Gli studenti delle scuole adottano le pietre d'inciampo
In via Dante posata la pietra dedicata alla memoria di Luigi Cermenati.
A Cesano Maderno, nel Giorno della Memoria, le scuole adottano le pietre d'inciampo in ricordo dei cesanesi deportati e mai più tornati a casa dai campi di concentramento e il sindaco Gianpiero Bocca posa una nuova pietra d'inciampo, dedicata a Luigi Cermenati.
Gli studenti delle scuole adottano le pietre d'inciampo
Questa mattina, nel cortile di Palazzo Arese Jacini, sono stati ricordati i cesanesi Luigi Cermenati, Carlo Santambrogio e Laura Levi, con la lettura delle loro storie e delle toccanti lettere che i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado Salvo D’Acquisto, Fratelli Maristi e Galileo Galilei hanno immaginato di scrivere loro. Particolarmente struggente l'intervento di Giampietro Luigi Cermenati, nipote di quel Cermenati a cui è stata dedicata la sesta pietra d'inciampo cittadina.
Nel corso della cerimonia curata dallo storico Fernando Bucchioni, che ha visto intervenire anche il presidente del Comitato pietre d’inciampo Monza e Brianza, Fabio Lopez, e la presidente della sezione cesanese dell’Anpi, Valentina Tagliabue, le scuole King, Salvo D’Acquisto, Don Aldo Mauri, Don Antonio Borghi, Alessandra Negri e Fratelli Maristi hanno adottato le sei pietre d’inciampo intitolate rispettivamente alla memoria di: Clara Levi (in via Duca D’Aosta 1), Luigi Cermenati (via Dante angolo via Padre Alfani), Leontino Bertaggia (via Magenta 3), Ettore Diotti (via Manzoni 20), Mario Romanò (via San Luigi 1) e Arturo Martinelli (piazza Arese 12).
La custodia e la memoria
Ogni scuola ha adottato ufficialmente una pietra d’inciampo con l’impegno "di prendersene cura e di coltivare la memoria che porta con sé", come ha ricordato ai ragazzi l'assessora alla Cultura, alla Memoria e alla Cittadinanza Martina Morazzi. Agli studenti è affidata la custodia delle pietre, nonché il compito di attivare percorsi didattici per diffondere la conoscenza della storia e rinsaldare la memoria.
“Onorare i nostri concittadini che hanno subito l’orrore delle persecuzioni durante l’Olocausto - commenta il sindaco Gianpiero Bocca - è un dovere morale e istituzionale. Le pietre d’inciampo servono a ricordarci, ogni giorno, il valore della memoria, affinché tragedie come quella della Shoah non abbiano mai più a ripetersi. Questa edizione per noi ha un duplice significato: tramandare il ricordo di quanto è accaduto e tenere viva questa memoria attraverso l’iniziativa dell’adozione da parte delle nostre scuole delle pietre d’inciampo, per preservarle, prendersene cura, approfondire la conoscenza della nostra storia. Siamo orgogliosi di questa scelta e del costante rapporto di collaborazione con le istituzioni scolastiche della città. La partecipazione degli studenti, delle ragazze e dei ragazzi cesanesi, è fondamentale per coinvolgere le nuove generazioni nella costruzione di un futuro di pace”.
La posa della pietra d'inciampo
Dopo il partecipato e commosso momento a Palazzo Arese Jacini, istituzioni, associazioni e cittadini si sono mossi in silenzioso corteo per raggiungere via Dante angolo via Padre Alfani: lì dove Luigi Cermenati aveva vissuto è stata posata una pietra d'inciampo in sua memoria. Un compito che il sindaco Gianpiero Bocca ha condiviso con Matilde, giovane pronipote del falegname morto il 27 ottobre 1944 a a Buchenwald. Era stato inviato a combattere sul fronte alpino occidentale e poi greco-albanese. Unitosi ai partigiani greci dopo l’8 settembre 1943, fu catturato dai tedeschi e deportato in Germania. Giunse nel campo di concentramento il 15 ottobre 1943 e morì l’anno seguente, denutrito e stremato da turni di lavoro massacranti.