella tratta B2 e C ci sono tante criticità, la prima è quella legata alla diossina Tcdd che è ancora presente nel terreno. Questo è un fattore di rischio, nonostante un piano operativo di bonifica approvato da Regione che però noi giudichiamo insufficiente e al risparmio. Si movimenteranno 71mila tonnellate di terreno e questo è un rischio per la popolazione. La seconda criticità è legata al fatto che Pedemontana mangerà delle aree verdi libere, che potrebbero invece essere utilizzate come ampliamento del Bosco delle Querce".