Lentate sul Seveso

Violentò e uccise la piccola Sharon: ergastolo definitivo per Marincat

E' stato ritenuto inammissibile il ricorso in Cassazione presentato dall'avvocato Stefano Plenzick, che ha sempre chiesto la perizia psichiatrica.

Violentò e uccise la piccola Sharon: ergastolo definitivo per Marincat
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La sentenza è diventata definitiva: confermato l’ergastolo per Gabriel Robert Marincat, il 28enne di origini rumene, cresciuto a Barlassina e poi trasferitosi a Camnago, frazione di Lentate, che l’11 gennaio 2021 a Cabiate violentò e picchiò brutalmente, fino a provocarne la morte, Sharon Barni, la bimba di 18 mesi figlia dell’allora compagna Silvia Barni, che gliel’aveva affidata affinché se ne prendesse cura per un pomeriggio mentre lei era al lavoro, a Cesano Maderno.

Ritenuto inammissibile il ricorso in Cassazione

E’ stato infatti ritenuto inammissibile il ricorso presentato alla Corte di Cassazione di Roma dall’avvocato Stefano Plenzick, che ha sempre sostenuto la necessità di una perizia psichiatrica per il suo assistito, richiesta che è stata respinta.

«Le motivazioni dell’inammissibilità del ricorso non sono ancora state depositate, i tempi della Cassazione sono piuttosto lunghi - il commento del legale - Ma a prescindere dal loro contenuto non sarà possibile intraprendere ulteriori azioni. Non è possibile neanche chiedere una revisione del processo, dato che Marincat è reo confesso».

Sconterà quindi l’ergastolo nel carcere di Pavia il rumeno, all’epoca dei fatti 25enne, responsabile del brutale omicidio di tre anni fa, un crimine che sconvolse la comunità di Cabiate, ma anche quelle di Barlassina e Lentate.

Tre anni fa l'efferato omicidio

L’efferato delitto avvenne l’11 gennaio 2021 nella casa in via Dante Alighieri a Cabiate dove Marincat da qualche mese viveva insieme all’allora compagna e alla figlia che lei aveva avuto da una precedente relazione. In base a quanto ricostruito e a quanto ammesso dall’assassino, Marincat durante quel pomeriggio aveva abusato della piccola e l’aveva picchiata ripetutamente, fino a provocarne la morte. Sharon era stata trovata dalla nonna materna in condizioni gravissime ed era morta poco dopo all’ospedale di Bergamo.

La confessione di Marincat: "Ho violentato e ucciso Sharon"

Inizialmente l’allora 25enne aveva raccontato che la bimba si era fatta male mentre stava giocando, che si era tirata addosso una stufetta. Ma dall’esame autoptico era in seguito emersa la tremenda verità. Arrestato e tradotto in carcere, il rumeno aveva poi ammesso le proprie responsabilità: «Sì, ho violentato e ucciso Sharon».

La condanna in primo grado e il ricorso in Appello

Il 6 dicembre 2021 la Corte d’Assise di Como lo aveva condannato all’ergastolo, sottolineando, come riportato nelle motivazioni della sentenza, la «sicura lucidità» con cui aveva agito. Il suo avvocato aveva deciso di ricorrere in Appello, chiedendo di nuovo una perizia psichiatrica per il suo assistito, che gli è sempre stata rifiutata.

La condanna in secondo grado di Marincat e la richiesta di una perizia psichiatrica

Il 6 luglio 2022 la Corte d’Assise d’Appello di Milano aveva confermato la sentenza di primo grado, a eccezione dell’aggravante dei futili motivi, e aveva confermato la pena dell’ergastolo. Ma Plenzick non si era arreso e nel dicembre 2022 aveva presentato ricorso in Cassazione, chiedendo il terzo grado di giudizio per il suo assistito e ribadendo la necessità di un approfondimento psichiatrico per appurare l’eventuale presenza di disturbi mentali.

Ergastolo definitivo

La speranza del legale era quella che le sue richieste fossero accolte e che gli atti venissero rimessi alla Corte d’Appello. Invece il ricorso è stato appunto ritenuto inammissibile e la condanna all’ergastolo è pertanto diventata definitiva.

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