Telenovela infinita

Arcore, Tozzi si ritira dalla corsa a coordinatore di FdI: "Non mi comprano con trenta denari"

In queste ore il coordinatore cittadino di Fratelli d'Italia Pino Tozzi ha diramato un comunicato stampa al vetriolo, confermando la volontà di non ripresentarsi alla carica di segretario cittadino

Arcore, Tozzi si ritira dalla corsa a coordinatore di FdI: "Non mi comprano con trenta denari"
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Nuovo colpo di scena nell'infinita telenovela, in salsa arcorese, che riguarda Fratelli d'Italia.

Dopo la candidatura a sorpresa del consigliere comunale Fabio Varrecchia alla carica di coordinatore, in queste ore il suo ormai ex sfidante Pino Tozzi ha deciso di fare un passo indietro, annunciando la decisione di ritirare la sua candidatura a coordinatore di Fratelli d'Italia.

Un comunicato stampa al vetriolo

Tozzi lo ha annunciato attraverso un comunicato stampa al vetriolo, che non ha risparmiato bordate sia all'indirizzo di Varrecchia che del sindaco Maurizio Bono. L'ex vicesindaco, silurato proprio dal sindaco Bono ormai quasi due anni fa, è un vero fiume in piena.

"Siamo uomini o caporali? Ma c'è poco da ridere - si legge nel comunicato stampa firmato da Tozzi - Quello che sta accadendo in queste ore ad Arcore in Fratelli d'Italia è gravissimo. Varrecchia, il personaggio indicato a ricoprire la carica di segretario cittadino è la stessa persone che poche ore prima aveva firmato la mia candidatura a quella carica con tanto di pacca sulle spalle di incoraggiamento e stretta di mano. Ora dopo l'intervento risolutore di qualcuno che siede ai vertici del partito e vede la Brianza dal'alto del Pirellone (chiaro il riferimento al presidente del Consiglio regionale Federico Romani, ndr) Varrecchia ha cambiato idea e ha deciso di candidarsi lui stesso. Non mi stupisce. E sono pronto a scommettere che presto cambierà idea anche sul sindaco Bono di cui per un anno e mezzo ne ha dette di tutti i colori. Poteri forti. Chiamateli come volete".

Il maresciallo Badoglio, i trenta denari... e il ritiro dalla corsa

"Non ho mai sopportato la figura del maresciallo Badoglio ma forse questi personaggi arrivati ieri nel partito non sanno nemmeno chi sia - continua il comunicato di Tozzi -  Per questo motivo  non parteciperò alla giostra elettorale e rivolgerò le mie energie per Arcore che conosco da sempre e che mi ha accolto in maniera straordinaria in questi anni. Con le bandiere di partito che ho servito e spero di servire per anni. A me i trenta denari non mi interessano. Vigilerò. Statene sicuri. A cominciare dalle incongruenze procedurali che ho rilevato nell'indizione del congresso cittadino. Tra marescialli e soldati io starò sempre dalla parte di questi ultimi. La dignità e una parola data per me sono valori che non sono soggetti all'andamento della borsa o del conto corrente bancario di famiglia. Al sindaco, che si frega le mani mi permetto di dare un consiglio per il futuro politico: si faccia garantire la sua candidatura dal  partito se ci riesce".

Cosa aveva detto Varrecchia?

La scorsa settimana, ricordiamo,  il consigliere di Fratelli d’Italia Fabio Varrecchia aveva ottenuto l’appoggio dei vertici del partito alla sua candidatura a presidente del circolo arcorese. La sua decisione di rientrare tra le fila della maggioranza era stata al centro del dibattito politico cittadino. Varrecchia, in esclusiva al Giornale di Vimercate, ha voluto fare chiarezza sulla sua decisione e ha colto anche l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

"Non sono un figliol prodigo o un Giuda, come sono stato definito e chiarisco la mia posizione politica - ha sottolineato l’esponente di FdI - Il mio incontro con il sindaco Maurizio Bono e l’assessore alla Protezione Civile Luca Travascio è avvenuto sulla base di un’autorevole mediazione ispirata all’unità del partito, ma, soprattutto, motivata in nome della buona educazione che i miei genitori mi hanno insegnato, ossia di chiarire, ascoltare e confrontarsi con chi ha idee diverse dalle mie. Non si tratta, dunque, di un’abiura, di un ritrattare le mie convinzioni che mi avevano portato ad essere critico e talvolta in dissenso con l’operato della Giunta. Ancora oggi sono convinto che, quando le decisioni non nascono da un confronto collegiale e manca il rispetto dell’altro, la mia posizione è di ferrea intransigenza. Pertanto quando i provvedimenti della Giunta non seguiranno queste che io ritengo linee basilari della democrazia, resterò libero di votare, come ho sempre fatto, secondo scienza e coscienza. Me lo impone anche il rispetto verso gli elettori che mi hanno votato, e che mi hanno scelto in nome di un rapporto con loro di lealtà, di fiducia e di promesse che, per certi aspetti, non erano stati mantenuti dall’operato della Giunta. Proprio nello spirito di mantenere o ricreare un clima democratico all’interno di un partito che ad oggi, sia a livello nazionale che regionale, mantiene una forte di leadership, mi sono messo a disposizione del partito, accettando la candidatura a presidente del Circolo cittadino di Arcore. Non è una candidatura contro, o per compiacere qualcuno, ma è una mia convinzione che il nostro partito ha bisogno di chiari e univoci riferimenti; nel caso i 52 iscritti facessero ricadere la loro scelta non su di me, ma su un altro candidato, mi metterò a disposizione affinchè Fratelli d’Italia possa riconfermarsi come partito guida del Centro Destra ad Arcore. Non sono dunque il salvatore della patria, come con un termine apocalittico, sono stato definito ma preferisco la frase di Papa Ratzinger che nel 2005 si definì “un umile servitore nella vigna del Signore".

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