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Il "poeta meticcio" in corsa per il premio Nobel per la pace

La candidatura al Nobel per la pace del consigliere comunale di Arcore Cheick Tidiane Gaye è stata avanzata dall’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche di Bari

Il "poeta meticcio" in corsa per il premio Nobel per la pace
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Il "poeta meticcio e cantore della pace", come lui stesso ama definirsi potrebbe presto ricevere una delle più alte onorificenze mondiali: il premio Nobel per la pace del prossimo anno.

Si, avete capito bene. Un riconoscimento davvero importante quello vede tra i candidati il 53enne Cheikh Tidiane Gaye, esponente di spicco della comunità senegalese in tutto lo Stivale. Nato in Senegal, Cheikh è giunto in Italia nel 1997, dove si è laureato in Metodologie Filosofiche presso l’Università degli Studi di Genova. Oltre che poeta Gaye ricopre il ruolo di consigliere comunale ad Arcore ed è stato il fondatore della casa editrice "Kanaga Edizioni", amministratore e presidente della onlus "Africa Solidarietà" e ideatore di diversi premi internazionali di poesia.

Candidatura avanzata dall'Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche di Bari

Ad avanzare ufficialmente la sua candidatura alla massimo onorificenza di valore mondiale attribuita annualmente alle persone che si sono distinte per l'impegno in favore della pace mondiale, apportando un importante contributo a quest'ultima, è stata l’Accademia delle Arti e delle Scienze filosofiche di Bari.

Proprio lo scorso mese di ottobre, ricordiamo, il «poeta della pace», impegnato negli ultimi mesi ad organizzare eventi, in tanti comuni italiani, finalizzati alla piantumazione di un ulivo in segno di pace, aveva ottenuto dall’Accademia pugliese due riconoscimenti prestigiosi. L’arcorese è stato nominato Ambasciatore della pace e ha ricevuto l’alta onorificenza Coq Brancusi. Quest’ultimo premio gli è stato consegnato direttamente dall’Arcivescovo di Costanza per il contributo di Gaye alla letteratura e per il suo impegno nel promuovere la pace.

Dispensatore di pace e amore tra i popoli

"Nei miei scritti, affronto spesso il tema della pace, della libertà e dell’amore tra i popoli, così come nelle mie attività porto avanti il tema della pace attraverso il Premio Internazionale di Poesia Léopold Sédar Senghor, da me ideato, e seguito da oltre 300mila poeti al mondo - ha sottolineato Gaye - Un Premio che ha ricevuto la medaglia del Presidente del Senato, del Presidente della Camera dei deputati, nonché del patrocinio della Santa Sede e del patrocinio del Parlamento Europeo e di molte istituzioni. In questi anni, ho proposto a vari sindaci italiani di piantare l’ulivo, albero simbolo del dialogo interreligioso, con l’intento di promuovere ed educare alla pace. Alcuni sindaci hanno sostenuto e aderito al progetto. Si parla tanto di ecologia, dell’importanza di piantare alberi e di combattere l’inquinamento, ma credo che occorra anche un’ecologia della mente, delle idee. Sono felice perchè l’Accademia ha valorizzato questo mio impegno. E’ un onore ricevere questa candidatura ma non è questo il mio obiettivo. Vorrei lottare fino al mio ultimo respiro per favorire il dialogo e l’amore tra i popoli".

Poeta, romanziere e saggista

Gaye, dicevamo, nel corso della sua lunga attività professionale, si è sempre distinto in numerosi campi letterari attraverso i suoi contributi di poeta, romanziere e saggista. Senegalese d’origine è una figura tra le più importanti della letteratura "migrante" in lingua italiana, cioè scritta da immigrati che descrivono in prima persona le loro migrazioni e diverse sue opere poetiche sono state pubblicate sia in italiano che in francese.

Seguace dei cantori dell’oralità africana è stato il primo a tradurre nella nostra lingua le opere del grande poeta della “Negritude” e presidente del Senegal Leopold Sédar Senghor.

Ha promosso anche l’intitolazione al Poeta-Presidente di un giardino nella città di Arcore, nel quale, su sua proposta, è collocato un monumento a ricordo e riconoscenza della figura. A Gaye va però riconosciuto un merito che va ben oltre l’alto valore letterario delle sue opere con la loro mole ormai notevole. Egli rappresenta un ponte che congiunge più culture, in particolare quelle africane alla nostra.

Il "meticciato culturale"

Il politico, in molte sue opere, si è spesso soffermato sul "meticciato culturale" inteso come incontro, mescolanza e assimilazione di tradizioni diverse, che porta alla creazione di una nuova realtà costituita da un’identità che prende elementi di diversa provenienza dai vari contesti sociali, storici, comportamentali e artistici nel rispetto del valore di differenze e originalità.
Gaye non è solo un letterato che propone e vuol facilitare conoscenza e dialogo attraverso i suoi scritti. È un uomo che all’impegno sociale, civile e culturale sta dedicando tutte le sue energie. A breve uscirà anche una sua antologia mondiale curata da lui sula poseia della pace. A lui infine va riconosciuto un ruolo preminente nella diffusione della conoscenza della lingua italiana in Africa e in particolare nel suo paese nativo, il Senegal, attraverso la collaborazione accademica e con la donazione di testi scritti nella nostra lingua.

Ricordiamo che Gaye è stato anche recentemente nominato Cavaliere delle Arti e delle Lettere da parte della Repubblica francese.

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