Efferato omicidio

Violentò e uccise la piccola Sharon, l'avvocato ricorre in Cassazione

E' stato condannato anche in Appello Gabriel Robert Marincat, il 27enne di Lentate che due anni fa a Cabiate uccise la bimba di 18 mesi dell'ex compagna.

Violentò e uccise la piccola Sharon, l'avvocato ricorre in Cassazione
Pubblicato:
Aggiornato:

Per l'omicidio della piccola Sharon Barni a Cabiate, l'avvocato di Gabriel Robert Marincat, il  27enne residente prima a Barlassina e poi a Lentate sul Seveso, ricorre in Cassazione.

Violentò e uccise la figlia della compagna, l'avvocato ricorre in Cassazione

«A dicembre ho presentato ricorso in Cassazione. Continuo a sostenere che sarebbe stata necessaria una perizia psichiatrica».

Ha deciso di impugnare la sentenza di condanna all'ergastolo, pronunciata a luglio dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, l’avvocato Stefano Plenzick, difensore di Gabriel Robert Marincat, il 27enne di origini rumene, cresciuto a Barlassina e poi trasferitosi a Camnago, frazione di Lentate che l’11 gennaio 2021 a Cabiate picchiò brutalmente, fino a provocarne la morte, la piccola Sharon Barni, la bimba di 18 mesi figlia dell’allora compagna Silvia Barni, che gliel’aveva affidata per un pomeriggio mentre lei era al lavoro, a Cesano Maderno.

Due anni fa l'omicidio della piccola Sharon

Sono passati due anni dall'efferato omicidio che sconvolse la comunità di Cabiate, ma anche quelle di Barlassina e Lentate. L’efferato delitto avvenne nella casa in via Dante Alighieri a Cabiate dove Marincat da qualche mese viveva insieme alla compagna e alla figlia che lei aveva avuto da una precedente relazione. In base a quanto ricostruito e a quanto ammesso dall’assassino reo confesso, Marincat durante quel pomeriggio aveva picchiato con violenza la piccola, che era stata trovata dalla nonna materna in condizioni gravissime ed era morta poco dopo all’ospedale di Bergamo. Inizialmente l’allora 25enne aveva raccontato che la bimba si era fatta male mentre stava giocando, che si era tirata addosso una stufetta. Ma dall’esame autoptico era in seguito emersa la tremenda verità.

Condannato all'ergastolo sia in primo che secondo grado

Arrestato e tradotto in carcere, il rumeno aveva poi ammesso le proprie responsabilità: «Sì, ho violentato e ucciso Sharon».
Il 6 dicembre 2021 la Corte d’Assise di Como lo aveva condannato all’ergastolo, sottolineando, come riportato nelle motivazioni della sentenza, la «sicura lucidità» con cui aveva agito. Il suo avvocato aveva deciso di ricorrere in Appello, chiedendo di nuovo una perizia psichiatrica per il suo assistito, che gli è sempre stata rifiutata.

L'avvocato: "Continuo a sostenere la necessità di una perizia psichiatrica"

«Il 6 luglio 2022 la Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la sentenza di primo grado, a eccezione dell’aggravante dei futili motivi, e ha comminato la pena dell’ergastolo», spiega Plenzick, che però non si arrende e chiede il terzo grado di giudizio per il suo assistito, in carcere a Pavia: «A dicembre ho depositato il ricorso in Cassazione. Spero che i giudici accolgano le mie rimostranze, legate al fatto che a mio parere, ribadisco, sarebbe stata necessaria una perizia psichiatrica, sempre rigettata dai giudici perché a loro avviso non sarebbero emersi elementi che facciano propendere per un disturbo mentale. Se la Corte di Cassazione di Roma riterrà fondata la mia contestazione, potrebbe rimettere gli atti alla Corte d’Appello».

Seguici sui nostri canali
Necrologie