Intimidazione

Raid vandalico al Giornale di Monza, la rivendicazione e la solidarietà

Mentre il grave gesto è stato rivendicato dal gruppo No Vax, in molti hanno espresso solidarietà ai giornalisti del settimanale locale

Raid vandalico al Giornale di Monza, la rivendicazione e la solidarietà
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Una ferma condanna da parte di tutto il mondo politico della Brianza. E' arrivato forte e chiaro il messaggio di vicinanza e solidarietà al Giornale di Monza, colpito da un raid vandalico nella notte tra lunedì e martedì quando è stata imbrattata la sede di via Visconti 37.

La solidarietà del Pd ai giornalisti

Una ferma condanna è stata espressa dal Partito Democratico di Monza che ha espresso la propria solidarietà ai giornalisti, all’editore del Giornale di Monza per l’atto vandalistico firmato No Vax contro la sede del settimanale.
Così il segretario del Pd Valerio Imperatori:
"Inaccettabili scritte sono apparse sui muri e vetrine della redazione nella notte del 6 dicembre. Un gesto che replica analoghi episodi registrati in altri comuni brianzoli. Non è solo un atto vandalistico ma anche un violento attacco alla libertà di stampa, un gesto che conferma l’intolleranza di coloro che ignorano i principi della democrazia e delle libertà di pensiero. Quando arroganza e ignoranza si incontrano generano mostri".

La voce del sindaco di Monza

Sull'episodio è intervenuto anche il sindaco di Monza Paolo Pilotto:

"Siamo in un Paese che garantisce la libertà di espressione, ma attraverso canali di rapporti civili. In Italia si può dire quello che si vuole nei contesti di legge, ma questi gesti non hanno niente a che vedere con la libertà: sono solo danneggiamenti e sono il segno di un autoritarismo pericoloso. E' grave come atto nei confronti della stampa, ma se fosse accaduto in un edificio pubblico o come è avvenuto all'ospedale di Cantù, sarebbe stato altrettanto grave. Qui lo è per l'obiettivo, ma anche per la forma usata per esprimere una forma di autoritarismo che ripeto è pericolosa".

A Monza oltretutto c'erano già stati imbrattamenti con vernice rossa con la dicitura "Take off your mask" che potrebbe sempre far riferimento con il termine «mascherina» all’ambiente no vax che forse giocava sul doppio senso della frase.

«Fondamentale in questi casi ripulire subito e tempestivamente per far capire che la città reagisce a questi atti come noi abbiamo fatto in questi giorni, ripulendo Ponte dei Leoni, Arengario e Comune», ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Monza Marco Lamperti, esprimendo la solidarietà dell’Amministrazione ai giornalisti della nostra testata per il duro attacco subìto.

I messaggi di vicinanza

Anche diversi sindaci del territorio hanno voluto esprimere solidarietà ai giornalisti del Giornale di Monza, primo tra tutti il sindaco di Seregno Alberto Rossi che ha espresso vicinanza al direttore Sergio Nicastro.

Queste le  parole invece del primo cittadino di Vedano al Lambro Marco Merlini:

"Esprimo solidarietà alla redazione del Giornale di Monza per il gesto incivile compiuto da persone che non sanno cosa sia la convivenza democratica e che esprimono concetti fuori dalla storia. Cosa ancora più grave che non abbiano nemmeno il coraggio di manifestare le proprie idee alla luce del sole".

Gli ha fatto eco Laura Borella, sindaco di Lissone:

"Esprimo a nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale una ferma condanna per le scritte vandaliche che hanno danneggiato la sede del Giornale di Monza. Questo grave atto di vandalismo, l’ennesimo che si verifica in Brianza, è un gesto vile, che rappresenta anche una grave e simbolica violazione della libertà di stampa e di espressione. La mia piena solidarietà alla redazione, con l’auspicio che possano al più presto essere identificati i responsabili".

Il consigliere regionale Corbetta

Poco fa si è aggiunta anche la presa di posizione di  Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Regione Lombardia:

“Contro il Giornale di Monza è stato commesso un atto grave, che rappresenta un attacco a una testata libera e indipendente, punto di riferimento della stampa del nostro territorio. Non è la prima volta, purtroppo, che nella zona assistiamo a scene del genere. Già a Besana in Brianza, lo scorso 2 novembre, alcuni vandali avevano imbrattato le mura del cimitero con scritte no vax. E così anche in altre zone della Lombardia e d'Italia. La libertà di esprimere le proprie idee e di protestare è sacrosanta, ma atti vandalici di questo tipo sono da condannare senza se e senza ma, anche perché comportano danni e costi importanti per la pulizia e il ripristino delle mura. A nome della Lega in Regione Lombardia esprimo la mia solidarietà al direttore e a tutta la redazione del Giornale di Monza”.

La rivendicazione dei gruppi No Vax

Intanto la rete dei "guerrieri" ha rivendicato il blitz e su Telegram hanno pubblicato le immagini del vandalismo alla sede del Giornale di Monza.

Si tratta di una rete organizzata che corre lungo tutto il Paese e anche oltre. Ruota attorno a «chat di reclutamento» su Telegram, applicazione di messaggistica istantanea. Una tra le più utilizzate è contrassegnata dalla W rossa, simbolo del movimento no-vax: un sistema di propaganda che conta oltre 18mila iscritti anonimi da tutta Italia, nel quale guerrieri più esperti sono pronti ad impartire vere e proprie lezioni su come aderire alla lotta, in una escalation di predicazione no vax, fake news sui vaccini e conseguenti prove di azioni vandaliche.

Come quelle messe a segno a Busnago e Inzago, tirando in causa la 14enne Giada Pollara, morta a seguito di un malore accusato a scuola, puntualmente immortalate e rivendicate sulla chat nella giornata di venerdì 3 novembre.

Come è stato poi fatto anche con l'attacco al Giornale di Monza per cui è stata ovviamente sporta denuncia ai Carabinieri che stanno indagando sull'accaduto.

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