Polemiche a Lissone

La Pro Lissone "sfrattata" dalla sua storica palestra

La scelta della Giunta di affidare alla Gal la "specialistica" di via Dante (da sempre in uso ai biancoblù) ha scatenato la bufera

La Pro Lissone "sfrattata" dalla sua storica palestra
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Il matrimonio tra la storica Pro Lissone Ginnastica e la Ginnastica artistica lissonese è durato meno di un anno. Dibattito acceso a Lissone sul futuro della palestra specialistica di via Dante.

Pro Lissone sarà "ospite" in via Dante

Ago della bilancia nel divorzio tra le due eccellenze sportive «made in Lissone» è stata la scelta della Giunta del sindaco Laura Borella di «sfrattare» la Pro Lissone Ginnastica dalla palestra di via Dante dove allena atleti e campioni dal lontano 1901.

E’ stata una sorpresa per tutti. Il comodato d’uso era scaduto e ci è stato chiesto di trovare un accordo per l’utilizzo di spazi e attrezzature con la Ginnastica artistica lissonese. Abbiamo intavolato un dibattito con i vertici della Gal, ma non siamo arrivati ad un accordo. Non ci saremmo tirati indietro di fronte alla proposta del Comune di gestire al 50 per cento la palestra.

Ha tuonato, visibilmente amareggiato, il presidente biancoblù Roberto Marcelloni.

La palestra alla Gal

Lo scorso 29 marzo, infatti, l’Esecutivo ha varato una delibera in cui - nero su bianco - concede in comodato la palestra alla Ginnastica artistica che «risulta oggettivamente l’associazione lissonese di ginnastica artistica più titolata - per il numero di atleti di vertice i tecnici attualmente in organico».

Una terminologia e una motivazione che hanno rotto i delicati equilibri che si erano raggiunti nel panorama sportivo lissonese.

Tra l’altro la struttura di via Dante è sempre stata in comodato ai biancoblù (tanto che lo Stadio Brugola attiguo è in uso ai «fratelli» della Pro Lissone Calcio) che mai si sono opposti all’utilizzo da parte dei campioni della Gal per gli allenamenti accordandosi per la gestione di tempi, spazi e attrezzature.

"Cacciati senza essere stati informati"

Ora, invece, sarà il contrario: il «locatario» principale sarà la Ginnastica artistica lissonese che «concederà» alla Pro di utilizzare spazi e strumentazione.

E’ stato un colpo di spugna alla nostra storia iniziata nel 1901 - ha continuato Marcelloni - Non dimentichiamo che l’attuale palestra è stata realizzata sul terreno donato al Comune e che era un lascito testamentario del nostro primo presidente Pessina che volle che in questi spazi si sviluppassero le attività della Pro Lissone. Quello che è successo è un po’ come cancellare la gloriosa storia di tutta la nostra città.

La rivalità tra Pro e Gal - non è un mistero per nessuno - c’è sempre stata, ma la collaborazione non è mai venuta meno tanto che lo scorso agosto le due realtà avevano sottoscritto un accordo per ottimizzare risorse e professionalità agonistiche.

Giustificano la scelta dicendo che la Gal ha atlete di livello più alto (Gold, Ndr), rispetto a noi che alleniamo tra i 250 e i 300 ragazzi di categoria Silver - ha spiegato il presidente - Quando noi allenavamo la campionessa europea Enus Mariani non abbiamo mai fatto pesare a nessuno che tra le nostre atlete ci fosse una medaglia d’oro agli Europei.

Ma oltre al danno c’è anche la beffa: «Noi non ci occupiamo solo di ginnastica e di agonismo. Nella nostra palestra facciamo anche altri corsi tra cui quelli di mobilità per gli anziani molti dei quali, tra l’altro, quando erano giovani si allenavano qui o nella ginnastica o nel calcio. La Pro Lissone tutta è parte integrante della storia della nostra città, trovo profondamente scorretto quello che è successo anche perchè prima di prendere questa decisione nessuno ha avuto la correttezza di avvisarci».

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